Capitolo 1

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CAPITOLO 1

Camminava per la strada... non sapeva dove andava ma camminava, a casa non ci voleva ritornare perché per lei significava tagliarsi e non lo poteva fare, anche se le lamette erano le sue migliori amiche ma non lo poteva fare. Si era portata un libro appresso come sempre, mentre camminava con l'indice disegnava cerchi sulla rilegatura dura e ruvida, si sentiva a suo agio... Si sedette sul ciglio della strada ed iniziò a leggere. Uno, due, dieci capitoli... il tempo passava scandito dal campanile della chiesa sovrastante... molto spesso si rifugiava in chiesa. Ormai era diventata molto amica con il parroco, ormai si confidavano tutto ed era l'unico che la capiva. Ormai ci si rifugiava ogni santissimo giorno, come una dipendenza, a casa ci stava pochissimo, marinava spesso la scuola, ma non andava in giro con gli amici lei non li aveva, gli amici, anzi una ne aveva ma erano passati molti anni da quand'era morta e la andava a trovare ogni settimana, per questo marinava la scuola. Può darsi che era diventata autolesionista per questo, dopo la morte di Anne aveva iniziato a fumare ed autolesionarsi,la mamma non sapeva niente, non sospettava nulla, non avevo sospettato mai nulla, non capiva che la figlia soffriva... I tagli continuavano ad aumentare, aveva sempre il fiato corto ed impantanato di fumo, diventava sempre più fragile nel corpo e nell'anima.

*BIP BIP*

Le sette di mattina erano arrivate, era una cosa orribile svegliarsi, non lo poteva fare. Aspettò che i genitori andassero al lavoro e scese a fare colazione, no, non aveva fame, non aveva mai fame, non mangiava, ma beveva tanto e poi andava a vomitare in bagno, si sentiva grassa anche se le persone dicevano il contrario, era bulimia ed anoressica, non poteva vivere in questo modo.

Scuola questa grande e fottuissima scuola, un edificio costruito per far deprimere i studenti, due o tre volte aveva provato a suicidarsi ma c'era sempre Anne che la bloccava, era diventata anoressica prima che morì, ma ora nessuno poteva fermarla, nessuno su cui contare. Suonò la campanella, iniziò a salire quelle scale tanto odiate, era arrivata davanti quella porta squallida, aprì spingendo con molta fatica, sebbene fosse molto leggera... iniziò ad essere felice, rivedere Anne, i nonni... Questa felicità sparì appena dopo aver visto una figura che camminava in bilico sul parapetto, avanti ed indietro e piangeva, piangeva così forte che il mondo piangeva con lui, gli si avvicinò, lui si girò, i suoi capelli erano corvini, corti, era di una bellezza sovraumana, aveva gli occhi azzurro cielo gonfi di lacrime dove gli angeli del paradiso li ammiravano estasiati.

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