Il mio primo ricordo? Non saprei. Forse ce ne è uno, ma non so se è il primo ricordo o solo quello più lontano nel tempo. Sempre se questo fa una qualche differenza.
Avevo tre o quattro anni, credo. Ero in campagna, da qualche parente, stretto ma non troppo, so che esisteva ma non so chi era. Avevo un bicchiere in mano pieno di Coca-Cola e mentre tutti erano seduti intorno a un tavolo sotto un portico in giardino a consumare pettegolezzi digestivi post pranzo, io passeggiavo e chiacchieravo con una bambina di un paio di anni più grande di me. Era divertente. Mi faceva ridere. Una risata tira l'altra e finì col lavarla di Coca-Cola che mi usciva anche dal naso. Mi sembra ancora di sentire il bruciore che frizza nelle narici. Di cosa sia successo dopo non ho memoria. Come non so più chi fosse la bambina o che fine abbia fatto.
Se ricordo altro di questo evento? No. Fino a poco fa nemmeno ricordavo quel giorno. Ah si, Alba.
No. Non è il nome della bambina. È una mucca. Quando ho spruzzato la Coca-Cola ero proprio davanti a lei, o meglio, davanti al suo sedere. Penso sia stata la prima mucca, viva, che io abbia mai visto. Non che io abbia mai visto mucche morte, ma fino a quel giorno le avevo viste solo disegnate o in televisione.
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C'è chi sopravvive e chi no
General FictionIl protagonista si ritrova, dopo un incidente, sul divano di quello che sembrerebbe uno psicologo di poche parole, a raccontare aneddoti della sua vita per ricostruire l'accaduto.