Halloween

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Il mezzo su cui mi trovo si sta muovendo da un sacco di tempo ormai. Non so bene dove sono, l'unica cosa che riesco a capire è che il luogo in cui ci troviamo è gremito di persone, soprattutto bambini, a giudicare dalle urla entusiaste. Da qual poco che riesco a vedere dell'esterno, sono tutti vestiti da streghe e mostri e vampiri, ed elemosinano dolcetti a destra e a manca. Giriamo a destra, poi a sinistra, e ad ogni passo scivolo un po'. Poi, inchiodiamo di colpo e vado a sbattere contro un tizio alto con un vestito giallo oro, con una scritta rossa che non riesco a leggere bene a causa della penombra.
"E sta' attento!", mi intima sgarbatamente. Mi scuso piano, e cerco di farmi piccolo piccolo in un angolo. Ripartiamo.
All'esterno le voci sono sempre più forti ed allegre, e la scatola che ci ospita riceve un sacco di colpi da ogni lato. Gemo. Non mi piace proprio per nulla, tutto questo rumore e agitarsi e...
"Bambini! Chi vuole un dolcetto?"
La voce viene dall'esterno ed è forte e squillante. A un tratto, la penombra in cui ci trovavamo viene squarciata da un raggio di luce gialla, che illumina me e tutti gli altri che sono stati rinchiusi con me fino ad ora.
"Mamma, posso avere un KitKat?", chiede una vocina allegra. riesco a vedere l'ombra della sua proprietaria attraverso le pareti di plastica arancione che mi circondano. La mamma, di cui vedo appena il viso, allunga una mano verso di noi.
Verso di me!
Oh, no. No, no, no.
Mi afferra e mi dà alla figlioletta, che mi osserva con quel suo faccione enorme. Ho appena il tempo di guardare la zucca di plastica che ci ha portati qui e lanciare una lunga occhiata al Twix contro cui sono andato a sbattere. Mi fa un cenno di incoraggiamento.
Stronzo. A nessuno piace il Twix.
La bambina comincia a scartarmi.

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