Capitolo 5

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Riapro lentamente gli occhi, rimanendo accecata per un momento dalla luce artificiale delle lampadine. Vedo finalmente la stanza d'ospedale intorno a me, e sento anche il fastidio dei punti. Mi metto a sedere con cautela, e spostando lo sguardo alla mia destra mi ritrovo Jigen, addormentato su una sedia. Dev'essere crollato, perché non ha calato il cappello sugli occhi per non essere disturbato dalla luce. Decido di non svegliarlo, pensando che sia esausto, e notando con la coda dell'occhio il mio ciondolo e il mio cellulare decido di prendere entrambi. Tengo fra le dita il ciondolo per un po', osservandolo e ripensando a quella specie di trip mentale che mi sono fatta in coma. Non saprei dire se è stato un incontro vero e proprio o solo uno strano sogno. In realtà penso di credere a queste cose, ma sono qualcosa di talmente misterioso e complicato che non è facile esprimersi a loro riguardo

"Avrei dovuto salutarti prima, scusa papà" dico dal nulla all'improvviso, per poi rimettere il ciondolo sul comodino, visto che ora metterlo sarebbe un po' un problema. Dopo essermi ripresa un po', riaccendo il cellulare, che fortunatamente è ancora carico, e mentre aspetto che l'interfaccia di hackeraggio sia pronta cerco se c'è anche il caricatore, che trovo nel cassetto del comodino. Per tenermi distratta e tornare in attività dopo giorni decido di controllare il cellulare di Fujiko. I messaggi sono chiari, e controllando il suo conto in banca ho la conferma che ha venduto l'armatura. Faccio un rapido calcolo della parte che spetterebbe ad ognuno di noi, così lascio a lei il suo quinto di bottino, spostando il resto sui nostri conti. Forse non è carino tenendo conto che si è preoccupata per me, ma non è nemmeno carino tenersi tutto il bottino senza dividerlo con noi, no? Il cellulare di Jigen squilla quasi subito, e capisco che è la notifica del mio sistema di controllo per i nostri conti in banca. Il mio cellulare non ha notificato nulla perché la transizione l'ho fatta io.

Metto in carica il cellulare, e attivo la vibrazione per essere sicura che Jigen non venga svegliato dall'eventuale suoneria. Mi cade l'occhio sull'orologio: sono le sette di mattina, e controllando la data mi rendo conto che sono ufficialmente passati quattro giorni da quando sono stata ferita. La concezione del tempo è tutta teorica quando si è in coma. A me sembrano passati pochi istanti, invece credo che siano passate alcune ore da quando ho sentito la voce di Jigen al momento in cui mi sono svegliata.

Senza un motivo apparente mi metto a riguardare le foto dell'ultimo anno: che siano foto paesaggistiche o con i ragazzi non importa, ogni singola foto mi riporta alla mente uno splendido ricordo. Mi imbatto in un selfie di gruppo scattato da Lupin, con me e Jigen. E' di quattro mesi fa circa: come al solito eravamo riusciti a fregare Zazà in pieno. Era convinto che non avessimo ancora colpito, anche se era insospettito dal ritardo. Lupin ha avuto così la brillante idea di scattare quella foto dove mostriamo la refurtiva, e di inviarla a paparino. Dopo il colpo ho chiesto a Lupin di passarmela perché era memorabile. Per un po' l'ho tenuta come sfondo, e sto quasi pensando di rimetterla. Muovendomi leggermente trascino qualcosa sul comodino con il cavo USB, facendolo cadere. Sentendo un rumore metallico credo che si tratti del mio ciondolo, ma non faccio in tempo a controllare: nonostante Jigen si sia appena svegliato ha già i riflessi pronti, e il ciondolo non ha mai toccato terra a dire il vero, la collana ha sbattuto contro il cassetto quando l'ha afferrata al volo. Il tutto è accaduto in una frazione di secondo,e solo quando Jigen sposta lo sguardo incontrando il mio capisce bene cosa sia successo

"Alexis...tesoro" vedo un bagliore di speranza nel suo modo di fare, e quando mi si avvicina anche nel suo sguardo commosso e sollevato. Non faccio in tempo a dire nulla che mi ritrovo le sue labbra sulle mie, unite da un bacio di unica ed esclusiva dolcezza, che esprime a pieno tutto i suoi sentimenti nei miei confronti. A volte è ancora strano pensare che io possa provocare un sentimento così grande e sincero "Da quanto sei sveglia?" chiede tenendo la fronte appoggiata alla mia

Proud of being a thiefDove le storie prendono vita. Scoprilo ora