Parte 1 senza titolo

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Appena aprii gli occhi, vidi il suo volto. Il volto di una dea. ˝Sono morto ̏ ho pensato ma poi, il suo sorriso e un sussurro «Severus».
Fede arrivò nel 1993, quando la scuola era sorvegliata dai dissenatori, per colpa di Black. Avevamo iniziato a cenare quando lei spalancò il portone, da allora s'insinuò nel castello, entrando e uscendo come uno spettro. Silente come al solito l'aveva affidata a me e quasi ogni sera, si rifugiava nel mio ufficio. Parlavamo molto, anzi era lei che chiacchierava molto. Si informava di tutto, dalle materie o dall' ultimo libro,rivista uscita e in fine esprimeva informazioni della sua vita privata. Di solito all'inizio la trattavo sicuramente molto male, lei, abbozzava un sorriso e con un tono quasi malinconico diceva «sono stata trattata peggio anzi io sono il peggio». Per quando mi domandassi, non riuscivo a comprendere quel˝anzi, io sono il peggio˝tutto ciò che sapevo che lei non era la vera nipote di Minerva e che sia lei, che Silente aveva paura di lei. Fede era stata l'unica a vedere dentro al mio cuore e questo un po' mi terrorizzava. Un giorno Silente le affidò una nuova missione e prima di partire venne da me. «Salve professor Piton» fece una pausa e continuò«Silente, mi ha affidato una nuova missione ... partirò subito» appena finì di parlare, come un felino che caccia la sua preda si avvicinò piangendo e mi baciò. Fui turbato e paralizzato ma d'allora non la rividi più. La incontrai di nuovo quando spedii il mio patronus a Potter, comparve nel mio ufficio, mi chiamò e mi voltai quasi arrabbiato domandandole «cosa ci fai qua?» lei quasi come un fantasma si avvicinò di qualche passo «il tuo patronus è una cerva? Io stavo sorvegliando Harry quando è apparso, ho capito ...» poi ancora qualche altro passo e guardandomi negli occhi «Il tuo cuore appartiene alla cerva» quasi domandò. Il mio cuore, quasi sprofondò alla sua affermazione e senza accorgermene mi baciò di nuovo. Quando si staccò da me, lacrime gelide come il ghiaccio mi sfioravano le labbra «Severus vai lontano, fuggi. Lui ti ucciderà, io lo sento, lo percepisco. Ti prego fuggi» appena concluse la frase, scomparve quasi come un sogno ad occhi aperti. La pensai allungo, era difficile non ricordarla. Era quasi un chiodo fisso: le sue parole,il suo volto, il suo corpo vicino al mio e le sue lacrime e in fine quella bocca bollente schiacciata sulla mia. Quella ragazza era uno strano sogno, un fantasma incomprensibile che mi scombussolava l'anima.

Quando mi svegliai, Minerva si alzò di colpo dalla sedia accanto a me e quasi urlò  «Severus per la barba di Merlino, lei, lei pregava ...anzi tutti noi speravamo che ti svegliassi» appena finì di pronunciare quelle parole, lacrime, iniziarono a scendere su quel viso amico e materno. Dirigendosi  verso la porta continuò «vado a chiamare un'infermiera ... ma promettimi che ti rimetterai presto perché tutti, anche Hogwarts aspettano il tuo ritorno».
Quando ritornai a Hogwarts, era quasi del tutto ricostruita, quella sera fecero una festa per me di prontaguarigione ma nel mio cuore cercavo chi non c'era.
Chiesi più volte a Minerva com'ero riuscito a sopravvivere ma con la tristezza negli occhi non volle mai raccontarmelo. Pensai molto su quel fatto, soprattutto per il fatto che ricordavo una dea che mi chiamava.Per mia sfortuna, avevo capito che ancora ora tutti noi eravamo in balia di Silente e quindi Minerva non poteva dirmi la verità.
Un giorno, in un caldo pomeriggio d'estate guardavo la stamberga strillante e a un certo punto la Granger si sedette affianco a me. «Salve professoresse, come sta?» la guardai di sott'occhio «bene grazie ... che cosa ci fa  lei qui? » le domandai. Mi sorrise e mi consegnò un libro «mi sono persa la briga di potarlo personalmente al destinatario». Era il libro che avevo acquistato qualche giorno addietro  e lei si era presa la briga di consegnarmelo di persona «Granger, come mai sono ancora in vita?»le chiesi tutto d'un fiato.
«Non rammento nulla, ricordo di aver dato le mie memorie a Potter ma poi ...» la sua espressione s'incupì «io non rispondo più alla scuola o a Silente, anche se Fede ci ha chiesto di non dire nulla ... non so come vi abbia portato indietro. Lei è arrivata nella sala grande portandovi in braccio. Era stanca,  molto provata, come se avesse cercato di sconfiggere un qualcosa di enorme e immenso, col poco fiato che le rimaneva pronunciò ˝vi prego, lui è vivo aiutatelo, salvatelo ˝ ricordo, che la Mecgranit e Madama Chips e qualcun altro si sono avvicinarono a lei.
Lei vi ha posato delicatamente a terra e guardando la Mecgranit disse: ˝Minerva, lui è buono. Lui non ha mai tradito Silente ̏poi è fuggi via. Vi vuole molto bene» si alzò e prima che scomparisse dalla mia vista «Hermione» lei si girò co  un luccichio negli occhi «dove la posso rintracciare?» il suo sguardo si incupi, ma rispose «per quanto ne so, ora è nel vostro ufficio a parlare con Silente». C'era qualcosa che non riuscivo proprio a comprendere ma per quanto volessi correre li da lei, mi addormentai.
˝Lilly ̏ urlai, lei girò e mi sorrise ˝ciao Sev, ci riscontriamo ""Io, volevo ringraziarti e dirti che ti perdono. Sai Severus devi perdonare anche te stesso. Non è stata colpa tua ma ora che l'amore ti ha dato una nuova possibilità, vivila più che mai, perché tu sei in grado di amare più di quanto  non creda˝ mi appoggiò una mano sul petto e mi svegliai. Un po' intondito mi alzai e mi smaterializai davanti i cancelli, quando arrivai al portone Minerva era agitata « Minerva che è successo» la donna si fiondo su di me, alzando il dito contro il mio naso disse con ferocia « Piton, fallo ragionare anche da morto è matto da legare, vuole spedirla di nuovo via ...» via. Quella piccola e malefica parola mi fece scattare e per la prima volta dopo molti anni iniziai a correre. Il mio cuore era sotto sopra, volevo vederla, desideravo ringraziarla e abbracciarla.
Appena varcai la soglia dell'ufficio la vidi, non si girò ma continuò a sussurrare con Silente.
Tutto ciò che desideravo era che lui non la mandasse via, non più, poi quest'ultimo parlò ad alta voce.«A Severus, bentornato sai stavo discutendo con Fede che ora che tutto e apposto potrebbe»«rimanere a Hogwarts» conclusi io continuando a fissarla, poi dato che Silente stava per ribattere ripresi «non voglio che lei vada via» lei lentamente si girò e mi fissò intensamente non riuscendo per una volta a capire.
Accorciai le distanze le accarezai  il volto e alzandeglielo sfiorai le sue labbra con le mie. Il silenzio era tombale l'unico rumore era costernato dal ticchettio frenetico dei nostri cuori che cavalcavano in una danza impazzita su un mare in tempesta.
Per approfondire il bacio, iniziai a mordicchiarle il labro inferiore e lei in risposta apri leggermentela bocca. La lingua scivolo all'interno in duello con la sua in una feroce battaglia di emozioni. Poi a malincuore mi staccai da lei. Il mio cuore era incendiato in una lotta mai provata prima.
Quei sentimenti erano sconosciuti al mio essere, eppure dovevo dirle qualcosa, ma cosa? Tutto ciò che pensavo e che avevo paura, si, io Severus Tobias Piton avevo paura di ciò che provavo per quella donna.
Fede mi sfiorò la guancia con la mano e avvicinandosi al mio orecchio sussurrò «il mio cuore ti appartiene e ti apparterrà per sempre». Sorrisi, perchè quella donna,così maledettamente bizzarra riusciva in un modo onell'altro sempre a capire dove nessuno, nemmeno Silente riusciva a vedere. Quella donna era un mostro, bellissimo e spettrale che aveva concesso il suocuore a me, un mago maledettamente dannato. Così l'abbracciai, stringendola al mio petto e per la prima volta in tutta la mia vita pronunciai «ti amo amore mio»                                                   

IL CUORE DI SEVERUS PITONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora