CAPITOLO 2

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Draco

Draco, aveva udito delle grida da parte della madre provenire dal soggiorno e aveva riconosciuto una voce, una voce che non sentiva da due mesi, una voce che lo tormentava, una voce che credeva di non sentire mai più, la voce di suo padre.

Era scappato da Azkaban e nessuno se ne era accorto ma lo avrebbero presto scoperto.

Senza troppe riflessioni scese giù e si mise ad origliare vicino alla porta: stavano litigando per un motivo che lo riguardava e lui non sapeva di cosa si trattasse.

solo un ragazzo! Non puoi affidare questa responsabilità a un ragazzo di diciannove anni! Ha bisogno di amore per crescere e tu gli stai impedendo tutto questo privandolo completamente dell'affetto che due genitori dovrebbero dare al proprio figlio. Lui soffre Lucius!-

Narcissa aveva gridato con tutto il fiato che aveva in corpo, guadagnandosi solo una risata malefica di Lucius. Dopo vari minuti di silenzio, la faccia di Lucius si contrasse notando lo sguardo omicida di sua moglie.

-Credi davvero Narcissa che Draco abbia bisogno del nostro amore? Lui ha bisogno di sapere come portare avanti il compito che il Signore Oscuro ha lasciato, mica di tutte queste fesserie. L'amore è un sentimentono privo si senso e se ora noi gli diamo amore andrà a finire che si affezionerà alle persone e poi verrà distrutto quando queste gli saranno portate via. Lui non può stare a farsi coccolare, lui deve eseguire gli ordini che il Signore Oscuro ha lasciato in sospeso e non occuparsi dell'amore della propria madre-
ribattè Lucius in tutta traquillità. Per quanto Narcissa rimase ferita da quelle parole non si arrese.

-Grazie a te ora porta una maschera! Un giorno si ritroverà senza la cosa di cui tu sei privo, la cosa a lui più cara, la cosa di cui non si può fare a meno, gli amici. Lascialo Lucius, lasciagli scegliere il suo futuro, la vita è sua non di certo tua e di quel pazzo! Sei proprio uguale a lui, a Voldemort! Senza cuore! Senza coraggio! Senza lealtà! Ma alla fine farai la sua stessa fine, verrai distrutto! Tu non meritavi Draco, non meriti niente di tutto questo!-

Narcissa aveva confessato a testa alta tutto quello che si era tenuta dentro e l'aveva fatto con il coraggio di un Grifondoro, la sapienza di un Corvonero, la lealtà di un Tassorosso e l'astuzia di un Serpeverde, ma questo non fece intimorire per niente Lucius che a quelle parole assunse una smorfia di disgusto indirizzata a Narcissa.

Senza pensarci due volte sfoderò la bacchetta e puntandola contro sua moglie dimostrò di essere quello che Draco aveva sempre sperato fino all'ultimo che suo padre non fosse, un mostro.

-Crucio!- aveva pronunciato quelle parole con tutto l'odio che provasse in quel momento contro la persona a cui aveva giurato fiducia, sua moglie.

Quando la maledizione senza perdono la colpì in pieno petto, Narcissa si contorse dal dolore urlando e piangendo come non aveva mai fatto.

Draco che aveva ascoltato con attenzione, ascoltando le grida della madre rabbrividì e i suoi tratti del viso si irrigidrono formando una smorfia di dolore. Non sopportava di sentir soffrire sua madre che stava cercando di proteggerlo.

Quelle urla gli erano entrate nella testa fino a farlo scoppiare, richiamando alla memoria le grida della So-tutto-io. Avrebbe voluto entrare in quella stanza e aiutare sua madre e scagliare qualche incantesimo contro suo padre, ma no, lui non ne aveva coraggio, non ce l'avrebbe mai avuto, quello coraggioso era Potter, lui era il vigliacco traditore.

-Draco vieni qui!- gridò Lucius riportando alla realtà il giovane Malfoy che si sistemò i vestiti di lusso e rimettendo sul volto la sua solita espressione di indifferenza facendo sprofondare i sentimenti.

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