Il confronto

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~Antony~
Ho appena accompagnato ______ a casa e adesso vado verso la mia .
Mentre cammino, sbaglio strada un paglio di volte . . . La mia mente è altrove.
*O mio dio! Non ci posso credere, _____ ha detto che verrà con me alla festa  . . . O meglio, ha detto che  forse verrà  . . . E se non venisse?!
E se le fossi sembrato troppo impacciato?!
E poi, io cosa mi metto?
E come lo dico a mio padre che forse domenica esco con lei?!*
Mi guardo intorno e vedo una via a me estranea.
*Ho di nuovo sbagliato strada . . . Sono un idiota*

Finalmente arrivo a casa.
<Buongiorno Padre! 
Sono tornato!>
Mio padre è lì ad aspettarmi, seduto sulla sua poltrona di velluto rosso.
<Ben tornato Antony.
Cosa hai fatto di bello oggi che era l'ultimo giorno? >
<Sai, oggi il professo . . . >
Ma mio padre mi interrompe .
<Sì molto bello . . . Molto bello.
Ma adesso parliamo di cose più importanti . . .
Sai che il padre di Diana ti ha invitato alla sua festa?>
Mi chiede aspettando la mia reazione.
<Sì padre.
A proposito, volevo dirti che pensavo di andarci con . . . >
Mi interrompe nuovamente.
<Con Diana ovviamente!
Sai figliolo . . . La famiglia di Diana è molto ricca e tuo padre è un pò a corto di liquidi . . . Capisci il nesso?>
<Sì padre, ma veramente io pensavo di invit . . . >
Mio padre si alza e si avvicina a me . Mi poggia una delle sue mani sulla spalla e poi si avvia verso il corridoio.
Mi fa cenno di seguirlo.
Le pareti del corridoio sono tappezzate di quadri dei nostri avi.
<Vedi Antony, tutti loro sono i nostri antenati e ognuno di loro a contribuito a far crescere sempre un pò di più l'azienda di famiglia. >
*Ricomincia con sto discorso.
Mi parla come se non conoscessi i nostri vecchi parenti *
<E un giorno anche tu sarai fra di loro>
Mi dice speranzoso
*Ma che dice? . . . Mi sta augurando la morte?*
Continuiamo e arriviamo in fondo al corridoio, dove c'è il quadro di una donna dai lunghi boccoli biondi.
<Hai qualche ricordo di lei ?>
Mi chiede con gli occhi lucidi dalla nostalgia, quasi stesse per piangere.
<Poco >
rispondo.
<Era una grande donna tua madre, sempre dedita al lavoro .
Dopo la sua morte l'azienda è passata in mano mia e come ben sai non l' ho gestita al meglio. . .
Per questo voglio che tu stia in buoni rapporti con Diana, in modo che un giorno . . . >Dice con uno sguardo ricco di speranza puntato sul quadro; *Neanche stesse vedendo il futuro* sbuffo.
<Padre, io alla festa voglio andarci con _____!>
Sbotto.
Mio padre mi si avvicina agitando il dito e scuotendo la testa in segno di disapprovazione.
<Con quella poveraccia?
No! Mi rifiuto, tu non uscirai mai con quella li!>
<Mi dispiace Padre, ma ormai ho deciso >
*Non posso credere di star tenendo testa a mio padre*
<Quella la è un poco di buono; figlia di uno che non ha saputo mantenere la sua famiglia e quindi ha pensato bene di tagliare la corda!>
<Non mi interessa! Non puoi sempre comandarmi Jonathan!>.
<COME HAI OSATO CHIAMARMI?!>
<No ti prego p-perdonami padre io-io non volev. . .>
Ma ormai è tardi. Jonathan alza la mano verso di me e mi colpisce violentemente sul viso.
Alla mano aveva un anello che mi graffio la guancia destra.
<Fila in camera tua e non uscirne fino a domani; e non aspettarti del cibo!>
Mi tengo la ferita con la mano . . . perde molto sangue .

Mi trascino su per le scale fino in camera e li mi ci chiudo.
Le gambe non mi reggono più; mi accascio a terra in lacrime.
*Perché? Perché mi tratta così? Cosa ho fatto di male per meritarmelo?
Perché devo stare lontano da _____ ?
È l'unica cosa buona che abbia mai ricavato dalla vita*
-Sig-Snif-
* Non posso arrendermi!
Io andrò a quella festa e li incontrerò ______!*

Ciauuuuuu
Sono contentissima che vi piaccia la storia .
Se poi la storia dei due protagonisti iniziali vi piace tanto potrei fare poi un altra storia . . . O un prequel (scritto alla perfezione prequel)
Ne parleremo poi
Ciap e grazie a tuttiiiii

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