Draco si allontanò dal corpo nudo e sudato di Alice. Spuntavano le prime luci dell'alba e lui doveva tornare al suo dormitorio. Si rivestí velocemente e lasciò un leggero bacio a stampo sulle labbra morbide e carnose di Alice. Corse nella sua stanza e si infilò sotto le coperte. Il letto di Theo era vuoto e si sentivano gemiti da quello di Blaise, che aveva accuratamente chiuso le tende.
"Ancora no!" mormorò Draco. Ogni fottuta mattina sempre la stessa storia. Prendetevi una stanza per voi! pensò il biondo furioso.
La storia tra Theo e Blaise era sempre più intensa e non passavano un secondo senza abbracciarsi, baciarsi o scopare. Dio santo ci devono dare un taglio! pensò sbottando Draco. Si accasció sul letto fissando il soffitto. Tutto era pronto. L'Armadio era funzionante. Silente pronto. I Mangiamorte pure. Non mancava niente. Ah, si, qualcosa mancava. Anzi c'era qualcosa che non lo faceva smuovere di lì. L'umanità. Draco era sempre stato visto come una persona insensibile e senza cuore. Era vero, non aveva mai provato forti emozioni positive. Ma aveva una cosa. Quella cosa che non lo aveva fatto uccidere Potter durante la permanenza insieme. C'è stato un momento, a Villa Malfoy, che la aveva quasi persa. Lo stava per uccidere. L'umanità era quella cosa che lo aveva fermato nell'uccidere il Signore Oscuro. È vero, quello era un uomo cattivo, ma non si augura a nessuno la morte. A nessuno. Nemmeno a quella persona che lo aveva privato di suo padre. Che aveva ucciso molti padri e madri. In quel momento lui la doveva mettere a parte. Doveva tirare fuori il lato cattivo che era in sé. Doveva uccidere Silente. Il grandissimo Albus Silente. Doveva morire per causa di uno stupido ragazzo che non aveva scelta. Si alzò dal letto ed andò nella sala comune. Ancora tutti dormivano e lui sarebbe potuto stare in pace. Prese da sotto il mantello il libro che aveva rubato due giorni prima dalla stanza di Potter. Ne sfiorò la copertina di pelle nera e lo aprì. C'èra una piccola scritta sul lato sinistro della prima pagina.
"Libro del Principe Mezzosangue" sussurrò leggendolo. Chi era questo principe? Mamma parlava sempre di un principe che sembrava cattivo, ma in realtà era il più buono di tutti. A differenza di tutti i principi aveva lunghi capelli neri e occhi scuri dello stesso colore.
"La descrizione di Piton" mormorò ridendo. Già Piton principe!
"Come ho fatto a non pensarci prima!?" disse beffardo "Certo, lui è il principe perfetto!" finì tenendosi la pancia per il gran ridere.
"Hai anche azzeccato" mormorò una voce gelida dietro di lui. Draco smise di ridere e si voltò lentamente. Il corpo snello di Severus torreggiava su di lui. Le soppracciglia erano inarcate e la bocca storta in una smorfia.
"Pro...professore...io..."
"Vedo che hai trovato il mio libro. Ti è stato utile? Penso di sì visto il netto miglioramento in Pozioni. Sai, ero il primo della classe. Penso di tutta la scuola"
Draco non riusciva a distogliere lo sguardo dal professore. Aveva una paura tremenda. Si ritrovò a tremare.
"Io... non voleva offenderla professore... non sapevo che era lei..."
"Non ti devi scusare, è chiaro"
"E perché "Principe Mezzosangue"? Voglio dire è un nome insolito per un Purosangue"
"Io non sono Purosangue, Draco. Vedi tutti i serpeverde mi prendevano in giro perché ero Mezzosangue, così divenni "Il Principe Mezzosangue". È come te che sei "Il Principe delle Serpi". Giusto?"
Draco boccheggió. Possibile che anche i professori sapessero del suo nomignolo nella scuola?!
Annuì.
"A che punto sei con la riparazione dell'Armadio?" chiese Piton cogliendolo alla sprovvista.
"È...è tutto pronto"
"Bene. Il Signore Oscuro ha cambiato i piani. Dovrai ucciderlo completamente da solo. Ha percepito la tua paura e ha voluto metterti alla prova"
"Cosa?!" urlò il biondo alzandosi dal divanetto verde.
"Zitto o ci sentiranno! Sai il Signore Oscuro vede in te un gran potenziale e... ti avverto Draco che questa conversazione non è più segreta" disse freddo spostando con un gesto della mano una tenda di seta verde. Fece capolino la testa piena di ricci di Alice che origliava la conversazione. Rivolse un piccolo sorriso al biondo e si avvicinò a lui.
"5 punti in meno per la tua immaturità. Dicevo che il Signore Oscuro vede in te un gran potenziale e vuole metterti alla prova per vedere quanto sei in grado di fare. Signorina Black, anche lei prenderà parte dell'operazione. Ordini di Voldemort"
Alice e Draco si scambiarono un'occhiata carica di tristezza. Draco la strinse più a sé.
"Il preside vi vuole nel suo ufficio" disse poi uscendo dalla stanza. Alice abbassò la testa lasciando cadere alcune boccoli sulle guance umide. Draco si accorse del gesto e le accarezzó la testa.
"Ti prego non fare così, mi fai sentire un mostro" disse sentendo i suoi occhi caricarsi di lacrime. Le ricacció indietro velocemente.
"Andiamo adesso"
Uscirono silenziosamente dalla sala comune e si diressero verso l'ufficio del preside. Salirono velocemente le scale e bussarono a la grande porta. La porta si aprì e li lasciò entrare. Silente era girato di spalle. Guardava l'aurora spuntare da dietro il lago nero.
"Severus mi ha avvertito della notizia. Dovrete fare tutto da soli"
"Si" sussurrò Alice con un filo di voce.
Silente si girò verso di loro. Gli occhi erano lucidi.
"Quanto mi manca?" chiese sfiorando il Pensatoio.
"Questo lo deve decidere lei" disse Draco non riconoscendo la propria voce.
"Sabato. Ho sempre desiderato morire di sabato. È bello dire che sono nato e morto di sabato" disse abbozzando un sorriso.
"È...è veramente presto" borbottó Draco.
"È sempre troppo presto"
Draco strinse il fianco di Alice che ormai singhiozzava.
"Bene. A domani Draco"
I ragazzi uscirono dall'ufficio pieni di tristezza. Silente era la migliore persona all'universo e lui, un semplice ragazzo di sedici anni, doveva togliergli la vita. I ragazzi scesero in Sala Grande per la colazione, anche se non mangiarono molto. Alice non spiccicó parola e non faceva altro che tremare. Theo e Blaise non facevano altro che guardarsi e sospirare.
"Ti prego andiamo via" sussurrò Alice appoggiandosi al petto muscoloso del biondo. Lui annuì e si alzarono dal tavolo.
"Hey Aliiii dove vaiiiii" gridò Pansy aggrappandosi alla riccia.
"CRISTO PARKINSON, TI LEVI DALLE PALLE" sbraitó scrollandosi da lei. In meno di un secondo tutti gli occhi erano su di lei. Alzò furiosa gli occhi e corse fuori dalla stanza. Lì dentro il silenzio era calato. Nessuno osava togliere lo sguardo dal Principe delle Serpi. Draco continuava a guardare la porta che Alice aveva sbattuto prima di uscire.
"COSA AVETE DA GUARDARE!" gridò prima di uscire a sua volta dalla stanza. Uscì correndo dal castello e si avvicinò al Lago Nero. La trovó sulla riva che piangeva come una disperata. Si avvicinò lentamente e la abbracció da dietro.
"Perché lo hai fatto?" mormorò.
Alice scrollò le spalle e si chiuse in quelle del biondo.
"Questo è troppo per me"~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
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DRACO MALFOY~OCCHI GRIGI
Fanfiction[COMPLETATA] Silente si girò verso di loro. Gli occhi erano lucidi. "Quanto mi manca ancora?" chiese. "Questo... questo lo deve decidere lei" mormorò Draco. "Sabato. Ho sempre desiderato morire di sabato. È bello dire che sono nato e morto di sabato...