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Felisja pensava e fumava mentre teneva la mano al suo fratellino, pensava al giorno in cui sarebbero andati via da quel posto che tanto lei detestava, tutti e quattro se fosse stato possibile... Riccardo glielo aveva promesso, quella notte. Davide, il fratellino di Riccardo corse da Michael con un enorme sorriso, si volevano bene quei due -Michael, piano che passano le macchine veloci- gli urlò la sorella mentre a passo veloce si avvicinava -finirai per chiuderlo in una campana di vetro- sghignazzò Riccardo, anche se era a conoscenza dell'amore che l'amica provava per il fratellino, anche lui voleva bene a Davide, nonostante fosse figlio di un'altra donna, ma a lui non interessava purché riuscisse sempre a proteggerlo, nonostante tutto. -Non sei in gran forma, hai dormito?- domandò il ragazzo mentre camminavano verso scuola -Sì, ma non capisco...- -Cosa non capisci?- chiese con più curiosità -Non lo so, quando pensi che ce ne andremo?- -Sai che è difficile, sto cercando di fare il possibile per guadagnare quei soldi- Riccardo rispose abbastanza stizzito -Magari se trovassi dei lavori più legali non sarebbe così difficoltoso mettere da parte un po' di soldi- il ragazzo avendo abbandonato presto la scuola si adattò subito all'andamento dell'impianto, piccoli giri di spaccio non era difficile trovarne e lui così fece, ma la parte con i problemi si presentò quando il padre di Felisja morì, non c'erano più regole e cominciarono a formarsi dei piccoli territori dove era ben preciso chi comandasse, e se sgarravi... Eri fuori completamente, la pietà non esisteva per nessuno li in mezzo, era una lotta continua, era come stare nella gabbia dei leoni. Ma Riccardo era un ragazzo furbo, intelligente e sapeva come far girare le cose, doveva solo fare quello che gli veniva detto e non avrebbe passato guai.

-Forse tra un mesetto io e Michael riusciamo ad andare via- sputò freddamente Felisja mentre girava il cucchiaino nella tazzina del caffè, dopo aver accompagnato i fratellini a scuola era una loro abitudine fermarsi al bar -Come scusa?- il ragazzo aveva una faccia sconvolta -Con i lavoretti che ho fatto e i soldi che ha lasciato mio padre possiamo cavarcela, era quello che volevo, dovresti essere felice per me- la ragazza non alzò lo sguardo, sapeva di star commettendo un errore -E dimmi, Felisja, tutti i cazzo di soldi che io mi sono guadagnato per portarti via da questa merda rischiando la vita tutte le notti? Cosa me ne faccio se non mi porti nemmeno con te, vuoi davvero lasciare me e Davide qua?!- Riccardo aveva alzato la voce e la gente intorno se ne era accorta -Dovresti saperlo, Riccardo... È da anni che voglio andare via, ieri hanno ucciso un bambino dietro al mio palazzo, io non ci resisto più- disse con troppa calma queste parole, come se fossero pronte già da un po', recitate.. Invece era solo rassegnazione. Il ragazzo si alzò di colpo e andò via, lasciando solo rancore.

E Felisja... Anche lei andò via, quella notte stessa, per anni aveva desiderato di farlo, di non vedere più quei grandi blocchi di cemento, di non sentire più spari, di non dover aver più paura mentre camminava... Per anni aveva sognato di andarsene, ma non così. Lei voleva essere chi aveva sempre sognato, nonostante la paura dei cambiamenti, nonostante fosse senza di lui.

Spazio autrice•
Gente, se io vedo tante visualizzazioni e non voti non capisco se piace, dai non siate timidi🌚
Comunque, a parte gli scherzi spero che piaccia davvero, mi ci impegno molto.🌞

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 07, 2017 ⏰

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