Un pizzico di fantasia, coraggio e polvere di fata

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Un pizzico di fantasia, un po' di coraggio e polvere di fata. Tre ingredienti che valeva la pena di usare se si doveva affrontare un viaggio di migliaia di chilometri, seguendo la seconda stella in cielo e poi sempre dritto. Hinata Shouyou conosceva quella strada a memoria. Ogni notte, lo si poteva trovare sempre nello stesso luogo, a sbirciare tra le tende delle finestre di un giovane ragazzo londinese. Hinata era un tipo al quale piaceva viaggiare e scoprire nuovi orizzonti. Aveva visitato luoghi e posti che a molti risultavano sconosciuti. E una notte, la sua ombra aveva iniziato a fare i capricci e lo aveva condotto in una stradina di periferia dove, lontana dagli occhi indiscreti della gente, si poteva ammirare la deliziosa villetta dei Kageyama. La sua ombra e Tooru, il suo amico e compagno di viaggio, nonché fata, lo avevano convinto a dare una sbirciata in quella villa. All'interno di essa vivevano 3 persone: la gentile signora Kageyama, alta e snella, capelli biondi e sempre raccolti in un elegante treccia, occhi cobalto davvero splendidi; il rude signor Kageyama, basso e robusto, capelli neri come la pece e occhi neri e scurissimi;e infine c'era Tobio, il figlio dei due. Con la sua altezza e grazia, i suoi capelli scuri e gli occhi cobalto era riuscito a catturare l'attenzione di Hinata. Divertiti dalla strana reazione del loro amico, Touru e l'ombra l'avevano portato più volte nella periferia di Londra. Hinata non aveva mai fatto confusione tra una villetta e un'altra. Ricordava alla perfezione dove aveva visto l'alto e bello Kageyama.
Una notte, due notti, una settimana, un mese, un anno.
Hinata lo osservava ogni sera, al calar del sole fino alle prime luci del mattino. Hinata voleva conoscere Kageyama, ma non ne aveva il coraggio. Tooru sapeva perfettamente cosa il suo amico provava. Cercava di convincerlo a conoscere il ragazzo, ma non ci riusciva. Stanco delle conversazioni tra la fata e il ragazzo volante, l'ombra si era staccata dal suo padrone. Non l'aveva mai fatto e Hinata si stupì quando la vide sul letto a baldacchino del giovane Kageyama. Aveva iniziato a chiamarla e dirle di tornare indietro, ma quella non ne voleva sapere niente. Furente dalla rabbia, rosso in viso più dei suoi capelli, Hinata era corso Nell'Isola che Non C'è a causa del sole che stava per sorgere. Touru sorrideva malizioso, Hinata non poteva recuperare la sua amata ombra senza entrare nella stanza del giovane londinese.

La sera successiva, Hinata era posizionato sulla finestra di Kageyama. La aprì senza fare rumore, entrando ancora più silenziosamente non poggiando letteralmente i piedi a terra. La polvere magica di Touru riusciva a tenerlo sospeso in aria, Hinata amava volare e sentire il vento fra le orecchie e tra i capelli rossi. Era una sensazione che lo faceva sentire libero e senza alcun ostacolo! Kageyama dormiva beatamente sul suo letto, immerso nei cuscini del suo letto. I capelli neri e corvini gli coprivano il volto ma Hinata riusciva a scorgere piccoli dettagli del suo viso: il naso alla parigina, leggermente all'insù, le labbra sottili chiuse in una smorfia. Lo aveva osservato per tanto tempo, e sapeva che le sue uniche espressioni facciali erano due: un broncio lungo quando parlava con tutti, e stupore. Quello lo si poteva ammirare raramente sul volto di Kageyama e accadeva solo in un'occasione: quando leggeva di posti lontani. Forse era questo ad aver colpito tanto Hinata: la voglia di vedere e scoprire il mondo, visitare nuovi posti a tutti sconosciuti.
Aprì tutti i cassetti presenti in quella stanza, guardò sotto il letto, sopra l'armadio, ma non trovava la sua ombra. Imprecava silenziosamente, cercando di non svegliare l'altro ragazzo. Si sentì spingere da dietro e cadde dritto su Kageyama. Quest'ultimo aprì gli occhi di scatto, rivelando le iridi blu cobalto che Hinata amava osservare. Lo stupore presente sul suo viso era davvero tanto, Hinata avrebbe riso in altre circostanze. Il moro cercò di urlare ma la bocca fu chiusa dalla piccola mano del ragazzo volante.
-Shhh! Non urlare! Vuoi che ti senta mezzo quartiere?! -Aveva davanti un ragazzo basso, capelli rossi fuoco, naso piccolo che si univa alla bocca in una strana espressione che Kageyama non sarebbe riuscito mai ad imitare. I capelli e la pelle erano messi in risalto da una maglietta, pantalone e cappello verde.
-Ombra è tutta colpa tua! So che sei qua! È inutile che ti nascondi! -Kageyama non riusciva a capire cosa l'altro stesse dicendo. Ma chi è?, si chiedeva nella sua testa. Che sia un ladro?
Un trillo, due trilli e poi tanti altri.
-Touru non cominciare anche tu! Ahia! -Kageyama lo aveva morso liberandosi dalla sua presa e alzandosi dal letto. Velocemente prese un ombrello e cercò di prendere il rosso, ma lui saltò in aria. No. Non saltò. Volò.
-Cos...? Come...? -Il moro avrebbe voluto fare tante domande ma fu bloccato da Hinata che si tuffò vicino a lui prendendo qualcosa in mano.
-Ti ho preso Ombra! -un soffice fumo nero, era questo quello che Hinata aveva tra le mani. Con un colpo secco l'attaccò al suo corpo, mostrando al chiarore di luna la sua ombra.
-Ma.... Chi sei? -aveva sussurrato piano.
-Mi chiamo Hinata Shouyou, piacere di conoscerti! -aveva fatto un grande sorriso nel pronunciare quella frase. Kageyama era ancora sotto shock.
-E come fai a.... Insomma... A ... A- gesticolava molto nel tentativo di farsi capire. Hinata gli rivolse un sorriso più dolce e comprensivo.
-A volare? -lo aiutò. Kageyama annuì. -Oh bè, è grazie a lui -indicò in alto. Una piccola luce dorata volava sul soffitto di quella stanza. Pian piano si avvicinò rivelando essere un piccolo esserino con delle bellissime ali trasparenti col alcuni dettagli dorati. Aveva dei capelli castani e leggermente mossi, un viso squadrato, occhi del medesimo colore dei capelli. Era vestito come Hinata, cambiavano solo il colori: giallo e dorato.
-Vedi la polverina che emana quando vola? Grazie a questa io posso volare. Vuoi provare ? -chiese. Kageyama stava farfugliando qualcosa che assomigliava ad "no, non ci provare, non voglio" ma Touru lo aveva già cosparso di polvere magica. I suoi piedi si sollevarono da terra, la paura di cadere cominciò a farsi strada nella testa del moro. Touru rideva malizioso.
-Rilassati. -sussurrò Hinata all'orecchio di Kageyama. -Perché volare basta solo un pizzico di fantasia, coraggio e polvere di fata!- Respirò piano piano, cercò di calmarsi, e dopo un paio di consigli da parte del rosso riuscì a spiccare il volo, elegante e delicato come un maestoso uccello. Era bello, soprattutto quando i suoi occhi cobalto si riempivano di entusiasmo.
Le prime luci dell'alba si innalzavano.
-Devo andare. -disse Hinata ma Kageyama afferrò il suo polso in un attimo. -Tornerai? -gli chiese. Il rosso sorrise facendo capire all'altro che sarebbe tornato.

Un Pizzico Di Fantasia, Coraggio E Polvere Di FataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora