Love Hurts, Darkest Souls

Capitolo 5.

Megan pov

Le lezioni erano finite da poco e come primo giorno non andò così male come pensai. Mi diressi verso il mio armadietto per mettere gli ultimi libri che non mi sarebbero serviti dentro, quando arrivò Sofia.

<< Ehi!>> esclamò lei.

<<Ciao>> le risposi sorridendo.

<< Stasera c'è una festa a casa di una, lei non è per niente simpatica, ma la festa sarà spettacolare>> disse facendo una pirouette su se stessa.

<< Sof...>>Non mi fece finire di parlare che aggiunse,

<< Nonono! Niente scuse tu verrai con me, ti metterai in tiro e farai vedere che bella gnocca che sei a tutti>> fece l'occhiolino.

Risi per la scena bizzarra che si era appena creata tra di noi, io con le mani intrecciate al petto e lei che faceva il broncio tentando di convincermi.

<< Ci penso su va bene ? Poi non saprei neanche cosa mettermi, non vado a una festa..>> iniziai a dire per interrompermi tra i miei pensieri.

Non andavo ad una festa da quella volta che la mia vita cambiò per sempre e fu rovinata, pensai tra me e me.

<< non vado da tanto tempo insomma>> dissi riprendendo il discorso lasciato a metà.

<< Appunto! Proprio per questo devi venirci, devi rimetterti in pista!>> disse lei decisa nel farmi venire con lei.

Tra me e me ero combattuta, questa è Los Angels dopotutto, non ero più lì, forse avrei dovuto ricominciare a vivere sul serio.

Dopo Averie lotte interiori decisi di accettare.

<< D'accordo, verrò >> ammisi.

<< Siiiiiiii! Ti vengo a prendere alle 9, ok ?>> rispose lei euforica.

<< Si, signora >> dissi sbuffando.

Le lasciai il numero e l'indirizzo di casa mia e mi avviai fuori da scuola.

Mi feci una buona camminata di circa mezz'ora per arrivare a casa.

Come arrivai, decisi di fare i compiti che ci avevano assegnato per la settimana e di mettere a posto un po' gli appunti del giorno.
Un'ora dopo vidi che era ancora troppo presto per iniziare a prepararmi e quindi optai per un bella dormita pomeridiana.

Mi svegliai per le sei del pomeriggio grazie alla sveglia che puntai prima di distendermi un po', conoscendomi sapevo bene che ci avrei messo una vita a prepararmi. Iniziai con la doccia e le cose che fanno le ragazze solitamente, come il depilarsi,una maschera al viso e quant'altro. Non volevo sembrare una disagiata alla mia prima uscita, anche se, dovevo ammettere che non ero molto brava in queste cose.
Sicuramente non avevo preso da mia madre, lei era bellissima senza trucco e con ancor di più, sapeva "agghindarsi" bene per occasioni del genere.

Iniziai dopo aver finito il tutto a rovistare nell'armadio in cerca di qualcosa.
Trovai un vestito non troppo provocante, ma comunque di bell'effetto lilla pastello o giù di lì.
Iniziai ad asciugarmi i capelli e poi a truccarmi.
Un filo di mascara e giusto un po' di lucida labbra, non volevo esagerare.

Mi arrivò un messaggio.

Da Sofia:
"Sono fuori casa tua muoviti bellezza!"

Presi la borsa e uscii.

Entrai in macchina, e vidi Sofia con addosso  un top-crop rosso fuoco e una gonna nera a tubino striminzita.
Mi chiedevo come facesse a guidare così, senza parlare del tacco stroboscopico che indossava.

Io avevo camminato dalla porta di casa mia alla sua macchina ed ero già distrutta per il dolore.

<<Sei pronta per divertirti ?>> mi chiese sorridendo.

"Speriamo" pensai tra me e me.

<< Sì, sono pronta.>> dissi un po' titubante,ma senza farlo traspirare più di tanto.

Un quarto d'ora dopo arrivammo in quella che doveva essere la casa dell'organizzatrice, una certa Rebekah da quanto avevo capito. Una villa enorme blu pastello con un giardino altrettanto grande, era pieno di gente già ubriaca all'esterno, non osavo immaginare come poteva essere l'interno a questo punto.

" Bene " pensai, cercando di prendere fiato e iniziare questa serata per poi avviarmi dentro.

La casa era enorme, ben arredata e potevi trovarci qualsiasi cosa.
Mobili in stile moderno rendevano il tutto più giovane, senza parlare dei lampadari spettacolari di cristallo a goccia.
Ci guardammo un po' intorno e poi Sofia decise che era l'ora di bere, ed è quello che successe.

Io però d'altro canto non potevo esagerare, ma mi divertii comunque.