GOT7 - JACKBAM/MARKBAM PT. 1

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Vi starete chiedendo perché sto mettendo di nuovo una Jackbam. La prima faceva schifo alla papaya. Quindi si u.u

Jackson era sul tetto di una casa. Come ci era salito solo lui poteva saperlo. Era notte fonda, la luna illuminava la bella Seoul, che brillava già di luce propria. Lui respirò profondamente, quella casa in mezzo al nulla era il posto più pacifico che era riuscito a trovare. Non ne conosceva il proprietario e non gli interessava sapere chi fosse. In fondo non stava facendo nulla di male, era solo seduto, lì, a guardare le stelle. La sua gang era andata da qualche parte, forse a rubare, o forse semplicemente a parlare di cose varie... Cose per lui prive di importanza. Il suo pensiero vagò alla banda nemica. Uno del gruppo gli aveva attirato l'attenzione. Era piuttosto giovane, magro, un bel fisico... I capelli biondo platino gli donavano, inoltre aveva un bel viso e delle labbra carnose e rosee. Aveva sentito dire che si chiamava Bambam. Se la battaglia contro il gruppo sarebbe andata a buon fine allora quel ragazzo sarebbe stato suo.
"Sarebbe" pensò l'uomo. Quella gang era la rivale del suo gruppo perché erano forti quanto loro. Non sarebbe stato facile vincere.
Dei passi sul tetto lo riportarono alla realtà. Qualcuno era dall'altro lato. Jackson decise di andare a vedere chi era, sperando di non essere stato scoperto dai proprietari della casa, ma quando andò fu lì che vide la sua preda, seduta. Il ragazzo stava contemplando il cielo. Un sospiro lasciò le sue labbra, e fece trasalire Jackson, che rischiò di scivolare e, mentre tornava in equilibrio, fece rumore. Il biondino girò di scatto, poi, non appena riconobbe l'uomo, saltò giù e iniziò a correre il più velocemente possibile. Jackson non perse tempo e si affrettò ad inseguirlo. Bambam stava per arrivare al cancello del cortile, una volta uscito da lì avrebbe avuto più chance di scappare, ma prima che potesse saltare verso la libertà qualcuno gli afferrò saldamente i fianchi. Una delle mani andò sempre più su, fino a circondare con le dita il collo del ragazzo, stringendo un pò.
- Preso.
- Lasciami, bastardo. Che vuoi?!
- Nulla di che... Solo divertirmi un pò.
Il biondino capì al volo ciò che stava per accadergli ed iniziò a dimenarsi, ma la mano dell'uomo si strinse ancora intorno al suo collo. Il ragazzo venne sbattuto con forza contro il cancello.
- Dannazione... - imprecò sotto voce il più piccolo.
- Shhh... O i proprietari della casa si sveglieranno.
- Lo faranno comunque, idiota! Lasciami, non ho intenzione di farmi stuprare, specialmente non qua!
Jackson non si curò delle parole del giovane, ma iniziò a togliergli la giacca di pelle continuando a tenerlo per il collo senza stringerlo troppo.
- Merda... Sei un bastardo...
- Ti ho detti di star zitto, altrimenti dopo che finisco ti uccido - minacciò a quel punto l'uomo. Bambam rabbrividì, sapeva che quel tizio faceva parte della gang rivale alla sua e che se avesse voluto ucciderlo avrebbe tranquillamente potuto farlo. Chiuse gli occhi, impaurito, mentre l'altro iniziava a lasciargli umidi baci sul collo, che aveva liberato. Jackson aveva finalmente la soddisfazione di poter toccare la sua preda, farle provare ciò che vuole. Intanto il più piccolo iniziò a tremare, stava entrando in panico. Si sentiva impotente, sapeva di non poter fare nulla e di non potersi ribellare a quel tizio. Una mano risalì nuovamente fino al collo del ragazzo e lo accarezzò, poi iniziò a togliergli la maglietta. Jackson si fermò quando era arrivato a metà del suo corpo sentendo una goccia cadere sulla mano. Il piccolo Bambam si era messo a piangere silenziosamente, gli occhi erano chiusi dalla paura. Jackson riabbassò la T-shirt e girò il ragazzo tremante verso di lui. Si sentì un pò a disagio, non sapeva come comportarsi in casi come questo, da quel che gli dicevano i compagni le prede cercavano sempre di ribellarsi, anche piangendo. Invece quel ragazzo si è spaventato tanto da rinunciare addirittura a reagire. Non che non gli piacesse, solo che la fragilità di quel povero bambino lo aveva colpito e impietosito. Con i pollici gli asciugò le lacrime. Il biondino aprì gli occhi, stupito da quel gesto.
- Hey... Non dicevo sul serio, poco fa... Shhhh... Non piangere, piccolo... Va tutto bene...
L'uomo abbracciò Bambam, che smise di tremare, calmandosi a poco a poco.
"Poco fa stavi per stuprarmi, solo che non appena ti sei accorto che piangevo mi hai abbracciato e consolato... Sei strano, cosa c'è di sbagliato in te? Altri mi avrebbero ignorato oppure schiaffeggiato... Tu non l'hai fatto... Perché?" pensò il ragazzo.
- Non... Non farmi male... Ti prego... - implorò il piccolo mentre si staccava dall'abbraccio.
- Shhh... Tranquillo... Rilassati e vedrai che piacerà anche a te.
La voce roca e sensuale di Jackson bastò a eccitare il ragazzo senza che lui se ne accorga. L'uomo tolse la maglietta di Bambam, poi le sue mani si fondarono su di lui, per esplorare ogni centimetro quadrato della sua pelle. Cercò anche di essere delicato, non aveva più intenzione di fargli del male. Il piccolo rimase spiazzato dalla cautela del grande. Non sapeva che fare, se ricambiare sperando che tutto finisca in fretta o se restar fermo e lasciarsi fare tutto rapidamente. Optò per la seconda opzione, ma capì che Jackson non intendeva fare velocemente quando iniziò a slacciargli piano la cintura leccandosi le labbra.
- Sei vergine?
La domanda improvvisa mise a disagio Bambam.
- Um... Perché me lo chiedi?
- Tu rispondi e basta.
- Beh... Ecco... S-sì - balbettò il ragazzo, abbassando lo sguardo imbarazzato - ... cioè io... Io non l'ho mai... Fatto...
Il più grande si fermò un attimo, sorpreso, poi ricominciò ad armeggiare con i pantaloni.
- Quindi non sei esperto in certe cose...
- In quali cose?
- Tra poco vedrai.
Jackson abbassò lentamente i boxer del biondino, che voltò lo sguardo da un'altra parte imbarazzato come non mai, mentre la sua erezione veniva finalmente rivelata.
"Possibile che un ragazzo così puro faccia parte di una gang?" si chiese Jackson mentre iniziò a leccare il membro del più piccolo facendolo ansimare e gemere. La sua lingua percorse tutta la lunghezza, poi iniziò a stuzzicare per bene la cappella.
- Ah... Penso di stare... Nnngh... Per... Venire- AH!
Bambam venne nella bocca del più grande, che si rialzò in piedi e si liberò della maglietta, svelando i suoi addominali scolpiti. Il ragazzo non poté fare a meno di passarci sopra le dita, in un tocco leggero e delicato. Senza sapere come, quando o perché, il biondino trovò il coraggio di baciare il moro, che ricambiò con foga e desiderio. Il bacio divenne sempre più lussurioso, il grande iniziò a mordicchiare le labbra carnose dell'altro, finché i due non furono costretti a staccarsi per riprendere fiato. Jackson infilò due dita in bocca al ragazzo, che le leccò per bene.
- Questo forse farà un pò male. - lo avvertì il moro, prima di infilare entrambe le dita nell'orifizio del più piccolo.
- Nnnngh!
- Shhh... Tra poco passa piccolo...
Jackson iniziò a fare su e giù, lubrificando tutto per bene, mentre con l'altra mano massaggiava il membro di Bambam, che gemeva ed ansimava. Ben presto le due dita di lui vennero sostituite da qualcosa molto più grosso. Il biondino sentì l'erezione dell'altro premere contro la sua apertura. Un gemito un pò più forte uscì dalle sue labbra.
- Nnnnngh!
Mentre Jackson faceva abituare il piccolo alle sue dimensioni, osservò la scena che gli si parava davanti: il bellissimo Bambam con gli occhi chiusi e le belle labbra che formavano una meravigliosa smorfia di dolore misto a piacere, sottomesso al suo volere. Il moro iniziò a muoversi su e giù, iniziando anche lui a gemere e ringhiare a bassa voce, mentre con la mano dava piacere al membro del biondino, che ansimava a sua volta. Bambam prese il volto dell'altro tra le mani, baciandolo, poi le fece scendere fino ai pettorali, accarezzandoli. Intanto i movimenti di Jackson divennero sempre più veloci e sconnessi, segno che lui era arrivato al limite. Alla fine lui venne dentro il più piccolo con un ringhio basso, seguito subito dopo dal ragazzo. Rimasero seduti per terra per un pò, ansimanti, poi si rivestirono ed ognuno andò per la sua strada.

50 SFUMATURE DI KPOP - BoyXBoy - Oneshots (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora