BIGBANG - TODAE

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ED ECCO A VOI UNA SHIP CHE AMO. I BIGBANG sono i re del KPop a mio parere e così resteranno... finchè qualche gruppo non fregherà il loro posto. MA fino ad allora loro sono i re e io sono il boia e vi taglio la testa se dite che non è vero. 

Ok no dai scherzo XD.

Daesung era un semplice barista. Seung-hyun era invece un semplice cliente abituale. 

Lui si sedeva lì, al bancone, chiedeva il solito bicchiere di soju, fumava una sigaretta e poi andava via. Era una sua abitudine, quella. 

A Daesung stava abbastanza simpatico, quel tipo.  Sembrava serio, faceva quasi paura, ma poi si rivelava una persona con un buon senso dell'umorismo e che sapeva certe barzellette che il povero barista a volte si doveva trattenere dallo scoppiare in una risata fragorosa che, altrimenti, avrebbe attirato l'attenzione di tutti i presenti nel bar.

Anche a Seung-hyun piaceva il barista. E non solo perchè era gentile, simpatico e divertente anche lui, ma anche perchè c'era qualcosa in quell'uomo che lo attirava. 

Era da mesi che il cliente e Daesung si vedevano ogni mattina e parlavano e scherzavano insieme. I due erano diventati  amici, a volte il barista andava a trovare Seung-hyun nella sua bella casa lussuosa.

A volte Daesung si chiedeva perchè un uomo così ricco veniva ogni giorno a un semplice bar. Subito dopo però rinunciava a cercare una risposta, Seung-hyun era  tanto divertente quanto misterioso.

Un giorno, però, il cliente non si mostrò al bancone. Daesung si chiese come mai il suo amico non era venuto. Era dispiaciuto, anzi, gli mancava. Aspettò tutto il giorno, verso sera si mise pure a piovere, ma di Seung-hyun neanche l'ombra. Così, anche se senza ombrello, decise di avviarsi verso la casa del suo amico. Arrivò lì bagnato fradicio, suonò il citofono e aspettò. Nessuno rispose. Suonò di nuovo e, ancora una volta, non ebbe risposta. Capì che era inutile provare, restare lì sotto quella pioggia che ormai stava diventando un acquazzone poi non gli avrebbe giovato di sicuro. Tornò a casa tossendo, aveva un brutto raffreddore. Passarono giorni, settimane, mesi. Lui non rivide più Seung-hyun. Ci stette male per un pò.

Passò un anno, Daesung perse il lavoro. Rischiava anche di perdere il piccolo appartamento in cui viveva. Faceva piccoli lavoretti, un pò qua, un pò la e un pò per strada, a cantare. Aveva del talento, quell'uomo.

Un giorno anche Seung-hyun tornò. Seduto al solito bar, al solito posto, ad aspettare il solito barista. Quando non lo vide chiese di lui, ma gli dissero che era stato licenziato per lasciar posto ad altri più giovani, belli ed esperti. L'uomo rimase dispiaciuto, voleva raccontargli del viaggio che aveva dovuto fare all'improvviso per lavoro e di come era cambiato.

Un giorno Daesung era a cantare, per strada, quando un signore gli passò davanti e gli lasciò un pò di soldi. Gli sembrò vagamente familiare, ma non lo fermò, non gli disse nulla. E andò avanti per giorni. E lui non capì mai che quello era il suo amico. E nemmeno il suo amico capì che lui era il barista che lo aveva attirato tanto e che era finito per amare.

Presto Daesung perse tutto. La casa, i pochi amici che gli erano rimasti accanto, nulla gli rimase eccetto la sua chitarra. Ormai dormiva sotto i ponti, faceva la classica vita da barbone.

Seung-hyun invece cercò il suo amico dappertutto. E non capì mai che la persona che amava era lì, a pochi passi dalla sua casa, per strada, a cantare ai passanti allegre canzoni nonostante la sua triste vita. Poi un giorno si decise a parlargli, a chiedergli il nome. Quando andò per strada, non lo trovò. Si mise a cercarlo per tutta la città, ostinato e curioso com'era.

Daesung era seduto sul bordo del ponte, la chitarra era vicino a lui. Ormai non ce la faceva più a vivere in quella condizione. Voleva sparire, finire di soffrire una volta per tutte. Troppe volte aveva tentato e ritentato di rifarsi una vita. Troppe volte aveva fallito. Guardò il fiume sotto di sè. Pensò che nessuno l'avrebbe mai trovato e nessuno l'avrebbe ricordato. Eppure era questo che voleva. Non voleva che la gente al suo funerale lo ricordasse come il barbone disperato che rinuncia a tutto. Anche se in realtà era così.

Chiuse gli occhi e andò sempre più verso il bordo, fin quando sotto di lui ci fu il vuoto.

50 SFUMATURE DI KPOP - BoyXBoy - Oneshots (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora