PROLOGO

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Non c'è niente di più bello della risata di un bambino. Così genuina, pulita, gioiosa; ti mette di buon umore vedere un bimbo scoprire tutti i suoi dentini da latte ed esplodere in una simpatica risata, in qualsiasi momento. Ti fa ricordare di come eri tu, di come tutti siamo stati: dei piccoli bimbi, che felici corrono per le colline e si rotolano nell'erba, giocano con le piante si divertono a guardare gli uccelli svolazzare per i cieli.

Quante volte la nostra fantasia ci ha fatto volare, entrare in mondi fantastici, diventare re o regine; quante volte abbiamo riso, o pianto di contentezza per qualcosa; quante volte abbiamo pensato a cose come incontrare il nostro personaggio preferito e sposarlo.

Poi siamo diventati ragazzi. I ragazzi sono così fragili, ma anche così forti; coraggiosi, tonici, vitali. Ma in un modo diverso dai bambini.

Un bambino è spensierato, gli va bene tutto finchè non entri nella sua parte ludica, non pensa a niente se non alla bontà e al gioco.
Il ragazzo no. Un ragazzo è pensieroso, sa cosa accade intorno a lui, vuole scoprire non per giocare, ma per sapere; mai una volta che un ragazzo non curiosi dappertutto solo per la voglia di sapere.
Ogni ragazzo è più forte di ogni uomo. Se credono in qualcosa, faranno di tutto per portare a termine il loro sogno. I ragazzi hanno più fantasia di ogni uomo al mondo, e l'amicizia tra di loro è indissolubile e immortale, sempre viva come il fuoco. Vincerla è impossibile.

L'amicizia. L'amicizia è una delle cose più forti e immortali del mondo, se ben coltivata e sincera. Una sola amicizia è più potente di tante persone che si odiano. E soprattutto quella giovane e dinamica resiste nel tempo e alle cattiverie.

Ma non sempre è così. A volte viene presa alla sprovvista. E lì si rompe. Un'amicizia rotta può essere la ragione di tanti pianti. Pianti di trsitezza. E il pianto toglie il riso. La risata, così calda e vitale, è contagiosa come un fuoco che dilaga in un pagliaio. La tristezza, invece, è contagiosa come una malattia in un lazzaretto. Entrambe sono contagiose, ma la tristezza, a volte, ha la meglio. Il pensiero di oggi è più negativo che positivo, e il pianto è un retaggio diventato moda.

Col pianto si esprimono tutti i turbamenti e i pensieri negativi che una persona ha dentro. Piangere è indispensabile per una vita. Tutti hanno mai pianto nella sua vita. Come tutti  hanno riso. Come tutti si sono fatti male, tutti si sono curati. Come tutti hanno fatto un errore, tutti hanno riparato un errore.

Come tutti hanno nascosto qualcosa, tutti hanno scoperto qualcosa.

In fondo, è umano.

Ma cos'è l'uomo? È una creatura, un animale. Ogni creatura, chi più chi meno, piange, ride, soffre, gode, nasconde, scopre.

Le lacrime possono uscire dall'occhietto del più piccolo topo all'occhio più grande elefante. Anche i coccodrilli, giudicati bugiardi nel loro pianto, possono soffrire per la prole o per una loro ferita. Ogni animale ha senso di unità, di amore; ogni animale piange per un suo simile, se piange, se soffre, se nasconde;
Come l'uomo fa.

Come ognuno fa.

Anche un piccolo topo.

Monoted: Vita da TopiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora