༝Capitolo 2༝

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Fece tutta la strada immerso nei suoi pensieri e Daniel parve accorgersene perché ogni tanto gli mandava occhiate -per usare un termine alquanto familiare- "malandrine".

Ad un certo punto si rivolse all'amico.
《Hai saputo?》aveva una falsissima indifferenza nella voce, ma Ted parve non accorgersene.《Di Victoire e Chris?》aggiunse guardando con la coda dell'occhio Teddy, dietro di lui.

Quest'ultimo, ancora perso nei meandri della sua mente, alzó immediatamente la testa non appena sentí i nomi "Victoire" e "Chris" nella stessa frase.

《C-cosa? 》balbettó, facendo finta di non capire.
《Escono insieme.》 finí il riccio con disinvoltura.

In realtà moriva dalla voglia di vedere la reazione dell'amico.

Dopo alcuni secondi in cui ebbe una sorta di infarto fulminante, Ted cercò di riprendersi dal colpo nel modo più naturale possibile.

《Ah. Beh. Sono...sono contento per Vic.》mentí spudoratamente《Chris è un bravo
ragazzo 》altra bugia.

Daniel parve un po' deluso; magari si aspettava una scenata.
In compenso però i capelli dell'amico erano diventati di un arancione cotto che non poteva controllare.

《I capelli.》disse indicandoli con un sorrisetto fastidioso.
《Dopodomani c'è la luna piena. Sai che in questo periodo non controllo le metamorfosi.》cercò di difendersi Ted.

In effetti era vero: si sentiva sempre confuso durante la luna piena e non riusciva mai a dormire.

《Ah, certo.》 rispose Daniel continuando a tenere quel ghigno sulla faccia anche quando arrivarono a destinazione.

Si sedettero sotto una quercia e Teddy inizio a giocherellare con dei ciuffi d'erba.
Una creatura nel suo petto si agitava e si ritrovò a pensare a quanto fosse stupido Chris Zabini. Fino al giorno prima non gli faceva né caldo né freddo, ma ora... ora voleva strangolarlo.

Se non fosse stato per il fatto che era il fratello di Jo, una sua cara amica, Ted sarebbe già sceso nei sotterranei di Serpeverde per andare a Schiantarlo.
Ma doveva contenersi.

Così cercò di pensare a qualcosa di positivo. "Non si devono sposare " si disse.
Poi però una vocina malefica gli ricordò "Intanto però escono insieme e tu rimani solo, a guardare."
Strappò un ciuffo d'erba.
"Questo perché sei un idiota Ted e non hai il coraggio di dirle che ti piace." continuó la vocina.

Si alzò e andò in riva al Lago a lanciare dei sassi nell'acqua per cercare di sfogarsi.
Poi però si giró e li vide.
Fianco a fianco, Zabini e Victoire -la sua Victoire- camminavano nel parco del castello, godendosi il sole di dicembre, a pochi metri da lui e Daniel.

Quest'ultimo, accortosi che i violenti lanci dell'amico erano improvvisamente cessati, alzò la testa dal rametto su cui era concentrato, per gustare, soddisfatto, la scena.

Teddy era rimasto immobile anche quando Vic, vedendoli, gli aveva rivolto un affettuoso saluto con la mano.

Il mostro dentro il suo petto stava letteralmente lottando per uscire.

I suoi capelli non erano biondi, né verde acqua, né porpora, né arancione cotto. Erano rossi, rosso fuoco. E il suo viso non era da meno.

Scaraventó il sasso che aveva in mano, talmente forte da far sussultare due ragazzine del primo anno lì vicino. Dopodiché si diresse a grandi passi verso il castello.
Daniel, capendo l'antifona, si tolse io sorrisetto dalla faccia e, dato che era un ottimo amico, lo seguì correndo per stargli dietro.

And all was wellDove le storie prendono vita. Scoprilo ora