"I'm on my way
Driving at ninety down those country lanes
Singing to "Tiny Dancer"
And I miss the way you make me feel, and it's real
We watched the sunset over the castle on the hill."-CASTLE ON THE HILL, ED SHEERAN
Asa inforcò i grossi occhiali da vista e salì sullo skate con lo zaino in spalla.
Non aveva dormito molto. Era stata una notte un po' agitata: il viso di quella ragazza aveva continuato a tenerlo in un continuo stato di agitazione e ansia. Non si spiegava neanche il perché, in fondo aveva solo incrociato il suo sguardo ed era stato anche da lontano.
Era il primo giorno di scuola dopo le vacanze estive e Asa procedeva alquanto lentamente verso la St. John's High School, l'unica scuola superiore di Boscastle.
La felpa copriva le sue mani bianche e ossute e i capelli neri venivano scompigliati dal vento fresco di quella mattinata dei primi giorni di settembre.
Asa era un ragazzo particolare.
Attirava l'attenzione, ma non troppo.
Era bello, ma non troppo.
Era conosciuto, ma non troppo.
Stava in una band e questo era certamente un fattore a vantaggio della sua popolarità.
Spostò i capelli dalla fronte con un gesto della mano e mentre le ruote dello skate sfrecciavano sula strada asfaltata, Asa gettò uno sguardo al mare e gli sorrise.
Erano le 7:58 quando si fermò di fronte all'entrata della scuola e salutò Ed con un goffo abbraccio e una pacca sulla spalla.
"Che hai alla prima ora?" chiese Asa.
"Fisica." rispose l'amico sbuffando.
"Io matematica. Vado, ci vediamo all'intervallo."
Asa entrò in classe con lo skate sottobraccio e prese posto nell'ultimo banco, accanto alla finestra.
"Ehi, Dylan!" salutò l'amico seduto poco più avanti di lui con una strizzatina d'occhio.
"Buongiorno ragazzi e bentornati." disse il professore Davies entrando seguito da una ragazza.
"Buongiorno professore." risposero i ragazzi in coro.
Tutti tranne Asa.
Il suo sguardo si era bloccato sulla figura della ragazza.
Era la stessa del giorno precedente.
Ne era sicuro.
"Lei è Phoebe Burke, si è trasferita qui dall'Australia e sarà una vostra compagna di classe." continuò Davies.
Phoebe accennò un piccolo saluto con la mano e portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, guardando verso il basso.
"Puoi sederti davanti ad Asa, Phoebe."
Asa sentiva la gola secca e le mani sudate. La vicinanza della ragazza lo rendeva emozionato e agitato.
Non aveva mai visto nessuno di più bello.
"Ciao." sussurrò appena lui quando Phoebe si sedette nel banco davanti.
Indossava una felpa celeste e i capelli biondi ricadevano morbidi sulla schiena e sulle spalle. Asa era incantato dall'eleganza dei suoi movimenti che trascorse tutta l'ora di matematica ad osservare la ragazza e si risvegliò solo al suono brusco della campanella.
Phoebe teneva in mano l'orario delle sue lezioni e si aggirava per il corridoio in cerca dell'aula per la prossima ora.
"Ti serve una mano?" Asa si avvicinò a lei.
"Sto cercando l'aula di lettere."
"In fondo a sinistra."
"Io sono Asa, piacere." disse lui allungandole la mano.
"Phoebe." rispose sorridendo.
"Sei nuova qui, giusto?"
Certo che è nuova, imbecille.
"Sì, mi sono appena trasferita."
"Questa sera facciamo un falò sulla spiaggia, ti andrebbe di venire? Cioè...se hai voglia e se non hai da fare. Mi farebbe molto piacere...cioè, ci farebbe molto piacere. A tutti." Asa cercò di pronunciare una frase di senso compiuto e passò una mano dietro la nuca imbarazzato.
"Oh, sì, certo, mi farebbe piacere."
"Bene, allora ci vediamo stasera."
"A stasera."
Phoebe si allontanò, lasciando Asa in mezzo al corridoio con un sorriso sornione sul viso.
***
Asa riempì una busta di marshmellows super calorici e qualche birra, la agganciò al manubrio della bici e partì verso la spiaggia di Whitesand.
A casa si era cambiato quindici volte, non sapendo cosa indossare per far colpo su Phoebe; ma alla fine aveva optato per un semplice paio di jeans e una felpa di una qualche sconosciuta band irlandese.
Il cuore gli batteva forte nel petto e le mani sudate riuscivano a fatica a tenere il manubrio della bicicletta. Così Asa inspirò profondamente e cercò di calmarsi, immaginando di essere sulla sua tavola a cavalcare un'incredibile onda.
Attraversò il ponte nel boschetto e si ritrovò sulla sabbia bianca della spiaggia.
Il terrificante pensiero che Phoebe non sarebbe venuta attraversò la sua mente.
E se fosse stato così?
No, niente pensieri negativi.
Pensare positivo.
Pensare positivo.
Ed e Dylan erano già lì e avevano già accesso un grande fuoco proprio sulla riva del mare.
"Ehi Asa!" lo salutò Dylan avvicinandosi. "Ed mi ha detto che hai invitato la biondina nuova, eh?" disse dandogli una gomitata sul braccio.
"Sì...beh...ho pensato che sarebbe stato carino..."
Dylan strizzò l'occhio all'amico e con un cenno della testa indicò qualcosa alle spalle di Asa.
Phoebe.
Indossava un vestito blu, così leggero che ad ogni piccola soffiata di vento si alzava lievemente verso l'alto e Asa cercò di non farsi troppe strane idee.
"Ciao." disse Phoebe sorridendo timidamente.
"Ciao." rispose lui. "Vieni a sederti con noi?"
Lei annuì e con la sua solita eleganza si sedette proprio accanto ad Asa.
"Phoebe, raccontaci un po' di te." disse Ed sorridendo maliziosamente.
"Non c'è molto da dire..." Phoebe abbassò lo sguardo a terra e il sorriso smagliante di pochi secondi prima si affievolì, così gli altri capirono che forse non era il caso di tirare fuori cose spiacevoli in quel momento.
Erano lì per divertirsi.
Così lasciarono tutto da parte e rimandarono il "fare conoscenza" a più tardi. Il sole stava tramontando e Asa si perse a guardare il viso di Phoebe inondato dalla luce calda.
Non sapeva nulla di lei ma in quell'istante non importava.
Lei aveva accettato il suo invito seppur non si conoscessero affatto e ora erano lì, con il fruscio delle ondee, qualche birra e parole a fior di labbra.
SPAZIO AUTRICE
Ciaooo
Ecco a voi il secondo capitolo di Tide :)))
Spero vi sia piaciutooo
-Lefi
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Tide ||Asa Butterfield||
FanfictionCosì lasciarono tutto da parte e rimandarono il "fare conoscenza" a più tardi. Il sole stava tramontando e Asa si perse a guardare il viso di Phoebe inondato dalla luce calda. Non sapeva nulla di lei ma in quell'istante non importava. Lei aveva acce...