As we lay in the sand
And we stare at the sky
Watch the moon dance in white
As the stars light your eyes
Oh my, there's no place on earth
I'd rather be-MILES AWAY, YEARS AROUND THE SUN
Immerse i piedi nell'acqua fresca e chiuse gli occhi.
L'estate era finita ed era riuscito a scendere in acqua sì e no due volte, sua madre lo aveva costretto a passare i tre mesi di vacanze estive dai loro parenti in Germania.
"Pronto?" chiese Ed, il suo migliore amico, in piedi accanto a lui.
"Direi di sì."
Asa si accovacciò a terra e legò il laccio della tavola da surf alla caviglia, la prese sottobraccio e si tuffò in acqua con Ed.
Cominciarono a nuotare fino ad arrivare a circa 150 metri dalla riva, proprio ai piedi della scogliera: era il punto dove le onde si rompevano perfettamente.
"Questa è mia." disse Ed scrutando l'orizzonte e preparandosi a prendere l'onda.
Passarono una decina di secondi e il ragazzo saltò sulla tavola.
Asa lo guardava sorridendo, pregustava già la sensazione della tavola ruvida sotto i suoi piedi e gli spruzzi d'acqua salata sul viso.
Ed fece una rapida virata e venne inghiottito dall'onda, poco dopo la sua testa rossiccia fece capolino e sorrise all'amico.
In quel momento, Asa era felice.
Gli bastavano poche cose per esserlo: una tavola da surf, l'onda giusta e la sua chitarra.
Avrebbe potuto vivere solo di questo.
Quando si accorse dell'onda che stava per arrivare, si stese sulla tavola e con qualche bracciata si mise in posizione.
Aspettò un po' e poi saltò in piedi.
Finalmente quella sensazione, così forte e soddisfacente, stava scorrendo di nuovo dentro di lui.
Non c'era niente di meglio.
Continuò a surfare l'onda per un po' e poi si tuffò attraverso la parete d'acqua.
"Ti era mancato?" chiese Ed avvicinandosi.
"Un sacco, è da tutta l'estate che aspetto."
"Già. A proposito, l'estate è praticamente finita e io devo trovare una nuova muta invernale, l'ultima volta che mia madre l'ha lavata si è ristretta. Gliel'ho detto che non deve toccare le mie cose."
"Tranquillo, domani passiamo a comprarne una dopo scuola." disse Asa ridacchiando.
L'aria era fresca, il cielo cominciava ad annuvolarsi e la coltre di nubi avvolgeva sempre di più la scogliera di Boscastle, ma Ed e Asa erano abituati, in Cornovaglia il tempo era sempre piovoso e l'estate durava poco.
"Sarebbe meglio andare, sta per mettersi a piovere." disse Ed guardando verso l'alto.
"Hai ragione, andiamo."
Velocemente raggiunsero la riva ed uscirono dall'acqua per cambiarsi e mettersi dei vestiti asciutti.
Mentre stava infilando la maglietta, Asa fece cadere il suo sguardo sulla punta della scogliera, certo, era abbastanza lontana ma riuscì comunque a scorgere una ragazza seduta a gambe incrociate che guardava verso l'orizzonte. I suoi capelli venivano scompigliati dal vento e lei sembrava così piccola su quella scogliera, che Asa provò un senso di tenerezza.
Continuò a guardarla fino a che lei si voltò nella sua direzione e fu costretto ad abbassare lo sguardo.
Asa finì di vestirsi, salutò Ed e con la tavola sotto braccio salì sulla bicicletta che aveva lasciato accanto al ponte tra la spiaggia e il boschetto.
Pedalò lungo il sentiero tortuoso ripensando a quella ragazza, non riusciva a togliersi dalla testa la sua immagine. Per un attimo, quando i loro occhi si erano incrociati, aveva pensato di correre su per la scogliera, raggiungerla e abbracciarla.
Gli era sembrata così piccola e fragile.
Attraversò tutto il boschetto e arrivò davanti al suo cottage proprio quando stava cominciando a piovere; lasciò la bicicletta sotto la veranda ed entrò attraverso la piccola porta di legno.
"Ehi, Asa." lo salutò sua madre.
"Com'è andata oggi?" chiese lui avvicinandosi e lasciandole un bacio sulla guancia.
"Come al solito. Tu invece?" disse lei sospirando.
"Sono andato a surfare con Ed, solo che poi si è messo a piovere." rispose Asa prendendo un pezzo di pollo dalla padella in cui sua madre stava cucinando e salendo le scale.
"Vado a farmi una doccia, mamma."
Quando entrò in bagno, guardò il suo riflesso nello specchio: aveva gli occhi arrossati e i capelli pieni di sale.
Sorrise, ripensando di nuovo a quella ragazza.
Avrebbe voluto rivederla.
SPAZIO AUTRICE
Salve a tuttiii
Io sono Lefi, una ragazza fissata con il surf ma che non l'hai provato e che ha deciso di screvere qualcosa su quel gran figo di Asa Butterfield.
Questa è la mia seconda fanfiction qui su wattpad, se avete voglia passate sul mio profilo a leggere "Little Wonders", la prima storia che ho pubblicato.
Spero che come inizio vi sia piaciuto, fatemelo sapere nei commentiiii
Ah, un'altra cosetta, all'inizio di ogni capitolo metterò un pezzo tratto da una canzone e il titolo, mi farebbe piacere se la ascoltaste mentre leggete.
Detto questo, me ne vadooo
Tanti bacioniii
-Lefi
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Tide ||Asa Butterfield||
Fiksi PenggemarCosì lasciarono tutto da parte e rimandarono il "fare conoscenza" a più tardi. Il sole stava tramontando e Asa si perse a guardare il viso di Phoebe inondato dalla luce calda. Non sapeva nulla di lei ma in quell'istante non importava. Lei aveva acce...