Un altro bicchiere si ruppe. Ogni singola scheggia, così innocente a al contempo colpevole per aver baciato le labbra di molte donne, si schiantava al suolo insieme alle sue compagne criminali, e il fragore era insopportabile. Il punto di rottura dell'insieme, ancora ignaro della fine che avrebbe avuto per mano di Evelin, fu sul quel sottilissimo lato, che aveva adagiato la sua fragile parete di cristallo tante volte in passato sulle rosse e carnose labbra della sua padrona.
L'orribile chiasso che il gemente oggetto emesse nella sua morte, si univa alle ancor più grottesche grida della padrona macchiata di tanto sangue innocente, come ogni singola goccia che il delitto che aveva appena commesso trasudava di vino.
"RIFIUTO!!!"
Una parola così aggraziata per la perforante e tagliente voce della Zebra. L'umile servitore, in piedi dinanzi alla porta, che le aveva servito quel piatto d'argento colmo di calici insanguinati e di un messaggio, il quale aperto, avrebbe portato all'estinzione di tutto il cristallo nel mondo.
"Il Martello mi ordina ciò, è così? Molto bene. La mia risposta è semplice: un no netto, sicuro, senza eguali. Come la mia magnificenza."
Evelin prese un altro calice riempito di vino e lo girò e lo rigirò tra le dita così prive di difetti e lisce. Ne bevve un sorso, e il sangue al suo interno si fuse col rosso delitto delle labbra perfette della fredda ma bellissima tiranna. Poi, un altro schianto. I frantumi e le macchie dell'altro insieme portarono triste compagnia al crimine prima di questo, e un altro grido perforò di nuovo il silenzio tombale lasciato dalla desolata esistenza del servitore e della vittima vinta da un brusco manrovescio della perfetta mano della padrona.
"Non dici niente, tu? Dimmi qualcosa. Stare in questa torre è terribilmente noioso. Nessuno mi parla mai, e invece dovrebbero parlarmi tutti. Sono la regina del mondo e della magnificenza, lasciarmi sola è come ripudiare gli dèi. Dì qualcosa, su. Spiccia parola."
Il servo, a quella richiesta, più vicina a un ordine che a un sincero desiderio, rimase incerto ed esitante. Proliferare parola e attendere che quelle candide e immacolate orecchie percepiscano il suono di una così grottesca voce come quella della plebaglia, era come un sacrilegio. Ma ogni desiderio è un ordine per i sottomessi della Zebra, e il servo, tremante, disse tutto ciò che poteva e pensava fosse giusto dire.
"S...Salve, Regina di tutto ciò che è opulento e ricco. Salve, regina di ogni magnificenza, di ogni bellezza, di ogni freschezza."
Ma le adulazioni, molto probabilmente false, uscite dalla bocca indegna del servo furono terribilemente interrotte da un altro, intenso e tristemente conosciuto suono di mano Zebra.
La divina figura della sovrana della magnificenza si stagliava nella stanza imponente e intoccabile, e il candido fumo che usciva dall'apertura della canna della pistola decorata con rose intagliate nel cuoio che la rivestiva e la seta bianca che formava fiori sul tamburo formava spire continue di un'ipnotica bellezza.
Anche un orribile delitto può avere la sua perfezione, come il foro regolare nel cranio del povero e sventurato servitore era privo di qualsiasi difetto, come l'autrice del crimine; con un tonfo sordo, il corpo senza vita dello sfortunato si abbattè a terra, lasciando una pozza perfettamente circolare intorno alla testa perforata, come un'aureola di morte.
"Così fragile....così finto! Che bella, mirabile direi, morte. Perfetta. Magnifica, direi." Con pochi passi, Evelin si avvicinò al corpo vuoto del servitore, o di quello che era rimasto del precedente proprietario del corpo. Una scarpa laccata e rossa, come il sangue sottostante, si appoggiò sul cranio inerte del poveretto. Il tacco entrò nel foro e ne spappolò le pareti interne.
"Uno cade. L'altro gode. È questo il nostro detto. Questo..." disse lo Squalo Zebra, prelevando con disgusto il suo magnifico tacco da quel grottesco resto, girandosì a guardare l'acquario nei vetri circostanti.
"È il credo dell'Ordine degli Squali."
STAI LEGGENDO
Sharks are Everywhere.
General FictionIn un mondo dove la sopravvivenza è tutto e ognuno pensa per se, l'Ordine degli Squali vige supremo. Il mondo è nella disperazione più totale, ma la speranza non si è spenta...