『Daddy's lil monster』- Jikook

II.

Jeon Jeongguk, soprannominato anche J, ragazzo di soli 20 anni.
Assassino psicopatico artefice di almeno 3400 casi di omicidio, colposo e collettivo.

Jimin, con il batticuore, il respiro affannato e il passo tremolante, si dirigeva in quello che doveva essere il corridoio principale che poi sfociava nelle celle più terribili.
Ai lati di esso, vi erano alcune celle, piene di persone sicuramente poco affidabili.
Alcuni di loro urlavano, altri invece prendevano in giro Jimin per la sua bassa statura e il suo aspetto "frociesco".
Nel vederli, iniziò ad innervosirsi ulteriormente.

Se loro erano già terribili, cosa lo aspettava in una cella di isolamento?
Pregò solamente che non fosse un bestione con la voglia di sbatterlo al muro e trasformalo in una passata di pomodoro.

Ma era un serial killer, il più terribile di quell'epoca.
Che aspetto avrebbe avuto?

Jimin ne era sempre più terrorizzato all'idea, sopratutto sapendo che le guardie avrebbero dovuto aspettare fuori dalla porta e non al suo interno per questioni di etica lavorativa.
Lo psicologo per legge, era costretto a rimanere solo con il paziente, per non venire influenzato da fattori esternanti.
Finalmente raggiunse il bivio che segnava la fine di quel enorme corridoio pieno di mostruosità, prese una boccata d'aria particolarmente capiente prima di svoltare a sinistra come indicatogli dal capo guardia e dirigersi verso il suo paziente.
Quel corridoio risultò persino più lungo di quello precedente.

C'era davvero bisogno di isolarlo così tanto?

Si gelò quasi sul posto quando udì una risata rumosamente agghiacciante e racapricciante.
Gli si era accaponata la pelle, non capendo da dove provenisse.
Si guardò attorno prima di capire.

Capire che quella era la risata proprio del suo paziente.

Alcune delucidazioni immesse nella ff non sono reali, o perlomeno non su mia conoscenza.
Ogni cosa descritta è tutta puramente mia fantasia, tranne qualche spunto preso in qua e là.
Spero la storia vi piaccia!