Capitolo 3

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Mia madre aprì la porta silenziosamente, cercando di non svegliarmi. Io, però, non ero riuscita a prendere sonno, immersa e persa nelle mie fantasie. La luce del corridoio sgattaiolava attraverso la fessura dalla quale si affacciava il viso di una donna. Chiunque ci vedesse vicine, sottolineava l'evidente somiglianza dei nostri tratti. Gli stessi capelli corvini, scendenti fino alla fine della schiena, assecondando le curve non troppo esplicite. La sua bellezza era ancora viva: nonostante la pelle del suo viso avesse iniziato a raggrinzirsi, nel suo sguardo luccicava l'entusiasmo giovanile. Aveva un andamento sinuoso, gli uomini che non notavano l'impegno indossato al dito, si voltavano ad osservarla camminare. Non ricordo più di una volta in cui mio padre avesse manifestato il suo disappunto, si fidavano ciecamente l'uno dell'altro. Aveva lasciato scivolare la discussione in un abbraccio di riconciliazione. Si amavano davvero: traspariva dal tocco gentile della mano di mia madre che accarezzava il volto di suo marito, rincasato dal lavoro. Mi ero promessa di trovare un amore come il loro: immortale e insaziabile.

Cercavo di spiare senza farmi notare le mosse di quella donna così affascinante, splendente di luce propria. Si avvicinò lentamente al mio letto, sfiorando appena il pavimento in punta di piedi. Si sedette in fianco a me, accarezzandomi i capelli che esplodevano in un turbinio di boccoli.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 18, 2018 ⏰

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