Esistono due tipi di persone al mondo: quelli fidanzati e quelli single. Molto probabilmente faccio parte della seconda categoria, tutto per volontà del mio ex ragazzo. Io, oltre ad essere stata baciata dritta in fronte dalla sfiga, passo la vita a crogiolarmi nella disperazione, circondata da amiche felici e fidanzate che vogliono farmi credere che la vita senza un Michael Gordon Clifford può essere migliore se guardata da un altro punto di vista, un punto di vista a me sconosciuto.
«Tu vuoi qualcosa al bar?»
Shawn mi risveglia dai miei più tragici pensieri sventolandomi in faccia una vecchia copia di Vogue di Alina.
Scuoto bruscamente la testa, evitando per un pelo di rimanere paralizzata a vita
«No grazie»
«Sicura? Non torno indiet-»
«Prendimi uno stecco, doppio strato di cioccolato con le mandorle»«Poco affamata la ragazza»
«Taci» mi rivolgo a Luke con un tono di voce troppo alto, facendo girare così tutti i miei amici
«Ma chi?» dice Tristan non capendo.
Mi passo una mano dietro al collo e inizio a ridacchiare, mentre all'interno del gruppo cala il completo silenzio.
«Parlavo da sola» aggiungo poi con molta convinzione. I ragazzi iniziano a guardarsi fra di loro, facendomi arrossire e vergognare come non mi era mai successo prima.Tranne quel giorno in cui nonna decise di mostrare a Michael l'album del mio primo bagnetto nella vasca, in quell'occasione la mia voglia di sparire dalla faccia della terra era tanta, tantissima.
Devo ricordarmi di bruciare quelle foto prima che capitino sotto gli occhi della persona sbagliata.
«Lasciatemi perdere, è meglio»
«Vaaa bene. Allora io vado al bar eh» Shawn fa cenno ai presenti di approfondire la questione per capire quali tipi di problemi mentali mi affiggono, come se non lo stessi guardando e non lo avessi capito, poi si allontana con un'insolita velocità. Mentre con lo sguardo seguo il ragazzo di Michelle raggiungere il bar, la mano di quest'ultima si poggia sulla mia gamba, iniziando a picchiettarla delicatamente.
«Con noi puoi parlarne»Roteo gli occhi al cielo e senza dare troppo nell'occhio fulmino il Genio, la causa delle mie uscite inappropriate delle ultime 12 ore. Lui, d'altro canto, mi guarda con un'aria divertita.
«Non ho problemi, sono semplicemente io. Un po' assonnata, un po' single, ma sono io»
«Certo, negli ultimi sette mesi la tua situazione non è stata delle migliori» comincia Tristan mentre con le mani giocherella con i capelli della fidanzata «ma oggi sei più strana del solito» e, credetemi, sentirselo dire da uno del genere non è un complimento, anzi, c'è da preoccuparsi.«In effetti anche ieri sera parlavi da sola» aggiunge Michelle annuendo nella direzione di Alina e Tristan.
Nervosa come mai nella vita, guardo Luke. Il biondino alza la mano destra in aria, pronuncia a bassa voce qualche parola indecifrabile e la riabbassa, ammiccando poi nella mia direzione.«Vi ho preso i gelati» Shawn arriva alle nostre spalle facendo quasi saltare dallo spavento la ragazza. Si avvicina a me sorridendo e mi passa lo stecco che avevo chiesto.
«Allora» si butta di peso sulla sua sedia a sdraio e ci guarda uno ad uno «Che si fa questa sera?»
«Io direi di andare dai Sophia's, in quel ristorante fanno la pizza più buona del paese» propone Michelle, subito viene interrotta da Alina
«Andiamo alla trattoria sotto casa mia, da lì possiamo raggiungere facilmente il cinema, stasera trasmettono per la prima volta nelle sale del paese "Humans", un film ambientato nei primi anni del 2000. Secondo me è interessante»Perché nessuno parla più dei miei ""problemi mentali""? Punto i miei occhi sul Genio, seduto al fianco di Alina ad osservarla rapito, poi si gira, incrociando il mio sguardo. È stato lui?
«Senti Alina per una volta vorrei essere io a decidere dove andare» continua Michelle stringendo le braccia al petto
«Ma se l'altro ieri hai deciso tu!»
«Si perché tu e Tristan siete dovuti andare a comprare un nuovo robot per i tuoi»
«Io almeno non divido la casa da sette anni con robot che comprano armadilli al posto di gatti»
«È successo solo una volta. O forse dodici, ma adesso non è importante» la ragazza sbuffa e mi guarda come per chiedere aiuto «tu dove vuoi andare?»
«Stasera non esco»