Mi infilo in bocca l'ultimo pezzo di pizza rimasto sul mio vassoio e fisso Dylan in silenzio, attenta a non farmi beccare con gli occhi sulla pelle del suo petto esposta davanti ai miei occhi.
L'immagine dei suoi addominali continua a tormentarmi, la sua pelle dorata per il sole così perfetta ancora nella mia mente. Più lo osservo, più noto che è davvero un bel ragazzo.
Quegli occhi scuri attirano i miei come due calamite, non riesco a smettere di guardarli. I capelli scuri sono così spettinati che sembra si sia appena alzato dal letto.
E' maledettamente sexy. Non ci siamo conosciuti nelle migliori delle circostanze, sono in questa scuola da solo un giorno e non ho fatto altro che andargli addosso causandogli problemi. Forse significa qualcosa...
Scuoto il viso e scaccio quel pensiero, mi concentro sulla voce del ragazzo seduto a capo tavola, vicino a Selena.
«Allora Sele, non ci presenti la tua amica?» biascica con la bocca piena.
Faccio una smorfia e arrossisco violentemente. Selena mi ha chiesto di sedermi con lei e i suoi amici, solo ora mi accorgo che siamo le uniche ragazze del gruppo. Non sono abituata ai ragazzi, l'unico con cui io abbia mai parlato davvero è Cameron. A proposito, chissà dove sarà finito...
Selena agita la mano verso di me, indicandomi.
«Cassie, Harry. Harry, Cassie.» Taglia corto.
Sollevo una mano in segno di saluto, sentendomi ridicola.
«Loro sono Zyan, Niall, Liam, Luke e Dylan» aggiunge poi, indicandomi gli altri occupanti del tavolo.
«Ehilà Harry.» Biascico, la pizza ancora da mandare giù.
Ehilà? Dio... Chi lo dice più?
Harry scoppia a ridere appoggiando i gomiti sul tavolo. I suoi occhi verdi mi fissano attentamente, mettendomi in imbarazzo.
Più li guardo più mi convinco che somigliano incredibilmente agli occhi di Hardin. Anzi, questo ragazzo dal sorriso sghembo e dagli occhi verdi come smeraldi probabilmente è proprio Hardin Scott...
Sento la voce di Harry che mi distrae dal mio sogno ad occhi aperti dicendo: «Ehi Cassie, lo so che sono irresistibile, ma smetti di guardarmi. Potrei consumarmi così.» All'improvviso tutti iniziano a ridere e inizio a pensare che dovrei smetterla di leggere After come una disperata...
«Ma Cassie come Cassidy?» Chiede Harry dopo che le risate iniziano a placarsi.
Nego annoiata dalla solita domanda.
«No, come Cassiopea.» Sbotto, esasperata. Sono già pronta alla pioggia acida di commenti che mi si riverserà addosso tra esattamente pochi istanti.
Dylan mi fissa di sottecchi, un sorriso beffardo pronto a godersi la scena. E improvvisamente non riesco a distogliere gli occhi dai suoi. La profondità di quel nero mi rapisce tenendomi prigioniera e la mensa intorno a noi scompare. Ci siamo solo io e lui e i brividi che improvvisamente mi ricoprono la pelle. Ma che diavolo di poteri ha questo ragazzo?
«Che cazzo di nome è Cassiopea?» Harry interrompe l'incantesimo con la solita maledetta frase, costringendomi a voltarmi.
Sembra che sia già diventata un tormentone. Il tavolo prorompe in una fragorosa risata, mentre qualcosa di freddo mi ricopre improvvisamente la guancia. Mi pulisco la pelle con la mano e mi volto con espressione disgustata, trovandomi davanti Dylan intento a pulirsi la bocca con la manica della felpa prima di scoppiare a ridere. Il tavolo è pieno d'acqua e... Mi ha sputato addosso!
«Sei disgustoso!» Esclamo, fissandolo con uno sguardo truce.
«Scusa, ma il tuo nome è davvero orrendo.» Si giustifica, schiacciandomi l'occhiolino.
Arrossisco improvvisamente e mi schiarisco la voce, cercando di evitarlo.
«Cos'è? Un nome tipico dell'Oregon?» Biascica di nuovo Harry.
Dio... Questo tizio insopportabile potrebbe seriamente essere Hardin. Ha lo spessore di uno zerbino.
«I miei sono tipi strani.» Replico con un sorriso finto sulle labbra.
«Be' mi piacerebbe conoscerli, giusto per capire a cosa pensavano quando ti hanno dato il nome. È davvero brutto!» esclama Harry.
«Adesso basta! Non mi conoscete, io non vi conosco per tanto è stato un piacere.» dico rossa in volto.
Lascio ciò che rimane del mio pranzo sul tavolo e mi alzo facendo cadere la sedia a terra. Sono stufa dei loro commenti sul mio nome.
Cassiopea non è un brutto nome... o sì?
«La piccoletta si è offesa!» continua Harry. Davvero, non lo sopporto.
Mi volto senza sprecare altre parole e senza accorgermene inciampo sui miei passi spiaccicandomi sul pavimento.
Ma perché sono così sfigata?
Sento le risate del gruppo esplodere a tal punto da richiamare lo sguardo di ogni singolo alunno nella mensa verso di me. Vorrei sprofondare sotto terra.
«Cassie tutto ok?.»
Alzo lo sguardo verso la persona che mi ha posto la domanda e quasi vorrei scoppiare a piangere nel vedere Cameron accanto a me. Mi porge la mano e la afferro quasi subito.
Fatico a ricacciare le lacrime e lentamente mi rimetto in piedi, nel frattempo le risate sono scomparse e un senso di tranquillità mi invade nel momento in cui Cameron punta i suoi occhi nei miei.
«Oh oh oh... Cassio, Cassie, Cassina, Cazziolina... scusa come hai detto che ti chiami?» domanda Harry mentre distrugge il mio momento di calma apparente.
«Cassiopea.» suggerisce Selena.
«Giusto, Cassiopea... ascolta Cassiopea vedi noi...»
«Noi non vogliamo gli amici degli infami al nostro tavolo. Quindi vai via.» Dylan interviene non lasciando nemmeno finire Harry.
Solo ora guardo lo sguardo di fuoco che Cameron punta su quel tavolo.
Ma che succede in questa cavolo di scuola?
«Hai scelto un'ottima compagnia per iniziare quest'anno di scuola. Che ci fai con loro?» Domanda con tono grave Cameron, quasi sottovoce in modo tale che possa sentirlo solo io.
«Mi ci ha portato lei.» Dico riferendomi all'unica ragazza seduta a quel tavolo.
Questa scena è assurda, porto lo sguardo un po' ovunque nella mensa e perfino gli addetti alla cucina sono rimasti immobili a osservare la scena, vorrei gridare che vengono pagati per lavorare non per farsi i fatti altrui.
«Se c'è un infame qui, di certo non sono io... diversamente per i bastardi: ne ho uno davanti.» Alza di qualche tono la voce il mio salvatore. Sento la sua rabbia crescere man mano i minuti passano.
Qui non si mette bene.
«Sparisci infame, prima che ti spacchi la faccia!» Quasi urla Dylan.
Ma non ho ancora capito una cosa... ma litigano per me?
«Okay, okay... basta, abbiamo dato abbastanza spettacolo.» Si intromette Niall mettendosi in piedi, almeno credo si chiami così... un biondino rimasto finora in disparte a mangiare il suo pranzo. Sembra il più tranquillo tra tutti... o almeno spero!
«Cameron per favore vai via! Cassiopea solo una cosa: o con lui o con noi.»
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My Milky Way
FanfictionCassie ha 16 anni, è timida, riservata ed è costretta a trasferirsi a Los Angeles per via del lavoro dei genitori. A sopportare le sue figuracce e spalleggiarla sempre, c'è Cameron, l'amico di una vita. Durante il primo giorno di liceo, Cassie si im...