CAPITOLO 3

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"Clare se non ti muovi vengo a prenderti io in camera e sai cosa succede poi!". No , mia madre non può entrare qui; l'ultima volta è stata 3 anni fa quando non volevo proprio uscire dalla mia camera. Mia madre salì nella stanza e mi versò una caraffa d'acqua in testa, da quel giorno mi ripromisi di non farla più arrabbiare e quindi non farla più salire.

Adesso devo proprio uscire di qui altrimenti dovrò andare a scuola con i vestiti fradici." No, mamma non salire trenta secondi e sono giù promesso" "Sarà meglio per te Clare, lo sai che ti voglio bene ma devo andare a lavoro e non posso far tardi proprio oggi!".

Ancora con questa storia del lavoro. Io proprio non capisco cosa debba fare di tanto importante quindi ora scendo di sotto e glielo chiedo" Eccomi mami, cosa devi fare di tanto importante a lavoro oggi?" Vidi mia madre in difficoltà e so che la risposta che mi ha rifilato è tutto meno che la verità" Niente tesoro, tante scartoffie. Ora non perdiamo tempo forza che devo accompagnarti a scuola!". Arrivate alla macchina – una bellissima Rang Rover Evoque- notai l'assenza di un insetto in macchina: "Mamma, Erik?" "Amore non ti ricordi? Il venerdì lo accompagna Peter a scuola!" "Giusto, me ne ero proprio dimenticata, che scema che sono!"

Peter è il migliore amico di Erik ed è come un fratello per me. È in classe con Erik da sempre e alle superiori hanno sempre avuto la fortuna di avere quasi tutte le ore in comune. Ormai sono 4 anni che di venerdì vanno a scuola insieme. Perché? Semplicemente perché il venerdì è uno dei giorni in cui la squadra di calcio della nostra scuola si allena e ne fanno parte entrambi. Dopo gli allenamenti, il pomeriggio, stanno insieme e, se sono a casa di Peter, mio fratello non torna prima di mezzanotte. Purtroppo per mio fratello anche Andrew è nella squadra quindi devono sopportarsi, ma Erik e Peter hanno sempre la meglio su di lui perché il primo è il capitano e il secondo è il vice capitano.

"Clare, mi raccomando quando esci da scuola fai sempre attenzione a chi incontri e alle persone che ti stanno attorno" "Sì mamma, stai tranquilla, rilassati ho sempre gli occhi aperti e poi ricordati che sono estremamente agile e riesco a difendermi la maggior parte delle volte!".

Non capisco perché mia madre sia così apprensiva nei miei confronti. Alla fine io arrivo a scuola con lei, sto dentro fino alla fine delle ore, esco da scuola e in cinque minuti sono alla stazione, salgo sull'autobus e dieci minuti dopo sono davanti all'uscio di casa. Non mi sembra di poter essere a rischio in questo poco tempo.

"Clareeeeeee" Eccola lì , Margaret, la mia migliore amica. Mi è saltata addosso e adesso siamo entrambe stese sul prato perché questo elefante non capisce una ceppa! "Sei un ippopotamo Margaret, almeno avvertimi quando decidi di lanciarti addosso a me, magari riesco a scansarmi!". Detto ciò scoppiammo in una fragorosa risata che poco dopo venne sostituita da una mia smorfia perché mi faceva male tantissimo la testa, ma non ci diedi troppo peso. Da quando ho iniziato a fare quel sogno strano mi fa anche male la testa in determinati orari.

"Che pizza, è suonata la campanella dovremmo entrare Marghy" "Dobbiamo proprio?" chiesi io sul punto di piangere "purtroppo per noi sì". "Uffaaaa" "A volte sei peggio di una bambina dell'asilo Clare!" "Avevi dubbi?" Le chiesi io con la faccia più seria possibile,ma appena rise io scoppiai a ridere perché la sua risata è estremamente contagiosa.

Che abbia inizio un altro strazio sì!!

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Okey, finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare! Come vai bellissimi?

 Spero che vi sia piaciuto questo capitolo ! Non c'è un gran che di nuovo, ma hey andiamo con calma perchè il bello della storia deve ancora arrivare!

UN BACIO LA VOSTRA I.C.

QUEGLI OCCHI VERDE SMERALDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora