•1•

44 11 8
                                    

Ok: c'è un cadavere steso sul pavimento, una pozza di sangue vicino al tavolo da biliardo, i miei tavolini sono tutti ribaltati ed i clienti se ne sono andati a puttane.... È finita meglio di quanto mi aspettassi....
Vi starete probabilmente chiedendo a cos'è dovuto tutto questo casino, ve lo spiego subito, però dobbiamo partire dall'inizio.
La mia sveglia suona tutte le mattine alle dieci, con la minima voglia di vivere possibile prendo i miei occhiali dal comodino facendoli puntualmente cadere a terra, mi trascino dal letto in cucina, mangio un boccone, faccio una doccia, indosso la mia uniforme col gilet ed i pantaloni viola scuro, la camicia bianca, i calzini ed il papillon blu scuro e le scarpe ocra e vado a lavorare nel bar che si trova nella struttura proprio sotto casa mia.
"Quale Bar?" avete detto?
Vedete quella baracca nera contornata da colori neon e con quel gigantesco cartello a forma di caramella con dentro una "C"?
Esatto, proprio quello e, se ve lo steste chiedendo, sì, quel bar è mio.... Cioè più o meno.....
Ma non mi sono nemmeno presentata, che maleducata: Mi chiamo Candy Peegee.
Proprio così, ho ventidue anni e i capelli rosa, ma io non giudico voi e voi non giudicate me: questa è la regola.
Ora, perché ho detto "più o meno" prima?
Beh ecco, il bar sarebbe mio in teoria, ma, in pratica, la struttura dove si trova è in affitto, tuttavia gioca a mio favore il fatto che conosco il proprietario da vent'anni, quindi un piccolo sconticino me lo fa.
Sono consapevole che l'orario di apertura non dovrebbe essere le undici di mattina, ma non arriva praticamente nessuno fino alle quattro del pomeriggio, quindi fottesega tutto e apro quando voglio io.
Inoltre, tra una cosa e l'altra, chiudo quasi sempre alle quattro tranne durante il weekend in cui, beh, chiudo alle sei.
Sistemai un paio di cose ed iniziai a dare una pulita al bancone.
Vi stupirà sapere che, il Bar "Candy's" è anche molto frequentato, ma perché una cosa simile?
Per via della buonissima pizza che cuciniamo?
Per i meravigliosi cocktail che serviamo?
Per i nostri dolci che sono i più buoni di tutta la città?
Assolutamente no!
Ciò che attira maggiormente la clientela è soprattutto il fatto che l'orologio appeso al muro è fermo sulle dodici e dodici da, probabilmente, il novantadue.
Non vi sto prendendo in giro, questo, le pareti nere che fanno sembrare il posto sempre immerso nella più profonda oscurità, i decori e le luci neon, hanno permesso alla gentaglia che si ritrova qui di ribattezzare il Candy's "Il bar mezzanotte" quindi, se doveste sentire qualcuno per strada dire così, adesso sapete a cosa si riferisce.
Ora, tornando a noi, non faccio certo tutto da sola: al mio fianco da ormai un anno e mezzo c'è lo stafantastico AxL a.k.a. il miglior cameriere che qualcuno possa ritrovarsi: capelli corti bianco rosato, chocker nero e ciondolo a forma di cuore rosa con dentro una foto di sua nonna (che, tra parentesi, ho avuto modo di conoscere: persona squisita), ovviamente anche lui ha la classica uniforme con, in aggiunta, un cappellino viola scuro ed un paio di rollerblade perché noi, persone ganze, serviamo così ai tavoli.
Parlando del diavolo, eccolo che entra di corsa mentre si infila frettolosamente la giacca e col papillon storto, facendo suonare il campanellino che si trova sopra la porta.
AxL: Ho fatto tardi, mi dispiace!
Candy: Sei in anticipo.
AxL: Oh bene, avevo paura di-
Smisi di pulire e lo guardai negli occhi.
Candy: AxL, tesoro, è la quinta volta questa settimana che pensi di essere arrivato in ritardo: è successo qualcosa?
AxL: *sigh* Scusami, è solo che: gli studi universitari, mia madre, il lavoro al municipio..... Ho tante cose per la testa....
Ok, piccola parentesi.
AxL e sua madre: Victoria sono andate in bancarotta circa un anno fa quando suo padre è stato arrestato per frode, da allora fanno del loro meglio per riuscire ad arrivare a fine mese e fin ora ha funzionato abbastanza bene, riescono benissimo a guadagnare tutti i soldi di cui hanno bisogno, il loro rapporto però non è esattamente dei migliori e questo gioca parecchio a sfavore nella situazione in cui si trovano, ma, purtroppo o per fortuna, si tratta di una cosa del tutto normale.
Quindi questo mi porta a pensare che, il vero problema attuale, sia costituito dal lavoro al municipio: gli è stato affidato il compito di ridipingere le quattro facciate, ognuna con un murales differente, cerco di dargli una mano come posso, ma "il compito è stato affidato a lui e quindi non vuole nessun aiuto perché deve riuscire a cavarsela da solo": dice sempre così, in più dovrà sostenere la sua tesi di laurea alla facoltà di legge a breve, quindi non mi stupisce che sia nervoso ultimamente.
Candy: AxL, sono il tuo capo, ma prima di tutto sono tua amica, se ti servisse qualcosa sarei la prima a farmi in quattro per te: ti serve un giorno libero? Perfetto, non preoccuparti: io sono qui per te.
AxL: Grazie Candy, lo apprezzo molto....
Candy: Sei sicuro di voler lavorare oggi?
AxL: Sisi, non ti preoccupare, posso farcela.
Candy: Perfetto allora.
Gli diedi una lieve pacca sul braccio con lo straccio che avevo in mano e mi rimisi a pulire.
Lui non è l'unico a lavorare con me, infatti abbiamo ovviamente bisogno di qualcuno che cucini e chi potrebbe farlo meglio del nostro strafantastico cuoco Marvin: un Kraken viola col berretto da chef che vive nel seminterrato del locale.
La routine quotidiana prevedeva che il campanellino attaccato alla porta suonasse tra tre, due, uno....
*Dling* *dling*
Ora vi starete probabilmente chiedendo: "ma non aveva detto che i clienti sarebbero arrivati tutti alle quattro del pomeriggio?"
E infatti è così, quello che vedete alla porta è Desmond, il proprietario della struttura: col suo papillon nero, la camicia bianca, le bretelle ed i pantaloni neri, le scarpe nere eleganti ed il ciuffo riccio marrone, piomba dentro al locale tutte le mattine come un meteorite pronto a distruggere intere popolazioni senza nessuna pietà.
Desmond: Buongiorno popolo!
Candy: Hey Desmond, ti faccio un caffè?
Desmond: Grazie, molto gentile, ma sono passato solo a prendere l'affitto.
Aprii la cassa e ne estrassi quarantacinque sterline.
Candy: Ecco a te, sicuro di non voler niente?
Li prese ed iniziò a contarli per assicurarsi che fossero tutti.
Desmond: Ti ringrazio, ma sono di fretta questa mattina: ho un sacco di scartoffie da mettere a posto.
Candy: Eddai Desmond, mi conosci da vent'anni e hai ancora bisogno di contare i soldi dell'affitto per controllare se sono tutti?
Desmond: È proprio perché ti conosco da vent'anni che li conto.
Ripose il mazzo in tasca.
Desmond: Bene, adesso devo proprio scappare, ci si vede!
Detto questo se ne andò facendo un inchino sulla soglia della porta: è sempre stato un tipo di gran lunga troppo teatrale.
Solitamente non arriva quasi nessuno durante la mattinata, fatta eccezione per qualche turista che si è perso, ma quella non sarebbe stata una giornata come le altre.

•Il bizzarro Bar di St May Avenue dov'era sempre mezzanotte•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora