La notte è arrivata, avvolgendo nel suo buio mantello l'intera città.
L'ora di chiusura della biblioteca si sta avvicinando, ma purtroppo un piccolo contrattempo mi sta impedendo di tornare a casa.
Davanti a me, si è come materializzato dal nulla il ragazzo di ieri e per quanto la felicità mi pervada e il cuore inizi a battermi per l'agitazione, posso benissimo notare che lui non condivide le mie stesse emozioni.
Infatti, sembra più arrabbiato che altro, data anche la violenza con cui mi ha strappato il libro dalle mani.
«Ti prego, dimmi che non lo hai letto» mi rivolge poi la parola.
«E-Ecco...» borbotto non potendo dargli la risposta che desidera.
«Non ci credo...» dice sospirando e alzando il viso verso l'alto, passandosi la mano fra i capelli, nervoso «Fin dove sei arrivata?» chiede poi.
«D-Diciamo... Fino a dove finiva la bozza...» sussurro a bassa voce sperando di non farlo arrabbiare, ma dato che in questo momento nella biblioteca regna il silenzio, credo che mi abbia sentito.
Per fortuna, però, non si arrabbia, o almeno è quello che penso. Rimane a fissarmi incredulo e non ho idea di cosa gli stia passando per la mente ora.
Dopo un po' sospira sfregandosi il viso con una mano borbottando qualche parola a bassa voce: «Oh... Non è possibile»
Abbasso la testa dispiaciuta per la sua reazione e cerco in qualche modo di risolvere questa situazione. Apro la bocca per parlare anche se in realtà non ho idea di cosa dire, quindi dalle mie labbra esce solo un borbottio incomprensibile.
«Ascolta» inizia a dire facendomi ammutolire e ottenendo la mia completa attenzione «Solitamente, quando vedi un libro scritto a mano, non penseresti che è un diario? E un diario è qualcosa di personale, quindi per quale assurdo motivo dovresti leggerlo?» dice con un tono calmo, da cui però percepisco, probabilmente, una rabbia repressa.
«Allora lo hai davvero scritto tu!» dico aprendomi in un sorriso, lasciandomi trasportare dalla sorpresa della novità e non percependo ciò che mi circonda. Infatti questa emozione viene interrotta subito.
«Non cambiare argomento» continua tenendo lo sguardo fisso su di me, facendomi abbassare di nuovo gli occhi intimorita.
«Scusa...» dico con voce debole dopo un po', non sapendo cosa dire dato che ha ragione.
Passa un po' di tempo prima che lo senta muoversi. Sbuffa e si va a sedere su una sedia libera davanti alla mia.
Il silenzio ci avvolge per un lungo momento e l'impulso di alzare gli occhi per guardarlo è troppo forte per ignorarlo; così, poso i miei occhi su di lui trovandolo a fissare il vuoto con uno sguardo smarrito e immerso nei suoi pensieri.
È appoggiato allo schienale della sedia, con le sopracciglia corrucciate, una mano sul mento e uno sguardo indecifrabile che mi impedisce di prevedere la sua prossima mossa.
Quando all'improvviso alza gli occhi, io abbasso subito i miei, cercando inutilmente di nascondere il fatto che lo stessi guardando.
«Quel che è fatto, è fatto» dice dopo un po' sospirando.
Mi sento ancora più in colpa per quello che ho fatto... Molto probabilmente se qualcuno leggesse senza permesso qualcosa che ho scritto mi sentirei male, arrabbiata, mi sentirei come se la mia privacy venisse violata...
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~ Memories ~
Romance-Nuova Storia- Probabilmente, una delle tappe fondamentali della nostra vita è il primo amore. Esso è dolce e puro, qualcosa di meraviglioso e fondamentale, poiché da esso nascono emozioni mai provate prima. Un sogno si potrebbe dire, ma non sempre...