Riflessioni

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Mi girai allo specchio della camera da letto. L'immagine era di una ragazzina di diciotto quasi diciannove anni, sportiva, corpo con un mucchio di imperfezioni e occhi verdi. L'unica cosa decente in me era il sorriso. Ma nonostante tutto continuavo a pensare al "come sono brutta". Così in carne, devo iniziare la dieta. Andai in cucina per preparare la colazione, senza a pensare a le cose accadute la scorsa notte e che continuava ad accadere. Misi a scaldare il latto, infilai due fette di pane nel tostapane e presi la marmellata nel frigo. Dieci minuti dopo era tutto pronto. Posai la tazza e il piatto sul tavolo e mi sedei. Impugnalai il cucchiaio, osservai il cibo, ma dopo un scossi la testa perchè la paura mi aveva tolto l'appettito.

Così non posso andare avanti, pensai con stizza. Chiunque sia, non gli permetterò di farmi questo. No.

Guardai l'orologio. Era ora di andare a scuola. Guardai le condizioni della casa perchè i miei era partiti e uscii di casa. Abitavo a Mazzano, a Brescia e la mia scuola si trovava a venti minuti da casa mia. Di solito vado in macchina con mio padre visto che passa di lì per andare a lavoro, ma ora che non c'era prendo l'autobus delle 07:08 e per le 07:30 ero a scuola. Solo che oggi ero in ritardo, perchè contiuavo a pensare dell'accaduto e mi sono scordata che dovevo andare a scuola. Non arrivai in ritardo di tanto, però stetti ferma per più di 2 minuti davanti alla mia classe e stavo pensamdo se era la cosa giusta presentarmi a scuola con un viso pieno di occhiaie e senza trucco perchè la sera prima non sono riuscita a dormire abbastanza. Dopo pochi minuti entrai. Ma ero fredda. Non salutai nessuno e mi accomodai al mio posto.

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