|| he doesn't love you ||

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Fortunatamente, l'assistente sociale è riuscito a permettermi di tornare a casa e mi ha permesso di starci sotto sua supervisione, mentre mio padre si trova in un centro di recupero per alcolizzati non so dove...
Mi sono stancata di nascondere la mia situazione familiare.
Così ho esposto denuncia e ora vivo da sola con un paio di funzionari comunali che vengono a controllarmi ogni due giorni.

Momentaneamente sono distesa sul divano da una mezz'ora buona e osservo il soffitto bianco.
Greta e Lorenzo mi hanno proposto di uscire con loro stasera, ma non ne ho tanta voglia.
Anche se non ho molte alternative, se non Netlix.

Lentamente mi alzo e prendo il computer, mi risiedo sul morbido letto e appoggio il PC sulle mie gambe incrociate.

Forse Netflix non è proprio una pessima idea...

Al quarto episodio della mia serie preferita, sento che bussano alla porta.
Scocciata, mi alzo e vado ad aprire. Come immaginavo, mi si parano davanti i miei due migliori amici.

" Cosa fai vestita così, dobbiamo uscire! Muoviti, vai a cambiarti!" strilla isterica Greta.

Senza darmi la possibilità di controbattere, mi afferra per un braccio e mi trascina su per le scale, seguite da un Lorenzo parecchio divertito.

Greta apre il mio armadio e tira fuori una lunga tuta nera, a giromanica, con un cinturino dorato in vita. Poi ci abbina un paio di sneakers e due pendenti dorati.

" Adesso truccati un po', se non vuoi sembrare uno zombie di The Walking Dead ! "

Sbuffo e obbedisco, suscitando la risata del mio migliore amico, silenzioso fino ad ora.

Finalmente pronta, usciamo da casa, diretti verso il cinema.

Dopo la visione del film, optiamo per mangiare una pizza.

" Ragazzi, io devo proprio andare ora, mia madre si starà preoccupando... " ci comunica Greta.

La saluto con due baci sulle guancie e poi mi dirigo verso casa insieme a Lorenzo, che abita poco più in là.

Durante la camminata, lui è più silenzioso del solito. Questo mi inquieta molto, sembra come se volesse dirmi qualcosa, ma non ne abbia il coraggio.

" Lori, tutto bene? " domando.

Mi guarda con i suoi occhi marroni, ma il suo sguardo è perso, vuoto, privo di ogni emozione.

" Si, sto bene " risponde secco.

Non parlo più. Quel tono di voce, freddo e distaccato che non gli ho mai sentito usare, mi spaventa a tal punto di voler arrivare a casa il prima possibile.

" Solo che ho un'immagine impressa in mente che non riesco a far sparire... "

La sua voce è ancora fredda e dura, ma è molto bassa, come se non volesse farsi sentire da nessuno, nemmeno da me, come se stesse parlando a sé stesso.

" Questa immagine mi tormenta da giorni e non riesco a  liberarmene. Forse sono io che ci penso troppo... Mi provoca una sensazione di dispiacere fortissima ma anche tanta rabbia! "

Stringe i denti. Il suo viso, nella penombra della sera, sembra più pallido del solito e mette in evidenza le borse sotto gli occhi, di un colore violaceo.

" Sei tu che mi tormenti, Rachele!" urla con disprezzo.

Non l'ho mai visto così e il suo tono non promette niente di buono. Mi fermo e lo fisso stranita.

" L'immagine di te che piangi per quello stronzo di Paciello mi tormenta dalla sera in cui ti ho trovata in mezzo alla strada, in piena notte, sotto la pioggia. Non sai quanto mi ha fatto male vederti soffrire per quello stronzo che non ti merita affatto! Ti farà solo soffrire! Lui non prova niente per te, Rachele, niente! Lui non ti ama! "

Queste parole mi colpiscono il cuore come una lama fredda e tagliente. Soffro più per colui che le ha pronunciate che per le parole stesse. Sono consapevole della relatività dell'amore che prova Simone per me, ma sentirselo dire fa molto più male. Soprattutto dal mio migliore amico.

" Perchè mi dici questo? Perchè vuoi farmi soffire? " dico, quasi in lacrime.

" Perchè lui non ti merita. Tu sei una ragazza stupenda e non permetterò che tu soffra per colpa del cattivo ragazzo di turno... Io ti voglio bene come una sorella e non voglio più vederti in quelle condizioni " dice, raddolcendosi.

Non sapendo cosa dire, lo abbraccio forte. Lui ricambia la stretta e continua a sussurrarmi parole dolci e di scuse per la sue reazione esagerata, ma io sono con la mente altrove. Lo sto abbracciando solo per non fargli notare le mie lacrime.

So che Simone non potrà mai essere una sicurezza nella mia vita, ma lui mi ha fatto provare emozioni uniche, anche negative, che mi hanno permesso di conoscere me stessa e di comprendere i sentimenti che provo per lui.

" Non voglio più vederti piangere... " sussurra Lorenzo tra i miei capelli.

Annuisco anche se non può vedermi.

" Lui non ti merita... " ripete.

" Lo so, Lori, lo so... " dico sconsolata.

Ci stacchiamo dall'abbraccio e ci dirigiamo verso casa. Lui rimane qualche passo dietro di me.

" Vorrei essere io al suo posto... " lo sento dire, ma lo ignoro ed entro in casa.

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