Se Nico avesse potuto ruotare gli occhi di trecentosessanta gradi, lo avrebbe senza dubbio fatto.
Possibile che la sua favolosa aura oscura fosse stata violata? Voleva solo ingozzarsi in pace.
Per questo motivo si guardò intorno e, notando la presenza di tanta gente, avanzò fingendo di non aver sentito.
A quel punto anche il più stupido degli stalker avrebbe capito l'antifona, anche riassumibile in uno scurrilissimo "Levati".
Ed effettivamente, il corvino si ritrovò solo come sua volontà. Un sospiro di pura gioia gli bruciò i polmoni, raschiando la gola debole.
Pagò le proprie porcherie e senza incrociare nessuno (cosa abbastanza facile data la sua scarsa quantità di conoscenze) ed uscì dall'autogrill, beandosi del vento freddo, indeciso su cosa aprire per primo.
Una mano gli sottrasse uno dei tre Snickers.
"Okay. Ora ho raggiunto il colmo. Giuro che se è Valdez gli faccio uscire gli occhi dalla bocca."
Gli occhi neri color braci di inferno si alzarono, incontrando però non un'espressione di scherno giocoso, bensì due pozze color tempesta.
Inutile puntualizzare la propria sfortuna: il suo sguardo assassino aveva fulminato proprio la sua cotta!
« Ehy, Nico! Ti spiace se ti rubo uno snickers? Te lo renderò, promesso, è che... »
Nico vide in quel volto così bello ciò che non avrebbe mai voluto vedere, da lui, nei propri confronti: timore.
« Tutto bene? Se vuoi te lo rido', non è un'emergenza... Più o meno, nessun calo di zuccheri in vista. »
Il più basso riporto immediatamente lo sguardo alla normalità, rischiando di arrossire dal nervosismo e l'imbarazzo.
« Prendilo, non c'è alcun problema. È che... Sono il snack preferito e... »
Con sollievo vide il giovane Jackson sorridere luminoso. « Anche il mio! Allora hai ragione, te lo restituisco. Che inizi la folle ricerca al mio borsellino. Ci si vede! » sentenziò allontanandosi con un cenno di saluto.
L'ennesima figura: andava sempre in panico quando si trovava nei pressi di Percy Jackson. L'aveva conosciuto un paio di anni prima, amico di amici (i pochi che aveva) e da allora aveva preso a comportarsi in modo strano: andare in panico quando gli parlava finendo per sembrare infantile a qualcuno di più grande di lui di ben due anni, balbettare, ridere senza motivo.
Lui non rideva mai.
E ora si era pure rifiutato di dargli una stupida merendina, ed era troppo timido per seguirlo e porgergliela.
"A volte mi odio davvero tanto." pensò, tornando verso il pullman.
Non aveva più fame.
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Sono viva. Promesso. Proverò ad aggiornare, ma non abbandonatemi, per piacere!!
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School trip-Valdangelo.
FanfictionUna gita a Vienna con la propria classe del liceo, per un tipo solitario e silenzioso come Nico Di Angelo, non è certo una benedizione. Soprattutto se tutto sembra preannunciare il peggio già dall'inizio del viaggio, quando, mentre lui progetta la p...