"Tu portami via
Quando torna la paura e non so più reagire
Dai rimorsi degli errori che continuo a fare
Mentre lotto a denti stretti nascondendo
l'amarezza dentro a una bugia
Tu portami via"Portami via- Fabrizio Moro
LE PARTI DI TESTO IN CORSIVO SONO DEI FLASHBACK.
Mi sedetti su quella sedia fredda, col viso chinato e il cappuccio in testa. Avevo un nuovo livido sul mio viso, uno nuovo da aggiungere alla collezione. Sentivo gli altri parlare, li guardavo mentre esponevano la loro esperienza e mi veniva da ridere.
Perché? Perché credevano ancora nel lieto fine, nell'amore che ti fa stare bene, al principe azzurro che verrà a salvarti. Eppure lui era il mio principe azzurro mentre ero per terra inerme e lui continuava a scalciare sulle mie costole o tutte quelle volte in cui mi prometteva che non lo riceva e, puntuale come un orologio svizzero, ritornava la sera successiva ubriaco come sempre ma più violento di prima.
"Sei una lurida puttana" mi prese i capelli tirandomeli in avanti per poi sbattermi sul pavimento freddo. Non avevo più lacrime, le avevo tutte spese a cercare di convincermi che la mia vita cambierà. "Ti piace quando ti fotto vero? Ti piacerebbe ancora di più se ci fosse qualcuno a farci compagni?" disse posandomi la mano sulla bocca e sul naso impedendomi di respirare; mentre sentivo con l'altra mano abbassare la zip dei suoi pantaloni e bussare alla porta. Sperai in qualcuno che mi salvasse...
-Harry, Harry Styles?- mi disse il direttore di seduta; come svegliato dai miei pensieri e alzai lo sguardo e vidi le sue labbra muoversi e prestai attenzione: -Sono Louis Tomlinson, mi hanno detto che sei nuovo quindi ti va di dirci la tua esperienza e perché sei qui?- mi disse sorridendomi.
Alzai il viso nascondendomi ancora col cappuccio, evitai di sorridere perché avevo le labbra piene di croste di sangue, mi alzai piano dalla sedia per non permettere alle persone che mi sono accanto di notare le mie sofferenze. Avevo un dolore lancinante alla spalla e alle costole, non so se qualcuna era rotta ma non potevo chiedere aiuto a nessuno, la paura era molta e so che lui è più forte di me.
-Si, mi chiamo Harry Styles e ho 20 anni. Sono qui perché sono fidanzato, con un uomo più grande di me, lo amo. Lui mi ama. Mi ama nonostante le percosse, io lo so. Mi ama quando torna sobrio e mi chiede scusa piangendo e mi medica le ferite che mi ha inflitto la notte prima. Mi ama quando parla a bassa voce supplicandomi di non dirlo a nessuno: mia madre, mio padre o altri amici e parenti. Comincio a pensare che..- dissi ma la mia testa era altrove.
Entrò dalla parta un suo amico e subito sbiancai. -Sei arrivato al momento giusto amico. Questa puttana ha deciso che vuole riempire ogni buco- disse mentre finalmente mi lasciava respirare. Mi prese di peso e mi catapultò sul tavolo, sbattei la testa e per qualche minuti persi i sensi. Al mio risveglio mi ritrovai legato mani e piedi al tavolo. Alzai il viso mentre vedevo i due uomini capire da dove cominciare, il mio uomo si avvicinò a me e mi diede uno schiaffo sul viso, mi infilò due dita in bocca gridandomi di succhiarle.
-Comincio a pensare che mi meriti solo quello che lui mi dà, merito tutto il dolore. Cercavo di rimanere concentrato mentre una di voi sosteneva che finalmente suo marito o compagno/a abbia capito la differenza tra una carezza e uno schiaffo; bè io non la conosco la differenza perché non ho mai ricevute da lui. A differenza vostra non mi sono mai addormentato in un letto caldo con qualcuno che mi abbracciava, anzi mi ritrovavo su un pavimento pieno di alcool mescolato al sangue incrostato sul mio corpo. Io non ho fiatato nemmeno quando...-
-Hai una bella puttana fra le mani- disse il secondo uomo mentre violentemente mi penetrava e con le mani mi teneva i glutei aperti per far entrare anche l'erezione del mio lui. Lo vidi, lo guardai con gli occhi di chi stava gridando silenziosamente di aiutarlo, ma lui non lo fece, mi mise una mano intorno al collo per stringermi la gola mentre sia lui che il suo amico riempivano il mio orifizio. Mi sentii spezzato come mai in vita mia. Mi vergognai di non saper amare.
Tolsi il cappuccio mostrando il mio volto tumefatto dalle numerose percosse, nel mentre la sala si alzò un boato, e continuai: -Io non ho fiatato nemmeno quando avevo le ossa incrinate e lui continuava ad usarmi quando ormai l'alcool non bastava a placare la sua violenza. Eppure sono innamorato di lui, nonostante le percosse e gli abusi sento di amarlo e ogni volta che mi sveglio sulla mattonella fredda e sento il mio respiro posso esclamare di essere almeno vivo e capace ancora di cambiarlo.- dissi terminando il mio discorso e risedendomi e indossando nuovamente il mio cappuccio.
-Harry, questo non è amore. L'amore non è questo, lui è solo ossessionato da te da quanto ci hai fatto capire, lui non ti ama- disse Louis avvicinandomi. Mi alzai di scatto presi la sedia e la sventolai contro il muro, spaventando la sala, e gridai: -Tu non sai niente di lui, non puoi giudicarlo senza conoscerlo. Non osare parlare male di lui- dissi e vedi il ragazzo avvicinarsi a me e subito mi misi in ginocchio riparandomi la testa dalle future percosse: -Non volevo gridare, lo giuro. Non farmi del male non lo dirò a nessuno, sarà un nostro segreto- dissi
-Non volevo gridare, lo giuro. Non farmi del male non lo dirò a nessuno, sarà un nostro segreto- dissi mentre chiusi gli occhi aspettando il colpo che ben presto arrivò sul mio viso, mi accartocciai per terra e mi lasciai modellare a proprio piacimento. Cominciai a sputare sangue dalla bocca e sperai con tutto me stesso che lui finalmente posse rinsanire e diventare il principe azzurro delle fiabe ma nulla va come spera. –Dillo a qualcuno e giuro che ti ammazzo Harry, mi hai sentito- mi prese il viso tra le mani e mi sputò in faccia. Non riuscii nemmeno a ribellarmi lasciò il mio viso che cadde a peso morto sul pavimento.
Strinsi gli occhi aspettando di incassare il colpo ma questa volte non successe, aprii gli occhi e vidi Louis tendermi la mano sorridente: -Lascia che ti aiuti Harry, non voglio farti del male. Voglio farti capire cosa è l'amore. Lo scopriremo insieme io e te ti va? Non sarai solo in questo percorso- lo guardai negli occhi e presi la sua mano alzandomi piano e gemendo per il dolore alla spalla. La maglietta si alzò appena col mio movimento mostrando l'enorme ematoma violaceo a tratti nero che avevo sulla spalla. –Devi farti medicare- disse Louis e mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: -Non dirlo a nessuno ti prego, perché quando era ubriaco ha giurato di ammazzarmi se lo avesse fatto; so che non lo farebbe mai.- dissi come un sussurro, quasi a volerlo nascondere anche a me stesso. Tremai senza nemmeno accorgermi, Louis mi aiutò a rialzarmi mentre sentivo tutte le occhiate delle persone presenti in sale e mi disse: -Hai messo su un bel teatrino Harry- disse tenendomi stretto a lui per sorreggermi. Per un attimo la mia mente volò a lui: in tutti gli anni in cui mi diceva di amarmi non mi aveva mai aiutato a riprendermi il giorno dopo tutti gli abusi, mi lascia per terra – o ovunque io fossi- aspettando che io mi svegliassi. Mi sentivo come un frammento di vetro, alla ricerca perenne dell'unità a cui appartenevo e la cercavo in lui. Più cercavo di far combaciare i nostri pezzi e più lui mi frantumava. Camminai addosso a Louis ma pochi passi e sentii le mie gambe cedermi e la vista offuscata.

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Il grido nel silenzio
FanfictionContiene scene di sesso tra uomini dello stesso sesso MXM -Contiene scene di violenza -Threesome -Sesso di gruppo Larry Stylinson One Short