Voglio solo la serenità del cielo

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T:«Signorino Harry si svegli, deve andare a scuola» dice Trudy entrando in camera e spalancando le tende io  facendo entrare la luce del sole, apro gli occhi e la vedo che sta per andare a svegliare Gemma e la fermo H:«Trudy... mamma e papà» la vedo sospirare T:«Sono desolata, suo padre è andato in ufficio, mentre sua madre è chiusa in studio ad esaminare carte» annuisco apatico, H:«Vado io a svegliare Gemma tranquilla» vedo trudi annuire per poi andarsene da camera mia.

Ormai sono abituato a tutto questo, fino a qualche anno fa eravamo una vera famiglia, cercavamo di passare più tempo possibile tutti assieme; ora invece siamo una famiglia solo quando siamo invitati a ricevimenti o cene importanti... questo non è ciò che voglio... vedo la situazione... la mia adorata sorellona sta male... la vedo, che torna a casa sempre tardi, non mangia, le ho trovato in camera una volta un pacchetto di sigarette e un'altra volta la ho vista fumare una canna con un ragazzo più grande... lei e le sue amiche si ubriacano, tornano tardi e vedere una ragazza di soli 16 anni ridotta così mi fa soffrire... io ho solamente 8 anni e vorrei aiutarla...ma questa situazione è più grande di me!

Scendo dal letto e mi vesto per poi andare in camera di Gemma, la vedo distrutta sul letto vestita come ieri "questo vuol dire che è tornata tardi anche oggi" entro nel suo lettone e la abbraccio, lei apre gli occhi e mi vede e mi sorride G:«Hey cespuglio che c'è?» la guardo e abbasso lo sguardo, l'odore d'alcool è altissimo e mi sta per venire da vomitare H:«Gem lo sai... non voglio vederti così... sembri più morta che viva» sto per piangere ma lei mi abbaraccia G:«Non piangere fratellino sai che odio vedere i tuoi occhi pieni di lacrime» mi dice per poi sorridere H:«Allora non fare così ti prego, sta già andando tutto al diavolo non andarci anche te che sei l'unica cosa buona che mi sia rimasta» a questo punto prendo e la stringo più forte io, "lo sai che per te ci sono ma allora perché fai così?"

Dopo 5 minuti buoni io e Gemma scendiamo a fare colazione e usciamo per andare a scuola, un amico di Gemma un certo Simon che passava di lì con la macchina ci accompagna, "non so Gemma ma questo tipo non mi convince!" Scendo salutando Simon e vado in classe, ogni giorno sempre la stessa storia... arrivo in classe mi siedo e se anche gli altri provano a parlarmi io faccio finta di niente e non li calcolo, io non sono così... non vorrei esserlo... sono obbligato a fare queste cose... non posso permettere che scoprano cosa succede a casa mia... ormai sono il bambino più odiato dalla classe, pensano che io mi voglia atteggiare o che non li ritenga al mio livello... quanto si sbagliano... al contrario... quanto vorrei essere come loro, poter fare amicizia, avere una famiglia unita e poter portare tranquillamente i miei amici o semplicemente dei miei compagni a casa  e vedere la mia famiglia contenta per me; dopo tutti questi pensieri mi accorgo che è la terza ora e mi ricordo una cosa... la verifica di geografia.
La verifica è sull'Italia e mi viene da pensare alla prima vacanza che ho fatto con la mia famiglia prima che tutto andasse in malora, scrivo quello che mi ricordo di aver letto dal libro qualche volta in classe buttando un occhio ma so già che anche questa verifica andrà male, sono negato in questa materia e il non studiare non aiuta.

Vado a fare ricreazione e come al mio solito mi chiudo in bagno a piangere, dopo un po' mi blocco sentendo la voce di Nick N:«Ma lo avete visto durante la verifica hahaha, era completamente con la testa fra le nuvole, di sicuro avrà preso un altro 3» dice ridendo e Josh lo segue a ruota aggiungendo J:«Già Dovremo dargli un'altra lezione per imparare a concentrarsi no?!» e Nick ride più forte N:«Bell'idea, così ci può "prestare i soldi per le macchinette no? Intanto lui ne ha tanti» J:«Perfetto andiamo a cercarlo, sarà o in classe solo come un cane o fuori» li sento allontanarsi e allora scappo dalla bidella fino al suono della campanella per poi tornare in classe, passo il tempo disegnando da solo in un banco in fondo e all'ultima ora ci consegnano le verifiche e come volevasi dimostrare ho preso 4½, scrivo il voto lo faccio firmare alla maestra e poi aspetto la fine di quell'ora per andare da Gemma e andare con lei a casa, mente sono fuori Nick e Josh mi bloccano per picchiarmi N:«Hey dove ti eri nascosto, oggi volevamo "giocare" con te, ma tu eri sparito» dice Nick fingendosi dispiaciuto per poi tirarmi un calcio sullo stinco e Josh che mi tira i capelli, in quel momento arriva Gemma che fa scappare Nick e Josh, e così mi prende per mano e andiamo a casak durante il tragitto nessuno parlava, avevamo troppa paura di sbagliare parole, ma 10 minuti di totale silenzio Gemma parla G:«da quanto va avanti?» io la guardo stupito H:«cosa?» G:«Harry da quanto sei vittima di bullismo? Eh? Perché non me ne hai mai parlato?» in quel momento mi sfogo e le racconto che sono ormai 10 mesi che va avanti sta storia e che non le ho mai detto niente perché non volevo farla stare peggio, in quel momento lei mi abbraccia e mi dice che per me ci sarà sempre e io sorrido le voglio troppo bene e questa promessa è l'unica cosa che mi tiene legato a questa vita e a tutto questo.

Arrivo a casa e vedo mio papà che mi aspetta per sapere del risultato della verifica, provo a tergiversare ma con lui non funziona, così gli dico la cruda verità beccandomi uno schiaffone in pieno viso, Gemma è pietrificata perché quando fa per avvicinarsi e abbracciarmi per portarmi via luivla fulmina con lo sguardo e le dice di filare in camera sua che non sono affari suoi, ma lei va subito a chiamare mamma e ora sono io ad avere paura, ma non per me ma per lei... ho paura che papà la picchi e infatti quando arriva mamma allontana subito papà e mi manda in camera mentre loro discutono.

Dopo circa 1 ora e mezza entrano entrambi in camera mia e mentre mio padre continua a guardarmi male, con disprezzo, delusione e rabbia mia mamma inizia a parlare dicendomi che dalla prossima settimana avrei cominciato ad andare a casa di un tutor a prendere ripetizioni, appena mia mamma finì di parlare mio padre mi disse subito di non dire niente e di tener alto l'onore della famiglia, che se il tutor fosse venuto a conoscenza della situazione, Harry ne avrebbe pagato le conseguenze, accettai anche perché non avevo altre scelte e così stetti tutto il pomeriggio in camera con Gemma, non potevo rischiare che papà la picchiasse, e poi siamo andati a mangiare, poi lei come il suo solito è sgattaiolata fuori, mentre io sono rimasto dalla finestra di camera mia a guardare il cielo e le stelle, sperando in giorno di poter essere come quelle nuvole, così belle, libere e serene, avrei voluto essere esattamente così... sereno spensierato, libero... libero di essere me stesso ma soprattutto libero di essere felice, almeno per una volta nella vita.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2017 ⏰

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