Capitolo 4

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Mentre parlavo con Nicole sentii qualcuno arrivare alle mie spalle che urlò <AUGURI PICCOLA STELLA!!> mi venne un colpo, ma quando mi voltai vidi Leo e andai a stringerlo forte. <Grazie Leo!>, mentre lo abbracciavo sentivo un senso di sicurezza quella che solo lui poteva darti, al contrario della sera prima che mi sentivo impaurita più che mai, quando raccontai a Leo la strana serata cercò di tranquillizarmi dicendomi che quel ragazzo era solo un ubriaco, anche se la sua espressione facciale mi faceva capire che non ne era convinto nemmeno lui. Quel giorno mi sentivo stranamente in forze, più del solito. Mentre andavamo in giro per il paese sentivo strane voci nella mia testa, quando guardavo una persona sentivo qualcosa, credevo di stare impazzendo, perciò feci un piccolo esperimento <Leo potresti dire qualcosa nella tua mente?> Lui mi guardò perplesso non capendo ma quando sentii "oggi Kim è davvero strana" mi spaventai, lo guardai con gli occhi spalancati e quasi urlai. <Kim cosa ti succede?!> Urlarono in coro Leo e Niky <LEO HO SENTITO QUELLO CHE HAI PENSATO!> mi guardarono sconcertati, e si erano accorti che ero abbastanza sotto choc quindi tornammo a casa.

...

< Okay da quanto sai di poter leggere nel pensiero? > mi chiese Nicole facendo le virgolette con le dita alle parole "leggere nel pensiero". <Veramente da questa mattina, in paese riuscivo a sentire i pensieri di chi guardavo>; < Come credi sia possibile?> Le loro domande mi fecero venire il mal di testa, perciò dissi loro la verità, cioè che non lo sapevo e che avevo bisogno di riposare, così andai in camera e dopo aver sciolto i capelli mi misi a dormire sognando quel ragazzo.
Mi svegliai in piena notte e cercando di non fare rumore uscii dall'orfanotrofio e mi addentrai nel bosco; era notte fonda e l'unica fonte di luce era la luna, grande e molto luminosa; ad un tratto cominciai a sentire la presenza dell'ultima volta perciò provai a parlare < Ahm ... Hei Stefano sei tu? Riesco a sentire la tua presenza, cosa volevi dire con "ci assomigliamo più di quanto tu creda" sai per caso cosa mi sta succedendo?> Provai a chiedere con la voce tremante, non sapevo se fidarmi di lui. <Hei piccola, per prima cosa auguri di buon compleanno, e sì so cosa ti sta succedendo perché ci sono passato anche io al mio diciassettesimo compleanno.> Quelle parole mi incuriosirono parecchio, magari lui poteva aiutarmi, perciò chiesi <tu sai cosa sta succedendo in me?> chiesi cauta <Si piccola, so cosa ti succede, scommetto che riesci a leggere nel pensiero delle persone> già sapeva cosa mi capitava, ma mi metteva un po' in soggezione quel ragazzo, la sua bellezza mi lasciava senza fiato ed era molto misterioso, non sapevo se fidarmi. <So cosa pensi Kimmy, stai tranquilla, di me ti puoi fidare, e grazie so di essere bellissimo> disse ammiccando ed io sentendo le mie guance infiammarsi gli feci il medio. <Che ragazza fine> disse ridacchiando e io per tutta risposta feci per andarmene, ma sentii uno spostamento d'aria e di colpo vidi che Stefano teneva il mio polso. <Kim non puoi andare via, dobbiamo parlare.> Spostai lo sguardo dal mio polso ai suoi occhi, lo guardavo intensamente <Bene allora parla.> Dissi con tutta la freddezza che potevo, lui prima mi guardò incerto, poi rispose <ti succede questo perché sei figlia della Luna come me, ci ha creati lei, e ci ha dato delle famiglie sulla Terra; non so perché e non ho trovato altri come me finché non sono venuto in questo bosco dove sentivo la tua presenza e ho capito che eri come me. Essere figli della Luna ci dà anche qualche potere, ad esempio io, come te, posso leggere nella mente ... > provai a dire "che idiota" nella mente provando a comunicare e  sobbalzai sentendo la sua voce nella mia testa "ehi non essere scortese Kimmy" mi faceva innervosire quando mi chiamava così "smettila di chiamarmi Kimmy!" "Ok KIMMY, comunque come dicevo questo non sarà il tuo unico potere, ne svilupperai altri, io ad esempio sono forte e molto veloce" mentre mi disse quelle parole sollevò senza problemi un masso enorme accanto a lui e dopo averlo messo giù non lo vidi più, ma sentii picchiettare sulla mia spalla, mi girai ed era lui. "Io credo che tu svilupperai l'invisibilità perché prima quando ti ho fatta arrabbiare i tuoi contorni si sono sbiaditi, ti aiuterò a controllarlo, in futuro scopriremo il tuo ultimo potere" quella sera ne avevo sentite abbastanza, io figlia della Luna ... Mi distesi sull'erba a guardarla, forse era per quello che riuscivo a sentirmi felice sotto la sua luce perciò riuscivo a dormire bene. <La mia famiglia è morta, ed ogni notte ho orribili incubi, tranne quando dormo sotto la luce della Luna> non so perché lo dissi, ma mi venne naturale. Sentii Stefano avvicinarsi a me e stendersi, si girò verso di me e ci guardammo, lui mi scrutò con quei bellissimi occhi grigi e dopo disse <Si anche la mia famiglia è morta in un incidente ...> "Mi dispiace tanto" pensai "è stato tanto tempo fa" ricevetti come risposta; con una giornata stancante come questa mi addormentai.

...

La luce era accecante quella mattina, e quando mi svegliai ricordai di non essere sola perché qualcuno mi stringeva la vita, qualcuno con occhi grigi penetranti, in quel momento chiusi, che la notte prima mi aveva spiegato chi ero, ma non potevo rimanere lì, dovevo tornare in orfanotrofio o sarei finita nei guai perciò feci meno rumore possibile e me ne andai scrivendo per terra con un rametto: devo andare, ci vedremo presto per Stefano, sapevo di poter contare su di lui e questo mi tranquillizzava molto. Una volta tornata in orfanotrofio mi infilai nel letto e finsi di dormire finché tutti non si svegliarono.

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