Mentre leggevo un libro sentii Niky sbuffare <Devo ripetere per il test di domani ma non ne ho voglia ... Qualcuno mi salvi.> E scoppiai a ridere guardando la sua espressione sconfitta all'idea di dover studiare <Piuttosto tu Kim quando ti deciderai a tornare a scuola? Ok lo scorso anno sei stata bocciata, ma non puoi saltare un anno intero! Almeno la mattina non sarai sola.> in quell'istante arrivò Leo, < ragazzi io ODIO prendere il pullman per andare a scuola.. e dall'orfanotrofio è troppo lontana per andarci a piedi!> Dissi sbuffando, Leo si girò verso di me, aveva una buona notizia, gli si leggeva in faccia <Ragazze ho una soluzione per questo, ho trovato un bifamiliare con cucina comune in vendita per pochissimo vicino a scuola.> Questo voleva dire andarsene dall'organotrofio, avere una nuova casa, una stanza mia, una nuova avventura <Ragazzi io ci sto!!> Dissi esternando l'entusiasmo che provavo. <E Kim, lì vicino c'è anche un bosco chiamato "Chervood" molto più grande di questo vicino all'orfanotrofio! Dove potrai passare tutto il tempo che vorrai, senza regole.> A quelle parole il mio cuore scoppiò di felicità, andai ad abbracciare Leo e Nicole e li strinsi forte a me, sapevo che non mi avrebbero mai abbandonata e che ci sarebbero sempre stati per me. Mentre parlavamo dell'acquisto mi venne in mente Stefano, l'avrei ancora visto? Uscii lasciando Nicole e Leo a studiare mentre io mi diressi al bosco, quando sentii la stessa sensazione, lui era lì. "Hei Stefano devo parlarti" pensai sperando di ricevere una risposta, e così fu "hei Kimmy" ad un tratto me lo ritrovai davanti, i nostri nasi si sfioravano e io sobbalzai per la sorpresa "sei odioso" "dai ammetti che ti piace" il mio subconscio avrebbe urlato sì. <Mi trasferisco> gli dissi <perché?> Disse dandomi spazio indietreggiando e facendomi riprendere a respirare <Mi trasferisco per essere più vicina a scuola, sarà un bifamiliare diviso su due piani con solo la cucina in comune , una casa stupenda con un bosco vicino, un bosco grande e saremo liberi> dissi con entusiasmo, nel suo sguardo invece intravidi un lampo di tristezza, <tu invece dove vivi?> Non me l'aveva mai detto, ed ero curiosa, il suo sguardo si fece duro <Non sono affari tuoi.> rispose freddo, sentivo di averlo ferito, avevo sbagliato a fare quella domanda, avevo toccato un tasto dolente, molto probabilmente viveva solo nella casa dei suoi genitori, potevo capire benissimo il suo dolore, anche se dal giorno in cui sono morti i miei genitori non sono più tornata in quella casa, a quel pensiero mi salirono le lacrime agli occhi e cercando di scacciarle sussurrai un <mi dispiace> a testa bassa, lui veloce come un fulmine venne e mi abbracciò forte "non scusarti Kimmy, non è colpa tua, sì vivo da solo in una casa piena di ricordi, fa sempre male tornarci ..." Non riuscii più a scacciare le lacrime, lo strinsi forte piangendo e sentii i suoi muscoli irrigidirsi, mentre nella mia mente passavano un sacco di immagini orribili del passato. Poi mi venne un' idea "Ti va di venire con noi? Penso che ti troverai bene, i miei amici sono molto simpatici e poi potremmo crearci altri bei ricordi in un'altra casa" pensai asciugando le lacrime, lui mi accarezzò la guancia con un pollice e mi diede un bacio in fronte; in quell'istante il mio cuore perse un battito. "Kimmy quattro giorni fa non ti fidavi di me ed ora mi chiedi di venire a vivere con te e i tuoi amici?" Mi chiese e si passò una mano tra i riccioli neri nervoso
"beh ora so che abbiamo veramente tante cose in comune, e ho bisogno che tu mi stia vicino, quando ci sei mi sento al sicuro" pensai arrossendo, mentre lui accorgendosene rise e per risposta gli tirai un colpetto sul braccio sorridendo ... Dopo una pausa interminabile rispose "se a te sta bene verrò, anche io dovrei tornare a scuola e poi, a volte, mi piace la tua compagnia" facendo la finta offesa gli feci il dito medio "a volte eh?" E scoppiammo a ridere, era bellissimo mentre rideva, il suo sorriso splendeva, le sue labbra, tutto in lui era perfetto e come mio solito non mi accorsi che lo fissavo. "Puoi anche smetterla di fissarmi" pensò guardandomi con un ghigno, non mi sentii mai così in imbarazzo < Non ti fissavo!> Dissi e in quel momento iniziai a osservare con attenzione i miei piedi, li trovavo particolarmente interessanti, tutto pur di non guardarlo negli occhi e ricadere in quella strana forma di trans. <Certo, mancava solo che aprissi la bocca> rimasi allibita <Sei veramente uno stronzo!> Urlai e mentre tornavo verso "casa" sentii qualcuno che mi spinse contro un albero, Stefano era ad un centimetro dalle mie labbra <Kimmy mi fai impazzire quando scatti come una gattina, è inutile che cerchi di opporti, sarai mia.> sussurrò mentre fissava le mie labbra e cominciai ad ansimare, non avevo mai sentito una sensazione così, il mio corpo mi supplicava di baciarlo, potevo sentire il suo odore, mi inebriava e questo non era d'aiuto al mio autocontrollo, sentivo di stare cedendo. Si avvicinò, i miei occhi si chiusero e il respiro si fermò per un istante attendendo quel bacio che non arrivò mai, quando aprii gli occhi non c'era nessuno, sentii solo una flebile risata nella mia mente e la mia profonda delusione. Avrei mai potuto odiare una persona così tanto? A volte però era davvero dolce, e non mi pentì di averlo invitato a vivere con noi, potevo capirlo e volevo aiutarlo. Se non ci fossero stati Nicole e Leo in passato per me, non sapevo dove mi sarei trovata in quell'istante. Lui aveva bisogno di un nuovo inizio e io avevo bisogno di lui, cioè non di lui ma dei suoi insegnamenti. Quando dissi a Leo e Nicole che avevo invitato Stefano nella nuova dimora non ne erano entusiasti, non si fidavano di lui nonostante quello che avevo detto, cioè che mi assomigliava, anche se non potevo dire in cosa. Decidemmo che al primo piano avrebbero dormito Nicole e Leo mentre al piano terra ci saremmo stati io e Stefano. Avremmo diviso le spese per la casa, sembrava un piano perfetto e non vedevo l'ora che iniziasse la nostra nuova vita....
Comprammo la casa il sabato seguente, io non feci nessuno sforzo per i soldi, grazie ai miei genitori, e anche Stefano, mentre Nicole e Leo usarono i loro risparmi. La casa era grande, fu molto stancante portare tutte le nostre cose dall'orfanotrofio alla nuova dimora, io e Stefano noleggiammo un camion per riuscire a portare via tutti i vestiti e le cose di nostra proprietà in fretta. Dalle finestre della nuova casa c'era una vista stupenda del bosco, Stefano ed io rimanemmo un'eternità a fissarla. La casa non era situata al centro della città come pensavo, ma era nel bel mezzo del bosco e molto vicina a scuola. Stefano sembrava felice e questo rendeva felice anche me, con tutto quello che avevamo passato ci meritavamo un po' di felicità e nuove avventure, come la scuola che avremmo iniziato il lunedì seguente.
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Moon doughter
FantasyKimberly è una ragazza di 17 anni che vive in Québec, Canada, in una zona boschifera immersa nella natura, ha gli occhi blu oceano, carnagione color latte, capelli lunghi e mossi color grigio chiaro, fin da piccola diversa dalle altre bambine. Da qu...