"Ragazzi riunione d'emergenza" scrissi in chat al mio staff.
Non avevo chiuso occhio quella notte per le torture inflitte dal mio cervello che, appena provavo ad abbandonarmi all'abbraccio rassicurante di morfeo, mi riproponeva l'immagine di quei due fari azzurri che pronunciavano ripetutamente quella condizione.
In che diavolo di guaio mi ero cacciata?
Presi il mio laptop e iniziai a redigere un piano di intervento con l'obiettivo di servire uno scacco matto al mio misterioso "acquirente" scoprendo in anticipo la sua identità. Elencai tutto il necessario: lista degli invitati di sesso maschile, foto, la mano del nostro grafico...
Ore 9:00.
<< Emma, come è andata ieri? >> mi chiese Stefano entrando nel mio ufficio seguito da Carlotta e Laura.
<< Fabrizio? >> chiesi ai presenti per sottrarmi dalla sua domanda.
<< Sta curando le relazioni con la stampa. Ma che è successo? >> ed ecco la stessa domanda ripropostami anche da Laura.
<< E' successo che è andata alla grandissima, persino meglio del previsto...e io sono nella merda!>> dissi mentre appoggiavo la testa allo schienale della sedia chiudendo gli occhi.
Pochi secondi di buio ed ecco comparire nella mia mente quella maschera scura trafitta da due enormi biglie azzurre. Spalancai gli occhi sotto un brivido nervoso.
<< Che cosa hai combinato? Hai una faccia stravolta >> chiese Carlotta con tono preoccupato. Sapevo benissimo che non le fregava nulla del mio aspetto disastroso e dei lividi sotto gli occhi a testimonianza della pessima nottata che avevo alle spalle. Lei era un'arrivista, una macchina da guerra e la sua vita era totalmente devota al lavoro; ma soprattutto mi odiava perché io avevo fatto carriera prima di lei nonostante la sua relazione con il capo.
<< Ragazzi, orecchie ben aperte perché parlerò una sola volta. Andrea è già informato. >> dissi mentendo spudoratamente sulla parte relativa al mio capo. << Massima discrezione! >> .
Mi alzai in piedi e mi diressi verso la finestra << Ieri sera il party è stato un successone, come si vede dai dati sulla raccolta, ma si è verificato un imprevisto che mi riguarda in prima persona >>. Feci una breve pausa ed ecco che il mio cervello mi infliggeva un altro doloroso flashback delle ore precedenti. << Sono diventata la condizione per una donazione di mezzo milione di dollari. Inutile dire che l'assegno è già stato incassato.>>
<< In che senso?? >> mi chiese qualcuno alle mie spalle.
<< Nel senso che un uomo ha promesso quella cifra in cambio di un appuntamento con me ed ora mi dovete aiutare a scoprire l'identità del nostro benefattore. >> e girandomi fissai i miei colleghi quasi a supplicare un loro consenso.
<< Cazzo Emma! Ok che mezzo milione, ma sei pazza? E che ne sai questo chi è...e se fosse un pazzo?? >> la voce di Carlotta era vibrante di preoccupazione e, non essendo quella una caratteristica che la contraddistingueva, mi fece sentire ancora più preoccupata di quanto non lo fossi già.
<< Ho un piano! >> controbattei << Usiamo la lista degli ospiti, ma solo quelli di sesso maschile, e scarichiamo una loro immagine fisico e viso. Io l'ho visto e vi posso dire che era una persona magra e slanciata, sembra anche molto giovane. Stefano tu devi coprirgli il viso così che posso farmi un'idea>> dissi alla mia squadra. << dettaglio importantissimo: ha gli occhi azzurri >> aggiunsi ripensando allo sguardo di quell'uomo senza identità.
<< E Andrea cosa dice? Cioè stiamo parlando di 300 invitati, ci vorrà tempo>> fece notare Stefano.
<< Ad Andrea ci penso io >> e lasciai la stanza per dirigermi nell'ufficio del mio capo.
Entrai senza bussare << ti devo parlare e tu mi devi dire di si!>>
<< Emma? >> mi disse il mio capo guardandomi con un'aria sorpresa e piena di interrogativi.
<< Stai bene? Hai una faccia e come mai questo abbigliamento così casual? Non è assolutamente da te. Dove sono le tue scarpe tacco 12? >>
All'improvviso mi resi conto di avere un aspetto che non mi apparteneva: i miei capelli erano raccolti in una coda spettinata che non avrei mai fatto per l'ufficio; indossavo un jeans modello boyfriend strappato e una felpa grigia ed ai piedi avevo un paio di adidas. In quel momento le miei occhiaie sembravano l'ultimo dei campanelli d'allarme ed allora mi accomodai davanti al mio capo e gli vomitai tutto il racconto delle ultime 14 ore.
<< Merda! Cosa posso dirti...>> sospirò << Ok, procedete! Ma non deve uscire una sola parola da questo posto. Se il cliente viene a sapere di questa tua nuova attività da investigatore dovrò applicare il codice disciplinare. >> disse Andrea e mi liquidò con l'invito di stare attenta.
Potevo rovesciare i ruoli e tornare a gestire io gli eventi, dovevo solo sperare che il mio piano funzionasse e che il nome dell'uomo senza volto fosse in quella dannata lista.
<< Ragazzi abbiamo 24 ore. >> dissi al mio team dando inizio alla ricerca.
Ore 19:00.
Il sole stava tramontando e la nostra ricerca aveva stretto il cerchio ad un ventaglio di 10 ipotetiche identità ma nessuno dei selezionati sembrava poter incarnare il ruolo di quell'uomo misterioso. Di tutti solo uno sembrava avere quel dettaglio che tanto mi aveva colpito: due biglie azzurre al posto degli occhi capaci di farmi rivivere lo stesso disagio provato la sera prima.
Che l'attore Jared Leto potesse essere la risposta al mio interrogativo?
La suoneria del mio cellulare mi strappò dai miei perchè.
<< Buonasera Emma, disturbo? >> sentì dall'altra parte della cornetta.
<< Buonasera a te. Ripresa dai balordi di ieri sera? >> risposi mentre scrivevo un appunto al mio team: "mrktg dr GG".
<< Si si, evento fantastico. Dovevi vedere qui a Firenze oggi in riunione. Un successone! >>
<< Sono contenta, spero che questo darà inizio ad una più stretta collaborazione >> ed ecco che veniva fuori l'account che era in me.
<< Ovviamente, prossima settimana dovrei tornare a Roma per un nuovo progetto ma non ti ho chiamata per questo. Volevo dirti che un mio collega ha girato la tua email al donatore di ieri. Sembrava giusto avvisarti che Jared Leto ha il tuo indirizzo email. >> aggiunse la dottoressa Dimonte liquidandomi con la promessa di un nostro futuro meeting.
Staccai la telefonata e chiesi al grafico di tornare sulla foto di Jared Leto e poi aggiunsi, fissando intensamente quel profilo << Ragazzi, lo abbiamo trovato! Ha il mio indirizzo email ed ora devo solo aspettare la sua mossa.>>
<< Emma sei veramente nella merda >> disse Laura.
Lei conosceva bene tutto il gossip su Mr. Leto essendo una sua accanita fan e forse già immaginava quello che stava per riservarmi il futuro.
<< Che devo fare Laura...non posso tirarmi indietro ora...perché sono nella merda? >>la mia voce tremante e le lunghe pause necessarie a strutturare quella risposta erano il riflesso del mio stato d'animo: ero spaventata dalla reazione di Laura perché lei sapeva meglio di me che persona avrei dovuto affrontare.
<< Emma fatti un giro su Google. Si dicono tante cose su di lui, soprattutto dopo Suicide Squad. >> aggiunse mettendomi una mano sulla spalla e fissandomi dritta negli occhi.
Salutai i ragazzi e decisi di tornarmene a casa. Avevo una ricerca da affrontare e dovevo prepararmi per la prossima mossa.
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Segreti ed altri giochi
FanfictionSe fossi la condizione per una generosa donazione da parte di un uomo misterioso cosa faresti? Un benefattore mascherato dagli occhi penetranti ti ha appena scelto come sua preda. Quale sarà il vero prezzo di questa proposta indecente? ...