"Mi ha chiesto di uscire capisci? Melissa Parker, la ragazza più bella di tutta la scuola, mi ha chiesto di uscire!" esclama Jason, tutto felice, saltellando su e giù intorno a me. Diamine, sembra una ragazzina alle prese con la sua prima cotta.
"Sei imbarazzante" sospiro, uscendo dal portone affollato della scuola. "Non so come io possa ancora farmi vedere in giro con te."
Jason mi aggancia un braccio intorno alle spalle. "Perché siamo migliori amici e perché senza di me non sopravvivresti un giorno in questo inferno" dice civettuolo.
Alzo gli occhi al cielo, ma in fondo so che ha ragione. È l'unico motivo per il quale la mattina mi trascino fuori dal letto per venire in questo manicomio.
Fosse per me, avrei già sposato le coperte.
Los Angeles non mi è mai sembrata così bella. Forse per il fatto che oggi, durante matematica, io e Isabella continuavamo a scambiarci occhiate furtive mentre la prof non ci guardava. O per il semplice motivo che, finita l'ora, prima di uscire dalla classe si è girata e mi ha sorriso. E che sorriso.
Jason mi sventola una mano davanti alla faccia. "Bell'addormentato nel bosco, svegliati. C'è tua mamma."
Le parole di Jason mi riportano alla realtà. Mia mamma è in macchina proprio all'entrata della scuola, che agita una mano per farsi riconoscere. Difficile non notarla visto che guida la Ferrari rosso fuoco di papà. Oppure perché ha messo a tutto volume della terribile musica classica.
Sbuffo infastidito mentre mi avvicino e lei.
"Mamma!" mormoro. "Spegni subito quella musica!"
Mia mamma mi sorride raggiante, con i suoi denti bianchissimi e il rossetto rosso. "Ciao tesoro!" esclama, sporgendosi dal finestrino per scoccarmi un sonoro bacio sulla guancia. "Com'è andata oggi a scuola?"
Non le rispondo, apro invece la portiera posteriore e mi ci infilo dentro, rosso di imbarazzo.
Si sono tutti fermati a guardarci a bocca aperta, chi schifato, chi esaltato.
Jason è l'unico che si comporta in modo normale.
"Salve signora Martin" dice tranquillo, facendo il baciamano a mia mamma.
"Oh caro, te l'ho detto, puoi tranquillamente chiamarmi Kristen" risponde ridacchiando. Mia mamma ama Jason. Mi ha chiesto una ventina di volte di chiedergli se voleva venire a vivere da noi. Io le ho sempre detto che l'avrei fatto, invece non è mai successo.
Non priverei Jason della libertà che inconsciamente ha.
"Mamma, possiamo andare?" chiedo sbrigativo. Voglio solo allontanarmi da tutti questi occhi indiscreti.
"Certo caro. Jason, tesoro, vuoi venire con noi? Ti diamo uno strappo a casa e se vuoi puoi fermarti a mangiare."
Jason declina gentilmente l'invito. "No, grazie signora Martin. Questo pomeriggio ho un'appuntamento." Mi scocca un'occhiolino, che ricambio con un pollice alzato.
"Ma certo caro!" esclama mia mamma, anche se sembra un po' delusa. Jason prima non aveva mai declinato un invito a casa nostra.
"Ora possiamo andare?"
Mia mamma mette in moto e allontanandomi dalla scuola vedo Jason salutarmi con la mano. Sono convinto poi mi terrà al telefono un'ora per raccontarmi l'appuntamento parola per parola.
"Com'è andata oggi a scuola Nick?" chiede.
"Bene."
"Hai preso qualche voto?"
"No."
"Non ti sei inmischiato in nessun casino vero?"
"No."
Sorride soddisfatta. Questo è tutto quello che le serve sapere per essere tranquilla. Che suo figlio vada bene a scuola e che si comporti bene. Il resto non conta.
Arriviamo a casa in cinque minuti.
Mia mamma mi molla giù davanti al portone dicendo che altrimenti fa tardi dall'estetista. Poi riparte con una sgommata.
Dio, è così insopportabile.
Entrando in giardino saluto David, il nostro giardiniere, un uomo vecchio e curvo che mio padre a troppo a cuore per licenziare.
"Buongiorno signorino" mi risponde. Non si è mai mostrato informale nei miei confronti, anche se sono ormai dieci anni che mi conosce. Ma se a lui va bene così.
Entro in camera mia senza controllare che Cindy sia a casa. Sarà sicuramente fuori con le sue amiche.
Mi butto sul letto prima di accendere lo stereo. Magari Back In Black mi aiuta a calmare i pensieri.
Ultimamente, la mia voglia di scappare è aumentata a livelli esponenziali. Tutto questo mi sta soffocando. La mia vita, la mia famiglia, tutto mi sta stretto. Chissà che non decida davvero di andarmene.
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Freedom
Romance"Cos'è questa?" "Libertà." In cui degli adolescenti al loro ultimo anno di liceo decidono di intraprendere un viaggio per scoprire il mondo. E forse, anche loro stessi.