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Stavo semplicemente sistemando la valigia quando bussarono alla porta.
La aprii e...

Federico. Col fiatone. E una valigia.

"Sono qui per aiutarti"
disse.

Avevo bisogno di aiuto.
Lui sa quello che ho passato,
lui sa che ne ho bisogno.

Lo abbracciai e sussurrai un
"Grazie"

Andò a fare una doccia.

**

Era l'una di notte, quando sentii un lampo.
Fuori stava diluviando, ed io, la solita bambina, avevo paura.

Mi alzai dal letto ed andai in cucina, sperando di incontrare Federico, ma invece no, la sfiga era con me.

Presi un bicchiere e lo riempii d'acqua.

Ero immersa nei miei pensieri quando una mano, si posò sulla mia spalla.

Sobbalzai dallo spavento.

"Mi hai spaventata, sai?"
"L'avevo visto"
"Anche tu non riesci a prendere sonno?"
"Già. Scommetto che hai paura del temporale"
"E anche se fosse? Sono una ragazza"
"Avete paura di tutto"
ridacchiò.

Aah, la sua risata. È così contagiosa.

"Che ore sono?"
chiesi.
"L'una e mezza. Hai sonno?"
"Pochino"
"Vieni"

Mi prese per mano e mi portò nella sua stanza.

"Dormi con me?"
mi chiese.
"Va bene"

Mi sdraiai e gli diedi le spalle.

Un fulmine.

Sbuffai rumorosamente.

Un braccio. Un braccio muscoloso.

Mi stringeva a sè.
Era pieno di tatuaggi.
Con lui mi sentivo protetta.

"Dormi, buonanotte piccolina"

"Buonanotte"

Che brividi.

Il giorno dopo.

Decise di portarmi al mare.
Eravamo in macchina.
Stava cantando, la sua voce.

Era bellissima.
Forse ero innamorata,
forse era lui quello giusto.
Che confusione.

"Siamo arrivati"
C'era tanta gente.
Faceva caldo.

Tolsi la maglietta e i pantaloncini.
Rimasi in costume.

Entrai subito in acqua.
Si stava benissimo.

"Fede, vieni!"

Perchè ho detto Fede?

Mi stava raggiungendo, è così perfetto.

"È freddina"
disse.
"Ma quale freddina?"

Decisi di fargli uno scherzo.
Salii su uno scoglio, e mi sedetti.
Mi stavo divertendo un sacco, lui che mi cercava.

"Elisabeth dove sei? Non è divertente!"
"Elisabeth, guarda che chiamo il bagnino eh!"

"Federico, sono qua!"
"Mi hai fatto prendere un colpo, sai?"

Salì anche lui.
Erano le 7 di sera, il sole stava tramontando e noi eravamo ancora lì.

"Mi canti una canzone?"
"Va bene"

"Può nascere dovunque
Anche dove non ti aspetti
Dove non l'avresti detto
Dove non lo cercheresti

Può crescere dal nulla
E sbocciare in un secondo
Può bastare un solo sguardo
Per capirti fino in fondo"

Sta cantando "L'Amore Esiste",
una delle mie canzoni preferite.

"Può invadere i pensieri
Andare dritto al cuore
Sederti sulle scale
Lasciarti senza parole
L'amore ha mille steli
L'amore ha solo un fiore"

Decisi di cantare anche io.

"Può crescere da solo
E svanire come niente
Perché nulla lo trattiene
O lo lega a te per sempre"

Mentre cantavo, guardavo il cielo, ormai si potevano vedere le prime stelle.

"Può crescere su terre
Dove non arriva il sole
Apre il pugno di una mano
Cambia il senso alle parole

L'amore non ha un senso
L'amore non ha un nome
L'amore bagna gli occhi
L'amore riscalda il cuore
L'amore batte i denti
L'amore non ha ragione

E' grande da sembrarti indefinito
Da lasciarti senza fiato
Il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato
L'amore mio
Sei tu
L'amore mio
Sei

L'amore non ha un senso
L'amore non ha un nome
L'amore non ha torto
L'amore non ha ragione
L'amore batte i denti
L'amore scalda il cuore

Può renderti migliore
E cambiarti lentamente
Ti da tutto ciò che vuole
E in cambio non ti chiede niente
Può nascere da un gesto
Dall'accenno di un sorriso
Da un saluto, da uno scambio
Da un percorso condiviso

L'amore non ha un senso
L'amore non ha un nome
L'amore va negli occhi
L'amore scalda il cuore
L'amore batte i denti
L'amore non ha ragione

L'amore non ha un senso
L'amore non ha un nome
L'amore va negli occhi
L'amore scalda il cuore
L'amore batte i denti
L'amore non ha ragione

L'amore mio sei tu
L'amore mio
Sei"

Le nostre voci erano un tuttuno.
Era buio e noi eravamo ancora lì.

"L'amore mio, sei tu"

"Elisabeth"

Lo guardai negli occhi.
Castani contro azzurri.
Terra contro cielo.

Si avvicinò lentamente al mio viso e
posò la sua mano sulla mia guancia.

E in poco tempo, che per me parevano ore, posò le sue labbra sulle mie.

Stavo esplodendo dentro,
in quel momento non esisteva nessuno, solo noi due.

Aspettavo da anni questo momento.

"EHI PICCIONCINI"
urlò qualcuno.

"Benjamin ma che cazzo fai?!"
disse Fede.

"Ma come siete carini"
disse Cecilia.

"Io non ho parole"
dissi.

"Ma siete scemi? Siete ancora in costume e fa un freddo cane!"
disse Benjamin.

"Saranno problemi nostri.
E ora sciò, via!"
disse Federico.

Ci vestimmo, e tornammo a casa.

"Scusami" disse Federico.

"Per cosa?"

"Per Benji, è uno stupido!"

"Non fa niente. È stata la serata più bella della mia vita. Grazie Federico"

"Grazie a te"

Lettera || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora