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Erano le 6 del mattino, ormai non riuscivo più a prendere sonno.
Mi alzai dal letto mi dirissi verso la finestra.
Stava sorgendo il sole, il cielo era rosa, riuscivo a vedere le macchine che sfrecciavano lungo la strada.

D'un tratto la porta della mia stanza si aprii.

"Cosa vuoi?" chiesi fredda.

"Hai un caricabatterie?"

Sbuffai. Mi allontanai dalla finestra e presi il mio caricabatterie.

Glielo lanciai, e senza ringraziare, chiuse la porta.

Come sapeva che ero sveglia?
E perchè era sveglio?
Scacciai tutti i pensieri dalla mente.

Volevo cambiare una volta per tutte.
Federico mi stava aiutando.
Ma dopo tutto quello che disse,
decisi che era meglio lasciar perdere.

*

Si fecero le 12 ed io, avevo fame.
Uscii dalla camera ed andai in cucina, lui era sul divano, a guardare la televisione.

Trovai delle piadine e del salame.
Iniziai a mangiare tutto, avevo troppa fame.
Federico fece il suo ingresso in cucina.

"Perchè non mi hai lasciato niente?"

"Perchè avevo fame, okay?"

"Hai lo stesso comportamento di una bambina"

"Parli tu"

"Dobbiamo fare la spesa"
disse.

"Vacci tu"

"No, vai tu"

"Senti, andiamoci insieme e basta"

"Dio, Elisabeth"

Uscimmo di casa.
Io non sapevo neanche dove si trovava il supermercato.

"Che stai aspettando? Andiamo al supermercato o no?"
chiese.

"Sai Federico, io non sono di Modena, sono nata e cresciuta a Firenze, mentre tu..."

"Seguimi e basta"

Quel ragazzo riusciva veramente a farmi incazzare.
Ma io ero innamorata di lui.

Dopo aver fatto la spesa, tornammo a casa.

"Non mangi?"
chiese.

"Ho già mangiato, non mi rompere"

"Sai che sei così complicata?"

"Non parliamo di te"

Riempii un bicchiere d'acqua.

"Sei per caso innamorata di me?"
chiese. Era serio.

Feci cadere il bicchiere di vetro.

Non sapevo rispondere,
non potevo rispondere.

Se avrei detto no, mi avrebbe chiesto il perchè di quella scenata al Bar.

"I-io..."
mi abbassai per raccogliere i pezzi di vetro caduti sul pavimento, appunto, per evitare il discorso.

Presi un pezzo di vetro, e lo strinsi in un pugno.

"Ahia!"
urlai.

"Ti sei fatta male?"

Ma va? Che bella scoperta Federico, complimenti!

"Sì"

"Fammi vedere"

Aprii la mano e lui tolse il vetro,
faceva malissimo.

"È molto profonda, vieni"

Mi portò nel bagno ed iniziò a frugare nei cassetti.

Lettera || Federico RossiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora