Preda e cacciatore.

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È qui. Mi rincorre, mi insegue. Non mi dà respiro.

Sento il suono delle sue zampe che cercano di accorciare sempre più in fretta, la distanza tra me e lui per potermi raggiungere, mentre intanto dalla sua gola sento uscire un ringhio eccitato per i brividi di piacere che gli sto offrendo con la mia fuga, permettendogli così di giocare al gatto e il topo. Gli sto regalando il brivido della caccia, l'esaltazione di rincorrere una preda debole e impaurita con la speranza, anzi la certezza, di poter riuscire poi alla fine ad affondare i denti nella sua dolce e tenera carne, saziandosi così col suo sangue.

Il cuore con i suoi battiti frenetici, riempie le mie orecchie con il suo suono furioso e accelerato, dovuto allo sforzo e all'angoscia che sto provando.

La paura mi attanaglia le gambe, rendendomi impossibile correre più veloce, così da poter finalmente fuggire lontano da qui, da questo luogo di prigionia.

Fuggire dal dolore, fuggire dalle percosse, fuggire dalle bruciature e dagli insulti... fuggire da tutto!

Il respiro esce sempre più spezzato a causa dei polmoni che bruciano per sostenere lo sforzo a cui li sto sottoponendo, e questo, vale come per il resto del mio corpo martoriato da ferite e graffi di diverse profondità.

Dea Luna ti prego aiutami, non voglio ritornare da loro, da lui.
Aiutami a sopravvivere, a trovare nuovamente il coraggio per poter avere la speranza di un futuro migliore. Ti prego!

Un ringhio più forte rispetto agli altri mi fa voltare indietro, alla ricerca di lui, e delle sue zanne.
Con movimenti frenetici sposto lo sguardo in ogni possibile direzione che mi possa garantire maggiori possibilità di salvezza. Osservo con occhi attenti ma anche impauriti il bosco che mi circonda che con i suoi imponenti alberi mi sembra sempre più grande e immenso, così tanto da incutere ancora più paura di quanto già non facesse.

Inghiottito dall'oscurità, solo alcune zone vengono rischiarate da alcuni fasci di luce provenienti dalla luna che, seppur con difficoltà, riescono a trapelare tra la fitta selva che tutto ricopre. Con sempre più attenzione cerco di far perdere le tracce al mio cacciatore perché dopo tutto, è quello che siamo in questo momento:

Preda e cacciatore.

Il mio intento però fallisce, perché oltre alle ferite già presenti sul mio corpo, più continuo ad andare avanti, più se ne vanno ad aggiungere altre, e questo, perché i rami graffiano la mia pelle provocandomi la fuoriuscita di altro sangue, rendendo così vani i miei tentativi di mascherare la mia presenza. Sono certa che grazie a questo, il lupo riuscirà a inseguirmi con ancora più facilità, poiché il fiuto degli animali è molto più sviluppato di quello degli uomini. Sono la quantità di ricettori a fare la differenza, gli uomini ne hanno circa 5 milioni mentre gli animali arrivano ad averne oltre 220 milioni. Ma lui, loro, non sono animali qualsiasi, non sono dei semplici lupi in cui ti puoi occasionalmente imbattere. Oh no, sono molto di più. Sono più forti, più veloci, più grossi e più intelligenti perché dopotutto, sono uomini oltre che animali, anche se il termine più corretto sarebbe: mutaforma.

A causa dei miei piedi nudi che attraversano il bosco, calpestando il terreno disseminato di resti di piante, erbacce pungenti, rocce e carcasse, la quiete che fino ad un momento prima regnava assoluta, viene interrotta.

Le carcasse sparse ogni dove creano in me ansia, perché queste non sono altro che resti di ossa e di vite, non soltanto di animali ma di ogni tipo di specie appartenente a questo mondo. Infatti questo non è un bosco qualsiasi, non è uno di quelli dove se una ragazza si perde, improvvisamente arriva in tutta la sua bellezza, in groppa ad un fiero e maestoso cavallo, il principe azzurro per porgergli la mano e portarla via con sè in salvo lontano da qui.

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