Vendette, Principesse e Draghi

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Lo so che è una rottura ma leggete la nota autrice al fondo perché ci saranno alcuni chiarimenti riguardo alla storia!!
Grazie mille e che dire, buona lettura!

Con sconcerto mi rendo conto di aver sognato di nuovo quella notte...la notte in cui finalmente, le catene che mi legavano mani, piedi e collo, sono state spezzate.

Sono ancora tante le sere in cui mi sveglio nel pieno del cuore della notte, per colpa degli incubi che non fanno altro che infestare i miei sogni, tormentandoli, rendendoli agitati e brutti.

Ora sono libera. Ora sono libera. Ora sono libera. Ora sono libera..

Smetto di ripetermelo solamente quando capisco di essere realmente emersa da quei ricordi intrisi di sangue e acciaio.

Non riesco a fare a meno di ripetere a me stessa quelle tre parole come un mantra o una litania. Parole che appaiono ancora estranee alla mia mente dopo tutto questo tempo.

Per calmarmi, cerco di pensare ad altro, e senza che possa in alcun altro modo impedirlo, mi ritrovo a rimuginare su quel giovane uomo e sulle sue parole. Mi domando quale siano il loro significato, e se erano veramente rivolte a me seppur mi riesce difficile credere a una cosa del genere.

Però sembrava che stesse veramente volgendo lo sguardo verso la mia figura poco prima che precipitassi giù, nel buio totale, insieme a tutto ciò che andava a formare quel frammento di cosa? Un semplice sogno? Un allucinazione? Di una mia memoria del mio passato? Non ne ho idea. Anche se sembra essere la risposta più probabile.

Quel momento è l'unico che ho rivissuto nei miei sogni con così tanta chiarezza, gli altri rammentati in seguito sono sempre stati troppo brevi per riuscire a fornirmi qualche dettaglio in più, su me stessa o sulla loro origine.

Riuscirò mai a ricordare?
A ritornare completa come una volta?

Ogni tanto non posso fare a meno di chiedermelo, di domandarmi se questo vuoto dentro di me continuerà a espandersi come una voragine che ogni giorno diventa sempre più grande e profonda, senza alcuna fine o spiraglio di luce.
Inghiottirà ogni cosa che la circonda, corrodendo le superfici come il vento con le pareti delle rocce, per poi sbriciolare tutto ciò che rimane senza lasciare più niente dietro di sé. Solo un guscio vuoto. Senza ricordi, sentimenti, anima. Il nulla.

Comunque ora sono qui. Nessuna catena a bloccarmi. Nessun aguzzino pronto a colpirmi ancora e ancora solo per il mero gusto di lasciare un segno, di provocare dolore.
Nessuna corsa perdifiato in mezzo a quel bosco immerso nell'oscurità pieno di anime intrappolate che anche da morte non sono riuscite a fuggire da quei terribili mostri. A liberarsi.
Le loro anime gridano ancora adesso, dimenandosi con forza per cercare l'agognata libertà che purtroppo non riescono ancora a raggiungere, e non lo faranno fino a quando non vedranno marcire tutti coloro che li hanno fatti soffrire, che hanno giocato con le loro vite, le loro speranze e il loro futuro.
Vogliono vendetta. La invocano, pretendendola a gran voce. La esigono come tutti coloro che sono ancora intrappolati in quella casa degli orrori.
Non importa il prezzo da pagare, il desiderio di distruggere coloro che gli hanno fatto tutto questo è molto più grande della paura di perdere la propria vita. Per molti non sarebbe altro che una liberazione perché nella vita di tutti i giorni, fuori da quelle gabbie, non riuscirebbero a convivere con ciò che gli è stato fatto, ma desiderano la morte di tutto il clan Valeska non solo per rivalsa ma anche per impedire che altri subiscano quello che hanno sopportato loro. Ed è quello che ho promesso a tutti loro.
La fine di tutto questo.
Ad ogni costo.

A riportarmi nuovamente alla realtà, distogliendomi da quei pensieri di odio, vendetta e morte che a ogni mia esitazione tornano con forza a schiacciarmi trascinandomi giù, è lo sguardo penetrante di quello sconosciuto, i suoi magnifici occhi color ghiaccio popolano ancora una volta in pochi minuiti i miei pensieri, insinuandosi con prepotenza in essi ogni qual volta diventano troppo spiacevoli o pesanti come in questo momento, riportandomi indietro, alla effettiva realtà, al presente. Riescono sempre a salvarmi come la sua voce aveva fatto quella notte, permettendomi di ritornare in superficie e respirare nonostante ormai credessi di non potercela fare più.

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