The last appointment

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Sono davanti ad uno specchio che ritrae la mia figura per intera.
Annodo in modo classico la mia cravatta nera facendola scivolare dolcemente sulla
camicia ben stirata e bianca.
Afferro la giacca di tessuto nero dalla sedia affianco allo specchio, la indosso in una mossa soltanto.

Mi squadro velocemente, i miei capelli corvini perfettamente lisci, corniciano il mio viso ormai privo di apparenti emozioni.

Ho un appuntamento con il mio ragazzo proprio oggi.

Il Generale di divisione del Corpo di Ricerca, un uomo puntuale, coraggioso, pronto a fare scelte per il bene dell'umanità, giovane -forse fin troppo-, biondo, occhi azzurri e una determinazione e forza di volontà disumane.

Lo conobbi nei bassifondi della città.
Io ero solo un teppista che sopravviveva faticosamente alla giornata, un peccatore ingrato della vita.
Mi accolse nell'armata ricognitiva di cui era a capo.

Diventammo presto l'uno il braccio dell'altro, finché non mi chiese che sentimenti provassi verso di lui.

Mi scappa quasi un sorriso a ripensare a quella domanda ora.

Continuo a specchiarmi immobile davanti alla lastra di vetro.

"Levi, voglio attraversare l'intero mondo fuori dalle mura con te, fino a raggiungere il mare e vederlo con i nostri occhi. Come mio fidanzato"

Gli risposi con un delicato e casto bacio sulle labbra.

Gli promisi di vedere il mare assieme, come reciproci fidanzati, di respirare la fresca e immacolata aria marina, di sentire la sabbia sotto i piedi, di essere cullati dalla dolce melodia delle onde, di assaporare con gli occhi l'ascesa del sole sotto quella distesa d'acqua salata.

Mi sistemo il completo.
Chiudo gli occhi per un istante, giusto il tempo per rendermi consapevole della situazione.
Faccio un profondo e accentuato respiro gonfiando il petto, i miei polmoni rovinati dal fumo si gonfiano spingendo sulla mia gabbia toracica in cerca di libertà, non  capendo però sia del tutto inutile.
E riprovano e riprovano incessantemente.

Afferro una busta appoggiata su un tavolo perfettamente in ordine dietro di me, una semplicissima busta non troppo grande, non troppo piccola, che ho accuratamente preparato qualche ora fa.

Punto di sfuggita un ultimo sguardo allo specchio, anch'esso rigorosamente pulito e lucente.

Mi sistemo qualche ciuffo fuori posto, solo per essere sicuro di essere perfetto, o forse solo per prendere tempo.

Lascio cadere il braccio con cui ho sistemato i capelli lungo i fianchi, e mi costringo ad assumere un'espressione neutrale.

Afferro la maniglia con la sicurezza di un soldato.
Senza esitare.

Esco, impaziente e sicuro.

Alla fine, ho finito per fare tardi e mi affretto a raggiungere il luogo prestabilito.
Accellero il passo, non fino a correre, ma abbastanza per arrivare qualche minuto prima.

Arrivo con un leggero fiatone, il cuore che mi batte a mille, non sicuramente per la camminata che ho intrapreso.

Lo scorgo da lontano, è già qui, ovviamente.

Mi dirigo a passo lento con il cuore ormai alla gola, varco la soglia raggiungendolo.

Sempre il solito posto.

Mi piego su un ginocchio, appoggiando la busta a terra.

Ne tiro fuori un fiore, un delicato giglio bianco, che poso delicatamente affianco a tutti gli altri crisantemi.

Tutti quei fiori corniciano in modo sublime il viso dell'uomo.
In quella foto è bellissimo.
Un viso virile, maturo, una postura da reale, la fierezza di un Generale e l'umiltà di un soldato.

Scosto lentamente un mazzo di fiori e sulla lapide leggo inciso.

"A colui che, con la sua forza d'animo, il suo coraggio e lucidità, ha guidato l'umanità alla vittoria.
Generale Erwin Smith"

Leggo in modo offuscato, ma poco importa, quella frase la conoscevo ormai a memoria, impressa indelebilmente nei miei pensieri.
Un velo di lacrime mi copre gli occhi e mi riga il viso.

Dei brividi si fanno strada su tutta la schiena salendo fino al collo facendomi trasalire.

Tiro fuori dalla busta una boccetta con all'interno dell'acqua marina.
La appoggio alla base della lapide.

"Così, che anche tu possa vederlo Erwin. Il mare, ci siamo riusciti, siamo riusciti a respirare la fresca e immacolata aria marina, a sentire la sabbia sotto i piedi, a essere cullati dalla dolce melodia delle onde, ad assaporare con gli occhi l'ascesa del sole sotto quella distesa d'acqua salata. Ci sono riuscito amore."

Spazio Autrice
Murettii, ho voluto iniziare questa nuova raccolta perché mi sentivo particolarmente ispirata e anche perché mi andava di farlo da troppo tempo.

Scusatemi se non l'ho postato ieri, ma purtroppo ci sono stati dei problemi e non me l'ha pubblicato ugh :/
Spero vi piaccia c:

𝐎𝐧𝐞 𝐬𝐡𝐨𝐭𝐬 || Sorridimiidolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora