2. Cinesi volanti, smadonnate in ospedale e tassisti rincoglioniti

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Erano le sette di mattina a Bassano Del Grappa.
Tutto era quieto e silenzioso nella nostra cara metropoli, quando improvvisamente, si levò dalla finestra di un ristorante in periferia una soave voce femminile, delicata e posata:
"CHE CAZZO È OH?!" urlò Cherol, ma non riuscii a spostarmi in tempo: un cinese lavavetri ci cadde addosso.
Ghery, che non era stata colpita, ci vide accasciate a terra doloranti, sotto la forte pressione esercitata dalla testa di minchia che c'era caduta sopra.
"Vi serve una mano per caso?"
"Tiraci su da qui idiota!" le urlai contro io.
Con fare delicato e gentile, la dolce Ghery si avviò alla rimozione del cinese da sopra i nostri corpi, prendendolo a calci in culo fino a farlo sbattere contro un bidone.
"Ahi! Mi fai male così, maleducata!" urlò lui.
"Cazzo, parla allora!" commentò sorpresa Cherol.
"Non dire parolacce, sennò chiamo la polizia!" disse minaccioso lui.
"Ne voi de più? Se non stai zitto te faccio il culo a strisce!" così facendo, Ghery si avvicinò minacciosa a lui.
Tutta questa violenza mi aveva scandalizzata, dovevo fermare questi atti di bullismo, quando notai che il povero cinese era ferito gravemente a un braccio.
"Ferma! Non vedi che è ferito? Dobbiamo portarlo all'ospedale!" interruppi io, proprio quando la ragazza stava per tirare un calcio al poveretto.
"Eh noo, non c'ho voglia..."
"Dai, non fate le maleducate e chiamate un'ambulanza!".
"Cientodigiotto! Chiamate un po' il cientodigiotto! Sotto il porticato di Bassano Del Grappa! Puttane e cinesi!".
L'ospedale più vicino captò il richiamo di Ghery, ne rilevò le coordinate e fece precipitare immediatamente un'autoambulanza sul posto, che tempismo ragazzi.
Pochi minuti dopo arrivammo in ospedale: senza farci attendere neanche un minuto, portarono il ragazzo con una barella in sala operatoria.
Passarono 10 minuti circa, quando improvvisamente, arrivò un'infermiera piuttosto ambigua: non era molto alta, nonostante indossasse dei tacchi a spillo rossi, portava un completo bianco e rosso molto aderente, con una gonna piuttosto corta e un cappellino bianco con una croce sopra. Il trucco era molto appariscente: rossetto rosa shocking e ombretto azzurro molto acceso.
Aveva i capelli biondo platino lisci, un po' arruffati e...al contrario...perché era una parrucca.
"Sarà un transgender per voi?" sussurrò Cherol senza farsi sentire.
Era ovvio che lo fosse: anche se aveva dei tratti femminili del viso si vedeva palesemente che era un uomo.
Camminava sculettando e scuotendo le anche in maniera fin troppo esagerata, catturando l'attenzione di tutti i maschietti in sala che probabilmente non l'avevano ancora vista in viso.
Canticchiava e fischiettava mentre era impegnata a sistemare e riordinare la sala d'aspetto dell'ospedale in maniera frenetica e quasi ossessiva, fin quando non si girò verso di noi: ci guardò sorridendo per poi dire:
"Oh saaalvee, ma che belle scarpee, dove l'hai comprate? E le tue unghie? Fa-vo-lo-se! Per non parlare dei capelli, da urlo! Siete proprio fighe ragazzee!" inizio ad urlare a squarciagola facendo girare tutti i presenti.
"Si ma ti calmi?" dissi io, già irritata dal comportamento della "donna".
"Scusate ragazze, sapete è il mio primo giorno qui: piacere, io sono l'infermiera Baekhyun e sarò al vostro servizio 24 ore su 24!" ci disse con fare esaltato, fin troppo.
"Okay, dov'è il bagno? Devo cagare." domandò Cherol, la ragazza più delicata che abbia mai conosciuto.
"Non lo so."
"Ma come, lavori qui e non lo sai?"
"Io non faccio la cacca nei luoghi pubblici."
"Giusto così." interruppi io quella imbarazzante conversazione: dovevo trovarmi nuove amiche.
Improvvisamente, l'altoparlante chiamò i nostri nomi, annunciando la fine dell'operazione, e invitandoci ad andare nella camera del cinese di cui ancora non sapevamo il nome.
"Vi faccio strada io ragazze! Seguitemi!" così facendo Baekhyun ci condusse a destinazione.
Entrammo dalla porta e notammo subito un dottore accanto al letto sopra il quale era riposto il ragazzo.
"Piacere, piacere, io sono il chirurgo che ha operato il vostro amico. Siete voi che avete provocato l'incidente quindi?" disse lui.
"Fatti i cazzi tuoi." rispose Ghery.
"Oh, modera i termini, sono pur sempre un dottore io, porta rispetto!".
Così dicendo prese una cartella clinica e ne lesse il contenuto:
"Il paziente Huang Zitao afferma di..."
"A cosa serve questa?" lo interruppe Ghery, punzecchiando la flebo con un bisturi.
"Ferma! Non toccarla! Metti giù quell'attrezzo, non è un gioco." rispose pacatamente il ragazzo, prendendole le mani e togliendole dalla flebo.
Poi continuò:
"Stavo dicendo, il paziente afferma di essere stato spinto giù dalla finestra mentre stava..."
"Ma queste le posso portare a casa come gadget in omaggio?" un'altra volta Ghery.
"No cara, quelle sono le mie pinze per i tendini, ed essendo un chirurgo mi servono durante le operazioni, quindi ferma." disse togliendogliele subito dalla mani.
"Allora, dov'ero rimasto: quindi il paziente afferma di essere stato spinto volutamente giù dalla finestra del ristorante dove lavora mentre la stava pulendo, successivamente le tre ragazze artefici del tutto lo avrebbero..."
"Ma tu quanto prendi come dottore?" interruppe Ghery ancora una volta.
"Non sono affari tuoi, ora potresti gentilmente farmi finire di leggere? grazie. Allora: le tre ragazze lo avrebbero picchiato e pestato pesantemente insultandolo e..."
"Prego, non c'è di che."
"PORCA MADONNA STAI ZITTA: PUZZI, STRILLI E ROMPI IL CAZZO, TE LEVI DAI COGLIONI?" imprecò l'adirato dottor Chen (come diceva la sua targhetta) mentre era sul punto di picchiare Ghery.
"Ma tua madre." rispose lei.
"Forse l'hai fatto incazzare." commentò Cherol prendendoci poi per un braccio e portandoci fuori dall'ospedale correndo, mentre il dottore ci stava alle calcagna.
Usciti dall'ospedale ci precipitammo in strada, dove fermammo il primo taxi disponibile, saltammo su e sfrecciammo a tutto gas via da quel posto.
"Questa volta ce sei andata vicino Ghery."
"Non è colpa mia se quel dottore non sapeva leggere..."
Fummo interrotte dal tassista nel sedile davanti:
"Dove vi porto ragazze quindi?"
"Ah, piacere buon uomo. Dove te pare, tanto non c'avemo i soldi per pagatte, quindi..." confessai io.
"Me fa piacere cazzo, tanto sono abusivo, tranquille. Ah comunque non mi sono presentato, mi chiamo Xiumin." rispose lui.
"Ma perché ce stanne più cinesi che altro in questo posto, me fate capì?" commentò Ghery.
"La vera domanda è: perché la tua amica sta giocando col finestrino? È ritardata per caso?" domandò perplesso lui, mentre Cherol continuava ad abbassare ed alzare il finestrino compulsivamente.
"Eh lasciala sta, poretta: si diverte con poco." confessò l'altra.
"Adesso basta però, hai rotto il cazzo!"
Non voleva ficcarsi nei guai ancora una volta, così Cherol si fermò di colpo, lasciando il finestrino completamente aperto.
"Si ma ora ho freddo, fanculo!" disse sempre lei, così chiudendo i finestrini.
Chi la capisce è bravo.
I miei pensieri vennero interrotti da un rumore di gomme che sterzavano sull'asfalto fortissimo, e subito dopo un impatto talmente forte da farmi sbattere il naso contro il sedile del taxi.
Avevamo fatto un incidente: un frontale contro un'altra autovettura che non era riuscita a frenare in tempo, dato che noi...stavamo guidando nell'altra corsia.
"Sei un cinese, che fa il tassista abusivo e non sai nemmeno guidare!?" urlò Ghery.
"Non è vero!...io sono coreano..." ribatté Xiumin.
"Bene, grazie coreano, grazie a te penso di essermi rotta una gamba! Pezzo di idiota, TIRATEMI FUORI DA QUÌ IMMEDIATAMENTE!" Ghery era nel panico, aveva la gamba schiacciata sotto il peso del sedile anteriore, che si era sfondato per via dell'impatto, era bloccata e non riusciva a muoversi.
Io avevo dei tagli nelle braccia provocati dai vetri dei finestrini sparsi ovunque ormai, Cherol era anch'essa bloccata e stava tentando di aprire lo sportello, imprecando.
La povera Ghery iniziò ad urlare più che poteva, quando ad un certo punto...
"Hey, tranquilla, sono qui per aiutarti..." disse una voce sconosciuta, angelica quasi.
"Dio, sei tu?" disse Ghery, pensando di essere davvero morta o in paradiso.
"Come fai a conoscermi?"

NOTE DELLE AUTRICI
Salve a tutti e grazie di aver letto questo capitolo di merda!
Come avrete notato, la storia presenta uso di parolacce in quantità, e troverete anche imprecazioni di tanto in tanto, se vi urtano:
1. questa storia non fa per voi
2. avete problemi
3. scherziamo (forse)
Bene, detto questo ci scusiamo se questo capitolo è molto più lungo dell'altro ma dobbiamo velocizzare le presentazioni.
Speriamo che vi piaccia (come se ce ne fregasse qualcosa, tanto continueremo a scrivere in ogni caso) e al prossimo capitolo!
*P.S: vediamo se riuscirete ad indovinare i lavori degli altri membri nel prossimo capitolo😏*

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2017 ⏰

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