-"Che c'è? Ogni volta che una ragazza non te la dà ti riduci così? Mi fai pena!" lo schernii.
Continuò ad avvicinarsi,faceva paura il suo sguardo, ma nonostante ciò continuai a prendermi gioco di lui.
-"Non rispondi? Penso che io non sia la prima che ti dice di no? O mi sbagl.." non finii la frase perché sferrò un pugno nel muro all'altezza del mio viso, facendomi rabbrividire. Il lenzuolo cadde a terra, e così rimasi ferma e nuda davanti ai suoi occhi spenti. Mi guardò per alcuni minuti incessantemente, ed io feci lo stesso,poi si abbassò delicatamente e mi coprii con il lenzuolo.
-"Io mi licenzio...non voglio più vederti!" sussurrai in preda alla paura. Mi guardò per un attimo sfiorandomi la guancia ma io non resistetti e lo allontanai. Non volevo rivivere quelle scene,mia madre mi picchiava a sangue e quando avevo visto quel pugno mi sembrava di tornare indietro nel tempo!
Non si spostò di un centimetro,continuava a mantenermi il lenzuolo fermo con una mano,mentre con l'altra tornò ad accarezzarmi la guancia ed il collo.
Lo lasciai fare,in quel momento avevo paura di una sua reazione, la preda del suo prossimo pugno potrebbe essere stata la mia faccia,ed io non volevo...
-"Senti..." sussurrai tremando " io non ti darò mai ciò che vuoi,perché non vai dalle altre, quando ci stavamo preparando,lanciavano commenti su di te poco casti!" finii prendendo le sue mani e allontanandole da me.
E così si convinse ad allontanarsi, non prima di avermi degnata di un ultimo sguardo.
Tornai in camerino e mi cambiai velocemente, la mia piccola Stephany era da un giorno che non mi vedeva è la tata mi aveva parlato delle sue reazioni.
Afferrai la borsa ed uscii da quell'edificio, misi in moto l'auto e sfrecciai verso casa mia.
Una volta lì, aprii la porta e la mia bambola mi si buttò letteralmente in braccio. Era ancora piccola,aveva quasi 2 anni e assomigliava totalmente a me...non aveva preso quasi nulla da suo padre...già quel padre che nessuno delle due aveva mai guardato in faccia.
-"Amore mio!" la raccolsi dalle braccia della tata e la strinsi a me. "mi sei mancata tantissimo!" continuai baciandola.
"-Signorina,io vado, ho un mucchio di cose da sbrigare..."
-"Ehm, grazie, le dispiace se la pago domani, sà non mi hanno ancora dato un centesimo..." dissi dispiaciuta.
-"Non si preoccupi signorina,ciò che faccio, lo faccio principalmente perché voglio bene sia a lei che alla piccola, a domani." si congedò con un sorriso.
-"Allora amore che vogliamo fare stasera? Andiamo a fare una passeggiata?" chiesi entusiasta di fronte ad un vero spettacolo della natura.
Lei annuì contenta e camminò verso la sua stanzetta raccogliendo alcuni giochi e porgendomeli.
La cambiai velocemente e le misi un vestitino rosso, con una bandana e scarpette abbinate e la posai sul tappeto. Dal frattempo che lei giocava, feci una doccia veloce ed indossai degli skinny è una camicetta con delle decoltè.
-"Andiamo?" dissi prendendola in braccio e spruzzandole un po' del suo profumo preferito.
Raccorsi la mia borsa,misi tutti i suoi giocattoli ed uscimmo.
Deciso di portarla al parco, era il suo posto preferito, a quest'ora avrebbe sicuramente trovato le sue amichette e così io potevo rilassarmi un po'.
Giungemmo al parco e subito notai Marta con la sua nipotina. Stephany corse da lei così io potei sedermi accanto a lei.
-"Allora come è andata oggi?" chiese Marta con un sorriso compiaciuto.
-"Guarda non farmi pensare a quell'essere, mi sono licenziata, non posso continuare a lavorare con uno così, domani vado lì per riscuotere i soldi, e per prendere la mia roba!" dissi con nonchalance.
-"Perché che ti ha fatto?" chiese.
-"Ah già non te l'ho detto! Voleva scoparmi.." fui interrotta dalla sua risata.
-"Con me è andato direttamente ai fatti." disse tra le risate.
-"Che vuoi dire?" chiesi scioccata.
-"Beh mi ha raggiunta nel mio camerino ed è successo, meglio non parlarne, è un Dio greco!" raccontò sognante.
Che Porco! e lei povera illusa, sicuramente pensa che ora lui la voglia.
-"Beh buon per te!" dissi schifata.
Presi Stephany che nel frattempo si era scocciata e ci allontanammo da quel posto.
-"Amore dove vuoi andare?" chiesi sistemandole il vestitino.
-"Gelato!" esclamò saltando.
-"Va bene, però poi torniamo a casa!" la vidi annuire.
C'era una gelateria a pochi passi ma notai tantissime ragazze in visibilio, entrammo curiose.
Mi avvicinai ai gusti e la presi in braccio in modo che potesse scegliere.
-"Cioccolatoo!" esclamò indicandolo.
-"Allora, un cono al cioccolato è uno al limone' dissi alla cassiera, che mi ascoltava a malapena tenendo lo sguardo fisso dietro di me.
Ci diede i coni e mi avvicinai alla cassa per pagare.
-"Pago io!" si avvicinò qualcuno per poi scavalcarmi, porgendo i soldi alla cassiera. Riconoscevo quella voce. Ecco perché c'era così tanta gente...
-"Uff, che cazzo vuoi!" sputai incurante della parolaccia in presenza di mia figlia.
-"Voglio farmi perdonare, non vedi?" disse con sorriso beffardo, per poi fare un occhiolino alla commessa che sorride con occhi sognanti.
-"che schifo!" esclamai allontanandomi senza ringraziarlo.
Ci andammo a sedere ma lui ci raggiunse.
-"Ciao piccola!" disse prendendo la mano della bambina, la quale sorrise.
-"Vuoi fa il cascamorto anche con lei?" dissi attirando l'attenzione di non poche ragazze che mi guardavano con invidia.
-"Senti davvero volevo chiederti scusa, poi ho trovato chi me l'ha data e di meglio non potevo volere!" disse sorridendo maliziosamente.
Stava oltrepassando il limite, volevo tirargli un altro schiaffo, ma avrei fatto il suo gioco. Presi la bambina che nel frattempo aveva finito il gelato, le pulii le labbra sporche ed uscimmo, ignorando la sua presenza.
Non contento, mi seguii in silenzio ed iniziò a giocare con la bambina, la quale rideva ad ogni suo gesto.
-"Papà!" esclamò ad un tratto, facendomi trasalire e provocando una smorfia da parte di Juan.
Era la prima volta che faceva così con qualche ragazzo, eppure ne aveva visti molti e non aveva mai chiamato uno di loro papà.
-"Amore lui non è tuo papà!" risposi tenendo lo sguardo fisso su Juan che fece una faccia stranissima.
-"Non sarei mai andata a letto con un tipo così!' sussurrai ma lui mi senti.
-"Invece io penso di sì!" rispose facendomi l'occhiolino.