Quattro anni prima
All'età di 4 anni sono stata rinchiusa in un orfanotrofio di merda, a 10 anni mi hanno trasferita in questo carcere minorile, ora eccomi qui ed ho 15 anni, sto prendendo le mie poche cose. S'irinizia con la stessa storia, un'altra famiglia mi vuole prendere in affidamento, io non capisco perché cazzo lo fanno se dall'età di 4 anni ad ora ho avuto una reputazione di merda, sono sempre stata una ragazzina fredda e indifferente. Non ho mai parlato con nessuno da quel giorno che mi sono ritrovata dentro un edificio chiamato inferno, altro che orfanotrofio e invece ora sono dietro le sbarre, non avendo mai dato spiegazione o parlato dopo l'omicidio della mia famiglia, i poliziotti pensano che sia stata io ad ucciderli, visto che mi avevano trovata con una pistola in mano e le mani sporche di sangue, i genitori e il fratello stesi sul pavimento, con del sangue su tutto il corpo, hanno fatto di tutto pur di farmi parlare, le suore mi picchiavano a 6 anni per farmi parlare, ma io subivo stando zitta, poi c'erano anche le psicologhe che mi davano dei farmaci per parlare ma non riuscivo a parlare. La mia vita dal colore bianco è diventata nera senza luce, e grigia perché mi sento vuota.
Suonai il tasto rosso che si trovava nella cella per dieci volte di seguito e aspettai che mi venissero ad aprire.
-Hella Volkov, quante volte ti ho detto di non scherzare con l'allarme!
Mi disse irritata la polizziotta rifatta mi sembrava più un maiale che una persona, un maiale stupido sì, perché nonostante sapesse che io non le avrei mai risposto lei continua a cinguettare da maiala che è, alzai lo sguardo e la fissai con i miei occhi di ghiaccio finché non la sentì rabbrividire e abbassare lo sguardo, faccio lo stesso effetto a tutti.
Aspettai che mi aprisse la cella e non appena fu aperta del tutto, le diedi una spallata e la rinchiusi in cella, la sentii urlare ordinandomi di aprirle, ma feci finta di niente.
Le diedi le spalle e salii le scale essendo in isolamento, continuai per la strada fissando chiunque mi capitasse nel corridoio, arrivata al piano principale i poliziotti non appena mi videro si spaventarono.
-Hella dov'è la polizziotta Alicia?!
Sentirono l'allarme e si dirigero nella mia cella correndo, fissai l'unico poliziotto che rimase per controllarmi in modo inquietante e abbassò lo sguardo subito, raggiungendo gli altri.
-È stata quella stupida ragazzina che mi ha rinchiuso in cella maledizione, eccola, shh shh, ora mi sente!
Ed ecco il maiale che fa la sua entrata, camminando goffamente.-Eccoti! Eccoti! Piccola bastarda come hai osato?
Si stava per buttare su di me, ma le lasciai lo spazio per incontrare il pavimento e non la mia faccia.
-Aiaa come ti permetti!!Ahhh!
Urlò istericamente.
-Ma cos'è questo baccano?! Signorina Alicia che cosa sta facendo lì sdraiata per terra? Le sembra il modo di svolgere il suo lavoro? Vada subito ad aspettarmi nel mio ufficio!Disse il direttore con sguardo severo, non appena notò la mia presenza, si paralizzò, ma io lo fissai indifferente aspettando che si risvegliasse.
-Signorina Hella Volkov mi segua.
E così feci, non vedevo l'ora di spaventare la nuova famiglia che mi vuole affidare, ci fermammo davanti ad un uomo, mentre parlava aveva lo sguardo sorridente e dio solo sa quanto cazzo sia falso, però dai era veramente sexy, vestito sportivo e le braccia tatuate, a prima vista mi sembrava un uomo d'affari bello e stronzo, ma forse mi sbaglio.
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Posseduta dal diavolo
AcţiuneLei è Hella l'incubo in persona, un passato che non si deve minimamente toccare, lei è la ragazza che tutti la definiscono "il mostro" i suoi capelli più neri della pece, gli occhi di ghiaccio intimidatori un solo sguardo freddo e ti terrorizza, ma...