voodoo

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"La odio"

Taglia il filo.

"La detesto"

Cuci il braccio

"Dovrebbe morire"

Attacca quel bottone

Questi erano i pensieri di Desy mentre,silenziosamente,riparava l'ennesima bambola rotta dalla sorella.

Ma fatti degli amici,asociale,sono una troia,gniegniegnie!

Desy cercò di riprodurre la sua voce mentalmente,contorcendola in modo da renderla più fastidiosa di quello che già era.

Solo quando riattaccò l'ultimo capello alla bambola si sentì di nuovo serena.

La appoggiò sullo scaffale,insieme alle sue compagne.

Perfette.impeccabili.silenziose

Magari loro fossero come le mie bambole

La madre chiamò Desy al piano di sotto con tono amorevole,avvertendola che stava ritardando per la scuola.

Desy sbuffò e,silenziosamente come a lei piaceva,prese lo zaino e lasciò la sua camera.

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Il liceo classico di Grigenberg higt era bianco come un ospedale.

Le mura spoglie,adornate solo dalle sbarre alle finestre per prevenzione dei ladri,davano alla scuola le sembianze di una prigione.

Gli alunni all'esterno,attendevano l'inizio delle lezioni,chi ripassando latino,chi fumando canne male accartocciate,chi spettegolando gossip e varie.

Eppure Desy non si stava dedicando a nessuna di quelle attività.

Il suo kit da cucito portatile,ago e filo,e concentrava la sua creatività in abiti per le sue bambole.

Adesso,sarebbe davvero un colpo di scena,se vi dicessi che una mendy,una jessica o una qualsiasi altra ragazza fosse venuta da lei,con fare da troietta,sbattendole in faccia i suoi difetti e le sue strane abitudini.

Eppure,non è così.

Desy,generalmente,è ignorata dalla maggior parte della scuola.

Molti,erano troppo occupati per dedicare il loro prezioso tempo ad una sedicenne pazzoide che perdeva il proprio tempo dietro a strane bambole dagli inquietanti occhietti di vetro.

Altri,ne erano semplicemente spaventati.insomma,una pazza sadica che passa il suo tempo a cucire bambole,sembra una storia dell'orrore,no?

E poi,se proprio dovessi parlarvi di bulli,vi parlerei di josh.

Josh,ormai quasi diciottenne,si ritrovava a ripetere per la seconda volta il terzo liceo,un ragazzo con una vita conplicata,genitori assenti,una mente sporca e debole.

Lasciatosi da poco col ragazzo,veniva a sfogare la sua frustrazione su Desy,che,silenziosa come le sue bambole,lo ascoltava.

Ma quel giorno era troppo arrabbiato per chiacchierare.

Aveva appena assistito alla nauseante scena di Tommy Brendger che veniva sbattuto su un armadietto da un altro colosso.

Si baciavano selvaggiamente e Josh era arrabbiato non per le pubbliche effusioni,ma per il fatto che una volta,al posto di quel colosso,c'era lui.

Un impeto di gelosia lo travolse,come un'onda alta durante la tempesta,pronta a diventare un'enorme tsunami mirato a distruggere tutto ciò che si trovava troppo vicino alla riva

E,vicino a quella riva,si trovava la sfortunata Desy.

Si sedette vicino a lei e cominciò a raccontargli la storia.

Desy,impegnata a cucire,vi dedicò solo le orecchie,prestando gli altri sensi alla sua attività.

La scena era quasi comica.

Josh sembrava un pazzo che parlava ad uno spaventapasseri.

Uno spaventapasseri immobile,silenzioso,solo il leggero spostamento dovuto al vento lo faceva sembrare in vita.

E Josh,non sentendosi ascoltato,si arrabbiò.

Prese la bambola di Desy e,con un veloce movimento di braccia,divise testa e corpo.

"Mi stai ascoltando almeno!?"

Un urletto partì dalla gola di Josh.

Desy,in preda alla rabbia,gli aveva conficcato un ago nel braccio,e da esso,un rivolo di sangue scuro e denso cominciò a scendere.

Josh,infuriato,trascinò Desy all'interno della scuola.

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Quella sera,Josh andò a dormire alle sei e mezza.

A quell'orario,nella scuola vuota,l'unico suono percettibile era il pianto di Desy.

Non solo Josh l'aveva chiusa nell'armadietto e lasciata lì,da ben undici ore,ma,per sadicità,le aveva tappato la bocca cucendola con il suo stesso kit da cucito,abbandonandolo accanto a lei.

In quanto quasi inudibili,i pianti di Desy furono ignorati dai bidelli,che avevano lasciato la scuola da almeno quattro ore.

Per quanto fosse dolorosa e malata la situazione,vi sembrerà incredibile sapere,che l'unico pensiero di Desy,in quel momento,era la bambola che Josh aveva rotto.

Spero abbiate capito che la situazione mentale di Desy non era delle migliori.

Una tragica ossessione che l'avrebbe portata alla follia.

Desy,piuttosto che cercare di chiedere aiuto,decise di completare il lavoro che Josh aveva iniziato sul suo corpo,in attesa che l'ossigeno si esaurisse e che la sua misera vita si spegnesse in un luogo degno della sua persona:il suo lurido armadietto.

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Quella stessa sera il liceo classico di Grigenberg andò in fiamme per una cicca di sigaretta.

L'incendio scoppiò nell'aula teatrale e,facendo esplodere i tubi del gas per pressione,si diffuse rapidamente per tutto l'edificio,trasformando i bianchi corridoi in aride distese infernali.

I numerosi oggetti in legno servirono solo a propagare le fiamme.

Per l'intenso calore,i termosifoni erano esplosi.

Quasi tutta Grigenberg aveva assistito al terrificante inferno che si era immischiato in quella gelida,silenziosa nottata a Grigenberg.

Per fortuna,il pronto intervento delle numerose pattuglie di vigili del fuoco del posto riuscì a calmare e infine soffocare quell'inferno.

Il corpo di Desy non venne trovato,ed ella venne data per dispersa dalla famiglia.

Josh non fece parola con la polizia dell'accaduto.

La bambola che aveva rotto non era più in cortile.

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             Fine prima parte





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