Capitolo Uno

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Devon

Convivere con la sensazione di non essere completo non è certo quello che mi aspettavo una volta uscito dall'ospedale. Ma la vita prosegue. Il tempo scorre. I giorni si susseguono,uno dopo l'altro. I mesi passano e quasi non te ne accorgi. La riabilitazione è stata un vero tormento. La mente era completamente sotto sopra. Non ricordavo i giorni,i mesi,in quale anno stessi vivendo. È tornato tutto al suo posto dopo giorni di terapia,e chiacchierate infinite con lo psicologo. Ho ripreso la mia vita in mano,la solita routine quotidiana,tra lavoro e amici. Ma la mia mente la notte,mi gioca brutti scherzi. Immagini, profumi,voci,nomi... me li porta allo scoperto,ma mai nitidamente.

Vedo ombre,sento risate,pianti e urla. Ma non riesco mai a vedere veramente. Mi sembra che dal risveglio, qualcosa nella mia vita non ci sia più. È cerco di sforzare la mente a riportare a galla qualcosa,ma non riesco mai. Così la finisco a restare sveglio la maggior parte della notte,per non rischiare di impazzire nell'immaginare qualcosa che magari non è mai esistito.

<< Ehi tesoro,ceni con noi stanotte?>>.

Sollevo lo sguardo dal faldone di fogli che occupa la mia scrivania,e porto l'attenzione su mia madre,ferma accanto alla porta dell'ufficio.

Ecco un'altra cosa che è cambiata dal mio risveglio. 

Gli occhi di mia madre.

Martha Parker è sempre stata una donna sorridente ed esuberante,amava ridere e scherzare la maggior parte del tempo,mentre ora quel sorriso esce solo poche volte. I suoi occhi sono spenti e velati di tristezza. Ma tristezza per cosa mamma? Per me?.  Sono domande che ho sempre voglia di fare,ma più guardo il suo sguardo, più provo colpa verso me stesso. In fondo si,ho ripreso in mano la mia vita,ma non sono più il Devon che loro erano abituati a vedere. Ho sempre la mente altrove,sempre quelle immagini e quelle parole. Parole che mano a mano diventano sussurri,sino a diventare un silenzio straziante.

<< Sì mamma,mangio con voi>> le sorrido dolcemente,e lei richiude la porta dopo avermi reso un piccolo sorriso.

Non è l'unica che in casa è cambiata.

Mio padre è diventato ancora più taciturno. Si perde nell'osservare il vuoto,e sorride per poi scuotere il capo,forse ricordando qualcosa di divertente. Sono quelli i momenti che mi fanno pensare. Pensare che forse ho davvero dimenticato qualcosa di importante,e che non vuole saperne di tornare a galla. Passo il mio tempo a lavoro,e la sera esco con i ragazzi a bermi una birra. Mi sono stati tutti molto vicini dal mio risveglio,tranne Susan. Susan è come se vivesse in un mondo parallelo. Lei che è sempre stata così gentile e a tratti stronza,ora sembra si sia rinchiusa in un mondo tutto suo. Un mondo dove i sorrisi escono di rado. Dove parlare insieme a tutti le viene difficile. Dove gli sguardi che mi dedica sono colmi di tristezza e un po' di rabbia. È non capisco il perché abbia questa rabbia nei miei confronti. Mi da l'ennesima conferma che in realtà ho davvero dimenticato qualcosa.

E a farmelo capire c'è anche il tatuaggio che ho sulla spalla. Sono parole scritte in corsivo. Eleganti e delicate. Ma che alla mente non riportano nulla di concreto. Le leggo ogni notte e ogni mattina quando mi guardo allo specchio,e il nervosismo mi mangia dentro. Ci sono notti in cui cerco di sforzare la mente a ricordare. Chiudo gli occhi e provo a svuotarla da ogni pensiero,ma lei non collabora. Ci sono mattine invece che mi sembra di sentire un profumo diverso dentro casa. Un profumo non mio. Selvaggio e dolce allo stesso tempo,che mi provoca i brividi ogni volta che ne inspiro a grandi boccate.

Finisco di firmare alcuni documenti,e spengo la luce sopra la scrivania. Infilo la giacca del completo,e con le gambe pesanti esco dall'ufficio. Ceno a casa dei miei perché per stanotte il cibo da asporto lo voglio abolire. E poi mamma non me lo perdonerebbe mai.

La cena dai miei passa lentamente e non mi sono mai sentito così a disagio insieme alla mia famiglia. Le loro occhiate tristi o di sbieco mi fanno innervosire come mai è capitato in vita mia. Non capisco del perché di tutti quegli sguardi e del continuo chiedere di mia madre se sto bene e se la mente a ricordato altro.

Ma ricordare cosa?

Cosa cazzo ho dimenticato della mia vita passata?

Neanche mi accorgo che sono arrivato a casa mia,fino a quando non arrivo all'ultimo piano e davanti ai miei occhi ho il portone nero. Infilo le chiavi nella toppa e la giro,per poi entrare e richiuderla con un calcio. Lascio le chiavi sulla mensola accanto alla TV e mi tolgo le scarpe. Ho la testa che scoppia,così mi dirigo direttamente in camera e mi spoglio,per poi buttarmi a letto in boxer. Chiudo gli occhi e porto le braccia a coprirmi il viso.

Un profumo forte e intenso mi invade le narici,e con gli occhi chiusi,sento sempre quella risata roca e limpida. Non li apro, perché so che è solamente tutto frutto della mia mente,e continuo a respirare questo odore che sembra voglia rinchiudermi come un bozzolo caldo e confortevole. Lo sento ogni notte. Sempre lo stesso profumo. Tutte le notti. Da cinque mesi.

Sento caldo improvvisamente, così cerco di scostare le coperte dal mio corpo. Provo a girarmi di lato,ma un peso sul petto me lo impedisce. Apro gli occhi e guardo in basso, trovando una testa di capelli corvini poggiata sul mio petto.

La mia mano accarezza i suoi capelli,e da essi si sprigiona il profumo che mi perseguita da mesi. Cerco di rimanere il più immobile possibile,e la ragazza stesa al mio fianco si accocola ancora di più su di me,mentre una sua mano si posa sul mio petto.

La sua pelle e dorata a causa del sole,e la tentazione di toccarla mi sta uccidendo. Così accarezzo anche la sua pelle accaldata per via del contatto fisico,e non ho mai sentito pelle più morbida di questa. È come se le mie mani abbiano già toccato questo corpo visto che si muovono da sole e sicure. Mi sembra di essere in pace con il mondo adesso. Mentre stringo questo corpo su di me,mi sento completo,quasi rinato. Era questo che la mia mente aveva dimenticato? O mi sta dicendo che è ora di trovarmi una donna?

Non smetto di accarezzare questo corpo quasi avesse una calamita che mi attira a lui. La ragazza di cui non conosco il nome lascia un bacio umido sul mio petto, proprio all'altezza del cuore,e lui inizia a battere impazzito. Batte forte contro la cassa toracica e sono convinto che lo senta anche lei, visto che ha l'orecchio posato proprio lì sopra.

Sorride e si gira,dandomi le spalle. Le sue gambe ancora intrecciate alle mie,e la sua schiena contro il mio fianco. Così di istinto mi giro anche io,e la porto nuovamente conto il mio petto. Il calore del suo corpo mi fa salire i brividi,ma la cosa che mi lascia interdetto è che non riesco a vedere il suo viso. Vedo solamente delle labbra leggermente socchiuse e dalla forma perfetta. Sono labbra che vorresti baciare solo per sentire che sapore hanno e se sono morbide come sembrano. Il resto del suo viso e sfuocato,e non riesco a vedere i suoi lineamenti.

Chiudo gli occhi,e improvvisamente sento freddo. Gli spalanco nuovamente e mi ritrovo da solo nel letto,con il posto ancora caldo accanto a me.

"Ricordami Devon... devi solo ricordarti di me"

Mi sollevo di scatto con gli occhi spalancati,e il corpo sudato. Ho il respiro affannato e il cuore che mi strappa il petto per quanto batta forte. Questa è la prima notte che sogno una cosa del genere,e soprattutto​ che sento quella voce. Era calda,dolce e un po' roca. Un sussurro flebile che mi sta scatenando dentro una marea di sensazioni. Mi passo una mano sulla fronte sudata,e mi sdraio nuovamente a letto.

Ho bisogno di capire.

Ho bisogno di sapere.

Ho bisogno di ricordate.

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Ciao ragazze!!!

Sono tornata con il primo capitolo del sequel di "Tra musica e parole".

So che il capitolo è corto,ma l'ho voluto pubblicare in modo da farvi capire un po' come sta Devon e cosa ha passato dopo il suo ricovero in ospedale.

Spero che continuate a leggere la storia e aspetto i vostri commenti..

Detto questo niente... Andiamo avanti con una nuova avventura che vede come protagonisti sempre Devon e Arabella.

Buona lettura..

Bacio Nana😘😘

TRA RICORDI E DOLORIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora