Con un delicato tocco la tazzina abbandonava il vassoio ritrovandosi tra le mani di Bryan intento a prendere le sue solite tre bustine di zucchero mentre osservava il suo oro mattutino. "Sai che il caffè si deve bere amaro vero?" lo punzecchia Malcom vedendo tirar fuori dalla tasca dell'amico anche del dolcificante al miele "Sì sì, tutto quello che vuoi" replica il castano completamente immerso nel suo momento di relax, finita la miscelazione, torna ad ascoltare il suo amico "Bah, che scocciatura la polizia, pensano di saperne più loro che arrivano senza invito piuttosto che noi testimoni" sbuffa irritato il castano sorseggiando un nuovo sorso del suo amatissimo caffè "però quando ti dico di convincerli a farci rimanere non intendo di certo aggredirli" punzecchia il moro, infatti quando ebbero chiamato l'ambulanza anche la polizia giunse con essa e nonostante le proteste dei due ragazzi non gli permisero di rimanere "Malcom, ma se volevi riempirli di mazzate quasi più di me" sbuffa posando la tazzina sul tavolo alzandosi e stiracchiandosi." Certo Bryan ma quelli son dettagli" ridacchia il moro mentre prendeva la borsa poggiata sulla sedia "Bryan, lo pensi anche tu vero? Ritieni anche tu Philips colpevole, giusto?" I due si guardano un momento, un sorriso si disegna sul volto del castano, "Malcom non farmi domande di cui conosci già la risposta" finge di sbuffare chiamando l'ascensore "Bryan l'ascensore è solo per i disabili, ah ed essere nano non conta." Uno sbuffo del castano rimbomba nell'ascensore appena arrivato "Non ho voglia di fare le scale e poi poi di cosa ti preoccupi? Gli diciamo che siamo sotto shock per ieri" l'ascensore raggiunge il secondo piano e i ragazzi si incamminano verso la loro classe catapultandosi alle stesse postazioni della giornata precedente pronti ad una nuova, noiosa giornata.
La campanella della ricreazione risuona argentina nelle orecchie degli studenti che di colpo chiudono i loro pesantissimi libri e si catapultano fuori dall'aula attirata dalla forza magnetica del distributore, solo in tre sono rimasti in classe, il biondo, il moro ed il nano "Philips, non avrai leggermente esagerato con la prof?" Domanda Malcom completamente inespressivo mentre Bryan è alle prese con un castello di carte "Avete rotto! Tutti ad incolpare me ma cosa diamine vi ha preso a tutti quanti?! Solo perché sono stato puntato non vuol dire che sia io il responsabile!" Sbraita il biondo che, rosso dalla rabbia, stringe i pugni e li sbatte sul banco, facendo cascare tutti i cinque piani del castello, il moro decide che è meglio non insistere, una rapida scusa ed i compari se ne tornano al loro posto preparandosi ad altre tre terrificanti ore in quella grigia classe.
Fine giornata. I ragazzi escono rapidamente dalla scuola e vanno a nascondersi dietro ad un muricciolo, hanno intenzione di seguire Philps ed è quel che faranno. "Utilizzo Polimerizzazione! Fondendo i miei tre Draghi Bianchi Occhi Blu posso evocare Drago Finale Occhi Blu!" Grida moderatamente il castano per non farsi sentire e, nel caso contrario, usare il gioco di carte come diversivo dalle attenzioni di Philips, mentre il moro, senza carte in mano, pensa ad una contromossa "Drago Finale Occhi Blu che... ho dimenticato in classe mentre facevo il castello..." borbotta Bryan mentre Malcom scatta di colpo "Dobbiamo muoverci o perderemo di vista Philips! Destra o sinistra? Dove credi che sia andato?" Il castano si guarda un po' intorno "ah non lo s-" dopo un potente starnuto si gira verso l'amico "per di qua, sento puzza di biondo" i ragazzi s'incamminano e poco dopo avvistano Philips, nonostante lo abbiano pedinato per una buona mezz'ora non hanno ottenuto nulla e mentre nervosi si dirigevano verso casa videro un ragazzo con degli attrezzi nello zaino dall'altra parte della strada "Malcom mi ricordi chi era quello?" All'unisono i due iniziarono a correre per raggiungere il ragazzo ma la loro corsa fu decisamente breve poiché si fermarono a causa delle auto che sfrecciavano sulla strada perdendo di vista il loro indiziato.
"Fantastico abbiamo la fortuna di uno zoppo al quale è caduta in testa una pentola d'oro" sbuffa il castano alzando i tacchi ed incamminandosi a casa. Quella sera il moro ripensava a tutto l'accaduto 'ricapitolando, Philips, che è sicuramente il colpevole, poi c'è quel ragazzo, se non sbaglio si chiamava Tony Livin e quelli che aveva nello zaino sicuramente erano degli attrezzi da meccanico, ci posso mettere la mano sul fuoco.' Mentre faceva mente locale decise di scrivere il tutto anche all'amico per poi addormentarsi.
Il giorno dopo i due discutevano sulle riflessioni del moro "Alla fine della fiera, miss tette di Russia si trova ancora in ospedale" "Unione Sovietica!" il castano corresse rapidamente l'amico "Giusto giusto" disse Malcom non riuscendo a frenare le risate, entrarono in classe dalla quale proveniva un forte rumore "Dunque sei stato tu a manomettere l'auto della prof!" Urlò Philips tirando fuori dallo zaino di Tony gli attrezzi visti dai ragazzi il giorno prima "Sapevo che eri stato tu! Ti rendi conto che ora se la prendono tutti quanti con me!?" I due amici si avvicinarono rapidamente "Tony! Sei stato davvero tu!?" esclamò il moro "Ma è ovvio che è stato lui! Non vedi la sua faccia!? Sa nascondere perfettamente le sue emozioni e riesce a non ridere di gusto per ciò che ha fatto alla prof!" nemmeno il tempo di replicare che il professore spedisce i quattro ragazzi dal preside. "Livin, ciò che dice Silvers è vero?" disse il preside con tono severo e grave "N-no! Lo giuro! Quegli attrezzi non sono miei!" replicò il ragazzo "E come sapevi a sapere che aveva degli attrezzi? O che fossero suoi?" domandò Malcom mentre Tony continuava a ripetere che quegli attrezzi non erano suoi ma del padre "Ho visto durante il primo giorno di scuola che se li portava in giro!" sbuffò il biondo "E questo basta per accusarlo?" Intervenne il castano intento a giocare con le sue ciocche dei capelli in modo da non far caso al biondo e così evitare altri seccanti starnuti. "È vicino al mio banco!" Sbuffò lui "Ed è dal primo giorno che diceva che la signora Martin è presuntuosa e che si meritava una lezione!" Grida puntando il dito contro il ragazzo il quale afferma tutto "Si ho detto questo è vero ma non sono stato io a far del male alla signorina... lo giuro su ciò che vuole, signor Preside! Gli attrezzi sono di mio padre e dovevo riportarglieli ieri al ritorno da scuola, perché i miei genitori sono separati, quindi li ho messi nello zaino! Ma non ho fatto nulla all'auto della signorina Martin! Ho riportato gli attrezzi a mio padre ieri! Non so nemmeno perché ce li ho nello zaino!" singhiozza ormai rassegnato alla sentenza del preside "Per ora tu sei sospeso! Parlerò con i tuoi genitori appena potranno! Ora tornate tutti in classe!" il preside rispedì i ragazzi in classe, eccezion fatta per Tony, che rimase con lui mentre chiamava i suoi genitori.
STAI LEGGENDO
Strane Storie in una Maledetta Città
RandomATTENZIONE: QUANDO MANCA UNO SPAZIO TRA UN PARAGRAFO ALL'ALTRO VUOL DIRE CHE AVVIENE UN BALZO TEMPORALE. Questa storia parla di Destiny, una ragazza di 15 anni che si ritiene brutta ed è depressa e che, a scuola, troverà il suo vero amore... ...nah...