Capitolo 1

2 0 0
                                    

18 Aprile 2017

Ore 6.15

La Berlina nera sfrecciava ad alta velocità tra le strade ancora addormentate dell'Illinois. Il conducente, un uomo in giacca e cravatta con indosso un paio di Ray-Ban neri, prestava attenzione alla strada cullato dalle note soavi della musica trasmessa dall'autoradio.

Sul sedile posteriore, addormentata, vi era Savannah, rannicchiata con las chiena rivolta al finestrino ed i piedi appoggiati su uno dei tanti scatoloni che solo qualche ora prima aveva frettolosamente caricato in macchina con l'aiuto di Jesse. Un raggio di sole illuminò il volto stanco della giovane dai capelli corvini, svegliandola.

<<Buongiorno Signorina Savannah. >> disse allegramente l'uomo dopo aver dato un'occhiata nello specchietto retrovisore.

<<Ciao Jesse. - rispose la ragazza con la voce ancora roca ed assonnata- Per quanto ho dormito? >>

<<Circa due ore.>>

<<Ho la schiena a pezzi. Quanto dista la prossima stazione di servizio?>>

<<Circa 4 miglia. >>

<<Bene, se non ti dispiace avrei bisogno di fare una sosta. >>

<<Come vuole Signorina. >>

Si stropicciò gli occhi stanchi prima di prendere il piccolo specchietto che teneva sempre nella borsa. Notò che la matita era pressoché inesistente mentre il mascara era colato e si era depositato sulle guance. << Che disastro >> pensò tra se e se prima di prendere una piccola salvietta profumata per cercare di dare al volto un'immagine meno disperata. Appena appoggiò la salvietta alla guancia il trucco le scivolò via assieme al ricordo delle lacrime che aveva versato per quasi tutta la notte, quelle lacrime che l'avevano portata a spingersi così lontana da casa.

Guardò ancora una volta il suo riflesso in quel piccolo pezzo di vetro, gli occhi erano rossi e gonfi ma con matita e mascara era riuscita quasi perfettamente a mascherarli. Le guance, una volta pulite, grazie al fard, avevano assunto una leggera tonalità rosea, rendendola più"viva" e meno assomigliante ad uno zombie da film horror.Le occhiaie erano ben visibili nonostante avesse provato insistentemente a coprirle con il correttore. << Sicuramente meglio di prima >> pensò prima di rimettere lo specchietto in borsa.

Un lieve ronzio iniziò a echeggiare nell'abitacolo. Savannah prese la borsa e cercò la fonte di quel rumore che, con il passare dei secondi, si stava facendo sempre più insopportabile. Trovò il telefono qualche secondo dopo sotto una pila di scartoffie. Sul display lampeggiava un nome, il nome dell'unica persona con cui avrebbe voluto parlare in quel momento. Trascinò il dito verso la cornetta verde ed una voce calda e famigliare le rispose.

<<Sav che succede? >> rispose l'amica con voce preoccupata.

<<Pam va tutto bene. >> Rispose, cercando di mantenere un tono tranquillo per non destare sospetti. L'ultima cosa al mondo che voleva era affrontare il problema in macchina, per telefono e con appena due ore di sonno alle spalle.

<<Tutto bene?! Mi hai chiamata dieci volte al cellulare, hai lasciato tre messaggi in segreteria dicendo che avevi urgente bisogno di parlare,ed ora mi dici che va tutto bene? Savannah Johnson mi prendi in giro?! >>. Il tono della sua voce questa volta era preoccupato ma allo stesso tempo arrabbiato.

<<Prometto che ti racconterò tutto, ma per ora ho bisogno solo di un favore. >>

<<Sav mi fai paura. Che succede? >>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 08, 2017 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

ProblemDove le storie prendono vita. Scoprilo ora