Capitolo 1

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Il tonfo della porta che sbatte.
Le sue urla. I suoi lamenti.
Sembra un film che si ripete in continuazione.
I suoi passi sulle scale.
'3.. 4.. 5' conto mentalmente. Mi si blocca il respiro in gola quando arriva a 9.

Eccola.

"Tesoro, vieni" mi guarda con compassione "andiamo dalla nonna per un po', portati Katie, Melissa è già lì" mi sorride teneramente accarezzandomi i morbidi capelli castani.
"Non vuoi che senta la tua mancanza?" Si abbassa sulle ginocchia per arrivare alla mia altezza.
"Avete finito di litigare?" Dico con tranquillità alla mamma che dopo le mie parole mi guarda sbigottita.
"Non stavamo litigando, stavamo discutendo tesoro".

Osservo il mio riflesso nei suoi occhi limpidi rigati dalle lacrime trattenute, dal dolore represso, dalla sua forza immensa.
"Hai ragione mamma, scusa. Andiamo da nonna, ho voglia dei suoi cupcake al cioccolato" sorrido alzandomi prendendo la mia bambola, avviandomi alla porta.
Appena la spalanco la mamma mi ferma chiamandomi.
"Jess"

Mi giro aspettando che continui a parlare.
Con lo sguardo basso conclude il suo discorso.
"Stavamo litigando" sussurra flebilmente.
"Lo so mamma" la guardo accennando un sorriso "vado a salutare papà" mi avvicino lasciandole un dolce bacio sulla guancia.

"Per quanto tempo rimarremo dalla nonna?" Guardo fuori al finestrino della macchina il vialetto di casa scomparire velocemente.
"Per un po'..." risponde lei guardandomi teneramente.
"Mamma" la chiamo quando siamo quasi arrivate.
"Dimmi tesoro" mi sorride ancora. Non si stancherà mai?
"Vuoi dormire con me stanotte?" La guardo mentre aspetto una sua risposta.
"Ma non dicevi che ti davo fastidio perché russo e tu ti svegli perché hai il sonno leggero?" Cita le mie testuali parole dopo che abbiamo dormito insieme l'ultima volta.
"Si ma almeno quando dormi con me non piangi" sussurro guardando nei suoi occhi tanto belli quanto afflitti dalla pesantezza della vita.

"Dai Jess" mi richiama Emily "solo per stavolta" mi supplica con le mani congiunte. "Giuro che non ti chiederò più favori per un mese" piagnucola.
Sospiro. "Mi devi tre favori adesso" le ricordo puntandole un dito contro.
Inizia a saltellare soddisfatta di essere riuscita a corrompermi. "Io non esulterei Johnson, non ricordi i miei ultimi favori?" Ghigno diabolica.

Perde colorito guardandomi con occhi sbarrati. "Non oserai mettermi in ridicolo di nuovo?!" Mi guarda assottigliando gli occhi. "Quelli non sono favori ma vendette" mi accusa incrociando le braccia sotto il suo seno prosperoso.

Ridacchio ricordando la scena di lei travestita da scimpanzé mentre consegna dei volantini per il negozio di animali dove lavoravo. Esilarante.
"Non dovevi uscire con Derek tu?" Ridacchio portando le braccia incrociate dietro la nuca. "Non mi muoverò da qui fin quando non mi prometterai che la mia dignità sarà ancora intatta, o almeno quel poco che ne è rimasto dopo averti conosciuta.." borbotta l'ultima parte.

"Addio Johnson" la saluto sventolando la mano mentre ridacchio furbamente.
"Sei peggio del diavolo Smith" urla lei sull'uscio della porta prima di richiuderla delicatamente.

Continuo la mia maratona di Orange Is The New Black comodamente seduta sul mio amatissimo divano nero mentre invio il messaggio alla mamma della mia migliore amica.

To: Christine Johnson
Ciao Christine, sono Jessica. Io ed Emily passeremo la serata al cinema ma tua figlia ha dimenticato il telefono a casa. Ti invierà un messaggio una volta ritornata e ti raccomanda di non preoccuparti. Baci la tua Jessica preferita;))

All my fearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora