Capitolo 2

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Lo guardo in cagnesco mentre lui ricambia
con uno sguardo divertito.
"Ascoltami bene moccioso, solo perché ti reputi il ragazzo più figo dell'intero sistema solare non significa che puoi andare in giro ad illudere delle ragazzine. Ah, già, scusami, questo serve per farti sentire potente, per far aumentare il tuo ego già smisurato. Sei il classico cliché... il ragazzo cattivo con problemi nella sua vita, a cui trova rimedio solo comportandosi da stronzo con i suoi amici. Per me non c'è nessun problema, la vita è tua e puoi rovinartela come meglio credi, ma se ti permetti di importunare la mia migliore amica solo un'altra volta" lo guardo negli occhi avvicinandomi minacciosamente "ti farò rimpiangere di essere nato" sussurro per poi superarlo con una spallata.

Strattono il mio braccio dalla sua presa e senza concedergli un'ulteriore occhiata lo supero uscendo da quella squallida toilet.

"Jess, aspetta!" Sento urlare. Quella voce che riconoscerei ovunque, che ho imparato così bene ad apprezzare ma che adesso mi fa provare solo tanto ribrezzo.

"Jess è per gli amici e tu per me sei uno sconosciuto quindi chiamami Jessica" ribadisco con tono neutrale mentre continuo a procedere verso l'uscita del locale.

Dove cazzo è finito Darren?
Mio Dio, adesso devo fargli anche da balia.

"Va bene Jessica, ma aspetta un attimo, ti prego" mi scongiura e già lo immagino con quello sguardo da cane bastonato.

"No" rispondo secca prendendo il telefono dalla borsa per chiamare il mio migliore amico, che ovviamente non risponde. "Fanculo anche a te Darren" borbotto vedendo che è appena l'1:30 e l'appuntamento con quell'idiota è alle 2:00.

"Posso darti un aiuto a cercarlo?" Si offre lui.
"No" sbotto cercando il ragazzo con lo sguardo inutilmente.
"Vuoi un passaggio?"
Mio Dio, ma non si arrende? "No" mi incammino verso il bancone degli alcolici per cercarlo. "Risponderai sempre a sillabe?" Domanda ironico. "Si" continuo a non voltarmi.

"Puoi aspettare un solo secon-" non lo lascio finire di parlare che mi giro di scatto verso di lui, infuriata "Vattene! Non scherzavo l'ultima volta che ci siamo visti quando ti ho detto che non volevo più vederti nè sentirti! Non voglio più avere a che fare con te e adesso lasciami in pace. Neanche volevo uscire questa sera.." borbotto l'ultima parte girandomi nuovamente.

"Ti prego Jessica... dai... aspetta un attimo..." mi prende il polso per fermarmi.
A quel punto, accecata dalla rabbia, prendo la sua mano con la mia libera e con un movimento rapido lo faccio cadere a terra, portando il suo braccio dietro la schiena, in modo da non farlo più muovere.

"Ho detto... devi.lasciarmi.in.pace" sibilo ogni parola al suo orecchio mentre lo sento rilasciare un gemito di dolore.

Ho seguito un corso di autodifesa all'età di 14 anni e devo ammettere che mi ha salvato in diverse situazioni. Questa compresa. Fortunatamente non è stato il mio unico aiuto il corso...

"Va bene, va bene!" Dice velocemente provando a liberarsi, provocandosi però solo altro dolore.

Lo libero dalla mia presa e continuo la mia ricerca. Per fortuna trovo Darren al bancone in dolce compagnia. Una mora con due tette enormi.

"Andiamocene" giro lo sgabello del ragazzo verso di me.
"Aspetta dai, siamo appena arrivati!" Mi prega "e poi non vedi che non sono solo?!" Mi indica con lo sguardo la ragazza dietro di lui.

All my fearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora