SAVE YOU

Disconnected

''You are my getaway,
You are my favourite place
We put the world away
Yeah, we're so disconnected,, - Disconnected (5 seconds of summer)

Spinto dalla curiosità di sapere cosa volesse ed intimorito dalle parole del ragazzo decisi di avviarmi verso il luogo dell'incontro, luogo che, purtroppo, conoscevo terribilmente bene. Man mano che mi avvicinavo a quella casa abbandonata, situata a pochi isolati dalla scuola, i ricordi che avevo cercato di reprimere ed archiviare negli ultimi mesi tornarono a galla, opprimendomi e facendomi tremare lievemente. Quello una volta era il nostro piccolo regno, ci rifugiavamo lì quando volevamo evadere dalla realtà ed è stato lì che ho fatto molte delle mie prime esperienze, belle o brutte che fossero. Ma quei tempi ormai erano passati, io e Luke avevamo chiuso ogni rapporto da quasi un anno e non mi sentivo pronto a tornare in quella casa, alcuni ricordi facevano ancora troppo male.

Trovai il ragazzo biondo ad attendermi fumando, la schiena appoggiata al muro e gli occhi chiusi, completamente perso nei suoi pensieri. Cercando di non disturbarlo mi sedetti accanto a lui, ignorando la voce nella mia testa che continuava a ripetermi di non immischiarmi nuovamente in affari che ormai non mi riguardavano più e di andarmene finchè fossi stato ancora in tempo. "L-luke?" chiesi invece, attirando la sua attenzione e cercando di non far tremare la voce. In quel momento mi sentii nuovamente il ragazzino di neanche sedici anni che ero quando avevo incontrato il biondo e, per la prima volta dopo davvero troppo tempo, lasciai che un ricordo in particolare tornasse a galla nonostante facesse ancora male.

"Allora Michael, che cosa vuoi?" mi provocò il più grande con un sorriso strafottente ad increspargli le labbra.
Mi morsi forte il labbro cercando di non balbettare e di battere la mia timidezza ma finii per piagnucolare: "D-dammi il mio telefono, L-luke!"
Mentre parlavo stavo in punta di piedi, cercando di riprendermi il cellulare che il diciottenne teneva fuori dalla mia portata, facendomi apparire ancora più patetico di quanto non fossi già.
"Sei così piccolo e carino, dolce Mikey" sussurrò il biondo avvicinandosi pericolosamente a me, facendomi indietreggiare di qualche passo ed arrossire vistosamente.
Con un coraggio che non mi apparteneva lo guardai negli occhi tremendamente azzurri sussurrando: "Cosa vuoi, Lucas?"
Mi pentii di averlo provocato quando vidi il suo sguardo farsi scuro e con uno scatto mi prese forte per il polso, trascinandomi dentro alla casa..

La voce di Luke mi strappò dal ricordo che avevo rivissuto sin troppe volte e lo guardai stupito, per poi tossicchiare e chiedergli di ripetere cosa avesse detto. "Mi fa piacere vederti, era da tanto che non passavamo un po' di tempo assieme", mormorò con la voce lievemente roca mentre gettava il mozzicone della sigaretta lontano e mi sorrise.

Arricciai il naso e lo guardai male, cercando di trattenermi da commenti poco adeguati che avrebbero sicuramente suscitato la sua ira.
"Che hai piccolo Mikey, non parli?" continuò a parlare con un tono di voce che sapeva tanto da presa per il culo e finalmente mi decisi a rispondere, anche se già avevo intuito cosa volesse il ragazzo: "Perché mi hai detto di venire qui?" "Lo sai quanto è brutto sballarsi da soli, no? So che ti ostini a dire di essere cambiato ma si vede, si vede che lo vuoi ancora, Mikey. E poi non fa mai male passare del tempo con un bel ragazzo come te" sussurrò il ragazzo rivolgendomi un sorriso sghembo.

Rabbrividii al suo tono, ma non cercai neppure di rifiutare. In fondo il ragazzo aveva ragione, ne avevo un fottuto bisogno e non avevo mai avuto il coraggio di dirgli di no, quindi perché farlo quando mi stava chiedendo di farci assieme come ai vecchi tempi? "Probabilmente mi sto cacciando in un casino" fu l'ultimo dei miei pensieri prima che la siringa che Luke teneva in mano affondasse nella piega del mio gomito, trasportandomi in un mondo dove i miei problemi erano solo lontani ricordi.