Capitolo 2

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Dopo l' intervallo la classe andò in palestra insieme all'altra seconda dove il prof non ne volle sapere di saltare il riscaldamento come regalo per Maia.

Mentre correva insieme a Letizia (a passo di lumaca) si accorse che dall' altra parte della palestra stava succedendo qualcosa: i maschi delle due classe stavano litigando.

Si avvicinarono e Maia vide che Edoardo, il suo compagno di banco, aveva un labbro spaccato.

Si guardò intorno e vide che un ragazzo dell' altra sezione aveva la mano sporca di sangue e iniziò a capire cosa poteva essere successo.

Intanto erano arrivati anche i due professori.

"Che sta succedendo qui?" Chiese il professor Arnario, il loro insegnante.

"Antonio ha colpito Edoardo!" Disse subito Leandro.

"No! Ha iniziato lui!" Protestò Antonio. "Ha cercato di farmi cadere mentre correvamo!"

"Sei tu che mi sei inciampato addosso!"

"Scusami ma neanche un principe ritardato correrebbe così lento!"

Questa battuta fece ridere tutta l' altra seconda ma fece imbestialire Maia. Si mise in mezzo al cerchio che si era creato e si mise a urlare con rabbbia:

"Spiegami cosa c' entra l'essere un principe o l'essere un ritardato col correre! Sarei pure Bolt ma non sai nemmeno cosa ti esce da quel forno!"

"Tu che cosa c' entri? Ma chi sei? Levati di torno principessa."

Maia stava per contrattaccare quando entrarono in palestra dieci uomini vestiti completamente di nero.

"Scusati con lei." Disse uno di loro. Vedendo che non reagiva l'uomo tirò fuori una pistola gettando tutti nel panico.

"No!" Urlò Maia ansimando dalla paura.

Lui abbassò l'arma e disse:

"Devi venire con noi."

"Non voglio! NON VOGLIO!" strillò lei sempre più nel panico. Aveva riconosciuto lo stemma dorato sulle loro uniformi: un fiore dorato dai grandi petali, il fiore di Zanfira.

"Sono ordini del Primo Ministro. E' giunto il momento per te di tornare."

"Non mi potete obbligare."

"No, ma mageri cambierai idea."

Entrò un altro uomo in uniforme spingendo Micheal.

"Uno dei due verrà con noi."

"Miky..." mormorò Maia.

Suo fratello si dibatteva per liberarsi e urlava:

"Non andare Maia! Non puoi tornare!"

"La scelta è tua." Riprese l'uomo.

Non aveva altra scelta.

"Molto bene." Disse con qunta calma potè. "Avvisate il Primo Ministro che la principessa Maia sta tornando a Zenfira."

Uscì dalla stanza seguita dagli uomini e dalle urla di Miky.

Venne trascinata in una macchina con tutti i finestrini oscurati e portata via in fretta e furia.

Arrivarono all'aeroporto e si imbarcarono su un aereo privato molto lussuoso senza praticamente fermarsi un attimo.

Fu solo quando decollarono che Maia potè riflettere su quello che stava succedendo. Stava tornando a Zanfira, dove nove anni prima aveva visto i suoi genitori morire. Dove sarebbe stata la principessa e avrebbe dovuto al più presto trovare un principe. E, cosa più grave, Zanfira da cui non sarebbe più potuta tornare in Italia.

Il pensiero di non rivedere mai più Anna, Marco e sopratutto Miky la fece scoppiare in lacrime. Gli uomini in nero non le dissero nulla così Maia pianse fino ad addormentarsi.

Un'eternità dopo arrivarono nella capitale di Zanfira: Marana. Scesero dall'aereo e fecero la strada che anni prima Maia aveva percorso al contrario. Vide il palazzo reale stagliarsi su una scogliera e si stupì di come in tutti quegli anni non fose cambiato assolutamente nulla.

Era un palazzo altissimo e larghissimo con le mura completamente bianche. Sopra il portone di legno c'era una mastodontica balconata che, se l'interno era rimasto immutato come l'esterno, proveniva dall'antica biblioteca. Sopra la balconata c'erano tre balconi più piccoli ma comunque enormi che appartenevano alle stanze da letto, quello centrale, leggermente più grande degli altri era stato dei genitori di Maia, quello a sinistra di Miky e quello a destra era il suo.

A scuola tutti erano ancora nel più completo panico.

Miky non parlava da quando aveva visto la sorella portata via dalla guardia che in teoria avrebbe dovuto proteggerla.

I genitori erano arrivati e dopo aver tentato per molto di fargli dire cosa fosse successo avevano rinunciato e si erano rivolti a Letizia e gli altri.

"Due stavano litigando e l'hanno un po' presa in giro poi sono arrivati dei tizi con Micheal e l'ahhano minacciata che se non li avesse seguiti lo avrebbero portato via. Ma cosa è questa storia della principessa?"

Non sapendo come spiegare la storia le dissero che lo avrebbero fatto più tardi.

Tornato a casa Miky senza dire nulla andò in camera sua e tirò fuori da sotto il letto una vecchia fotografia che ritraeva lui e Maia il giorno che erano arrivati in Italia, la abbracciò e, come sua sorella stava facendo su un aereo molto lontano da lì, scoppiò a piangere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 05, 2017 ⏰

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